A Lecco

Presidio per le donne statunitensi contro l'abolizione del diritto di aborto

Organizzato dal coordinamento lecchese di Sinistra Italiana con Cgil Lecco. "Nessuna conquista è per sempre: c'è sempre qualcuno che è interessato a toglierla. Resistere è non solo un dovere, ma anche una necessità dei giovani d'oggi, altrimenti non si va avanti".

Presidio per le donne statunitensi contro l'abolizione del diritto di aborto
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Presidio in piazza Diaz, questo pomeriggio, giovedì 7 luglio 2022, a sostegno delle donne statunitensi contro la decisione della Corte Suprema di abolire la sentenza che consentiva il diritto all'aborto e per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'applicazione della Legge 194 in Italia.

Con le donne statunitensi per il diritto di aborto

La manifestazione è stata organizzata da coordinamento provinciale della Sinistra Italiana Lecco, con l'adesione di Cgil Lecco, di Il Filo Rosso, Udi, Telefono Donna,  Pd Lecco, Giovani democratici, Conferenza delle donne democratiche, Arci, Uds, Anpi, Renzo e Lucio, Cellula Coscioni Lecco, L'asino di Buridano, il Segreto di Penelope, la Libreria Volante ed Uil Lario. Un siti in molto femminile, con le donne in prima linea.

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L'intervento di Sara Canali, coordinatrice di Sinistra Italiana

Sara Canali, coordinatrice  di Sinistra Italiana Lecco, ha letto un intervento che riassume le ragioni  del presidio lecchese.

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Sara Canali coordinatrice di Sinistra Italiana Lecco

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Grazia Brambilla (Telefono Donna) e Francesca Seghezzi (Cgil)

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Il 24 giugno scorso la Corte Suprema degli Stati Uniti ha emesso una sentenza con la quale ha abolito la precedente, risalente al 1973, che riconosceva il diritto di aborto. Nonostante negli Usa non si fosse comunque mai riusciti in tutti questi anni ad approvare al Congresso una legge per regolare l'interruzione volontaria di gravidanza a livello federale, questa sentenza almeno ne permetteva la possibilità. Ora non più.

Questa decisione ci riporta indietro di decenni e mostra tutta la fragilità dell'impianto democratico a difesa dei diritti. Solo un paio di mesi fa abbiamo organizzato un ciclo di incontri sul tema del femminismo e in una delle serate, insieme alle donne de Il Filo rosso e dell'Udi abbiamo ripercorso le tappe storiche del movimento femminista lucchese e i diritti conquistati grazie alle lotte del movimento femminista. Il pericolo di ripercussioni della pronuncia statunitense in Europa e in Italia è tutt'altro che remota. E' notizia di poche ore fa di un primo importante passo contro l'affermazione di una cultura conservatrice e retrograda da parte del Parlamento europeo, il quale condanna fermamente la decisione della Corte Suprema statunitense e risponde alla conseguente  regressione in materia di diritti delle donne e di salute sessuale, approvando una risoluzione con la quale si propone di inserire il diritto all'interruzione volontaria di gravidanza nella Carta dei Diritti fondamentali dell'Ue.

La questione fondamentale da affrontare, però, è che in Italia, 44 anni dopo l'adozione della legge 194 del 1978, la libertà di una donna di scegliere di poter abortire in sicurezza è già compromessa dalle difficoltà che incontra la sua concretizzazione, a partire dalla disponibilità di medici ad eseguirla.
Non è sufficiente sancire un diritto, occorre garantirlo sul piano della effettività, della concretezza. Occorre esigere la possibilità concreta di esercitare il diritto, in maniera sicura e protetta, su tutto il territorio, a livello di informazioni, strutture e personale. Non solo: l'effettività ci ricorda come la mancata concretizzazione di un diritto agisca da moltiplicatore delle diseguaglianze (se un servizio pubblico sul territorio non garantisce il diritto di aborto, solo chi agli strumenti sociali ed economici potrà esercitarlo rivolgendosi altrove). Ricordiamocelo alle prossime elezioni regionali.

Abbiamo voluto quindi riunire questa piazza oggi per esprimere il nostro sostegno alle donne statunitensi, lese nella loro libertà di scelta da una politica conservatrice e retrograda, rivendicare la piena attuazione della Legge 194 e per ricordarci che i diritti non sono dati per sempre, ma vivono contestualizzati nella storia, esito di rapporti di forza e di lotte.
Tra poco sarà il 25 luglio, giorno in cui ricorderemo insieme all'Anpi e alla Cgil la festa che i fratelli Cervi organizzarono per tutta la loro comunità in occasione della caduta del governo fascista. Come diceva Maria Cervi: "Nessuna conquiste per sempre: c'è sempre qualcuno che è interessato a toglierla. Per cui resistere è non solo un dovere, ma  anche una necessità dei giovani d'oggi,  altrimenti non si va avanti".

L'intervento di Monica Piva

Dopo di Sara Canali sono intervenute anche Francesca Seghezzi di CGIL Lecco,   e Grazia Brambilla di  Telefono Donna, Monica Piva delle Donne democratiche.

Mario Stojanovic

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