Popi Bonnici chiude il suo ristorante perché manca il personale
"Senza personale qualificato non ho la possibilità di offrire a chi viene alla locanda un’esperienza di grande qualità".
«Manca personale qualificato, se non posso offrire il meglio chiudo la locanda».
Popi Bonnici non trova personale e chiude il Bel Sit
Anche la nuovissima «Locanda Bel Sit», locale storico riaperto e ambiziosamente rilanciato nell’autunno del 2020 dal noto regista sportivo Popi Bonnici, si è ritrovata inaspettatamente costretta a un periodo di chiusura forzato dovuto alle ormai note problematiche di mancanza di personale nel mondo della ristorazione. Un tema di grande attualità, che ha costretto Bonnici a rivedere i propri piani per il nuovo ristorante situato a pochissimi metri dal ponte San Michele a Paderno.
«Abbiamo voluto lanciare un messaggio che fosse estremamente trasparente con i nostri clienti e abbiamo spiegato senza scuse le nostre motivazioni. La speranza è che la situazione possa risolversi in tempi brevi per poter riaprire e tornare ad offrire un servizio di grande qualità ai nostri ospiti. Purtroppo abbiamo una brigata di cucina composta da quattro persone e due di loro hanno deciso di lasciarci improvvisamente, senza dare alcun preavviso né motivazioni», ha spiegato il regista.
"Manca il personale qualificato"
«Senza personale qualificato non ho la possibilità di offrire a chi viene alla locanda un’esperienza di grande qualità. Sono abituato a fare al meglio tutto quello che faccio, a partire dal mio lavoro di regista sportivo, dove devo offrire a milioni di spettatori un prodotto che sia davvero di Serie A - ha continuato - Lo stesso vale per la mia esperienza alla locanda. E’ necessario avere personale adeguato al tipo di ristorante che abbiamo aperto e quindi al momento, non avendolo a disposizione, ho preferito chiudere, pur con l’obiettivo di riaprire nel più breve tempo possibile». Bonnici ha quindi approfondito il tema relativo alle difficoltà attraversate dal mondo della ristorazione nel reperimento di personale disponibile. Un tema fortemente attuale, su cui si sono espressi diversi famosi chef e imprenditori italiani.
«Credo che le problematiche derivino da più fattori. Prima di tutto ci sono persone che non sono davvero qualificate per raggiungere quello che vorrebbero, ma si rifiutano di comprendere questo concetto - ha spiegato - E’ sbagliato presentarsi come qualcosa che non si è, ma d’altra parte ci sono anche imprenditori che approfittano delle persone ed anche questo aspetto è profondamente scorretto». In particolare Bonnici si è scagliato contro coloro che pagano i propri dipendenti «in nero», senza regolari contratti.
"Ci sono anche imprenditori che se ne approfittano"
«Mi sono sempre battuto per avere personale a norma e di questo non si può dare la colpa ai lavoratori, ma ad imprenditori che non svolgono il loro ruolo in modo corretto. Hanno già un ritorno economico, ma ne vogliono un altro e per farlo rinunciano ad un aspetto di legalità ed è una pratica profondamente sbagliata che sta a monte di molti di questi problemi del mondo della ristorazione» ha spiegato. Infine Bonnici ha approfondito anche il tema degli stage: «Parlando anche con chef stellati ho avuto la conferma che molti ragazzi usciti dalle scuole non sono in realtà preparati per questo lavoro. Gli stage non vanno demonizzati, ci sono tanti lavori che si devono per forza imparare sul campo e tra questi anche la regia, ad esempio. Chiaramente lo sfruttamento è qualcosa di sbagliato», ha concluso il ristoratore.
Per ora riaperto solo il cocktail bar
Paolo Brambilla