L'intervista

Parla Mattia Locatelli, fratello di Manuel: "Io a Missaglia, lui alla Juve: vi racconto i nostri primi calci"

Il fantasista classe 1996 originario di Galbiate ha trovato la sua isola felice in Brianza.

Parla Mattia Locatelli, fratello di Manuel: "Io a Missaglia, lui alla Juve: vi racconto i nostri primi calci"
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Genio e sregolatezza. Non ama definirsi Mattia Locatelli, fratello di Manuel centrocampista della Juventus, ma è questa l’espressione che calcisticamente l’ha meglio rappresentato ai tempi del Lecco, quando a 18 anni ha fatto il suo esordio in serie D.

Passati otto anni da allora e il fantasista classe 1996 originario di Galbiate ha trovato la sua isola felice a Missaglia. Sono giorni di festa quelli in casa biancazzurra per la vittoria playoff maturata ai danni della Serenissima: sofferta ma dolcissima, consumata nella lotteria dei calci di rigore fatale ai virgiliani. Le porte per la Promozione sono spalancate. «È stata una vera battaglia – racconta Mattia – Eravamo in inferiorità numerica e quindi sono dovuto uscire a metà del secondo tempo ma al di là della mia presenza vincere è stata la ciliegina sulla torta».Che campionato è stato il vostro? «Siam partiti per fare bene e infatti l’inizio è stato forte. Verso la fine del girone d’andata però abbiamo perso un po’ di punti. La svolta c’è stata con la vittoria contro il Leon, ci siam detti che dovevamo spingere e infatti in casa poi le abbiamo vinte tutte. Le qualità ci son sempre state, secondo me si poteva vincere il campionato».

A Missaglia dal 2019

L’approdo a Missaglia è arrivato nel dicembre del 2019. Di fatto quest’anno è stato il primo in cui si è giocato. «Dopo alcuni mesi al Merate il direttore sportivo Giancarlo Rigamonti mi ha cercato, lui e l’allenatore Stefano Pensa ci sono sempre stati. Come gruppo siamo tanti uniti, usciamo sempre insieme e siamo ormai una famiglia. Il mio ruolo? Dove mi fanno giocare gioco, anche se la posizione di trequartista è quella in cui mi trovo meglio».

Nel suo passato diverse esperienze, dal settore giovanile dell’Olginate al Lecco passando per Sondrio e Inveruno. Cosa cambia da una categoria all’altra? «Penso la tecnica, più sali di categoria e più il livello si alza. Nelle categorie più basse c’è invece maggiore intensità e agonismo».

I primi calci

I primi calci però non si possono dimenticare. Mattia è il fratello maggiore di Manuel, il centrocampista della Juventus e della Nazionale. «Abbiamo giocato insieme da piccoli, praticamente agli inizi, dato che ci passiamo solo un anno e mezzo. Eravamo nella squadra dell’oratorio di Pescate allenati da nostro papà Emanuele. Adesso non ci vediamo molto ma abbiamo comunque un bel rapporto, ci sentiamo quasi sempre. Che tipo è? Siamo abbastanza simili caratterialmente, tutti e due permalosi – sorride – Mentre io sono magari più svogliato lui ci tiene molto a dare sempre il massimo. Quest’anno è venuto pure a vedermi in campionato una volta, in casa con La Dominante». In questi giorni inbeve sono infatti rimbalzati sui social anche dei video di complimenti realizzati da Manuel e i compagni azzurri Leonardo Bonucci, Matteo Pessina e Davide Calabria rivolti alla squadra lecchese. «È stata una cosa molto bella, non gli avevo chiesto niente, ci ha fatto piacere. Il video di Bonucci? Io sono juventino, tanta roba».

"Nessun fastidio a definirmi il fratello di Manuel Locatelli"

Domanda cattiva: quando dicono che sei il “fratello di” ti dà fastidio? «No, assolutamente. So che a volte me lo dicono per provocarmi ma non mi fa né caldo né freddo, anzi per me è un orgoglio essere il fratello di Manuel Locatelli. Vederlo alla Juve per noi che siamo una famiglia di juventini è un sogno che si realizza. Rimpianti? Non ne ho, forse avrei potuto impegnarmi di più ma non mi pento di nulla. Ho trovato la mia dimensione e sono felice di quello che ho fatto. È giusto sognare ma penso sia più importante vivere alla giornata e essere felici e questo playoff vinto per me lo rappresenta».

Michael Tassone

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