"Riflessi tra Arte e Fotografia": una mostra che unisce le due discipline
Un dialogo e un confronto visivo tra le due discipline.
Mostra "Riflessi tra Arte e Fotografia"
La mostra andrà a presentare un dialogo e un confronto visivo tra l'artista Donato Frisia Jr. e il fotografo Daniele Re. L’esposizione nasce per riflettere sul rapporto tra la pittura e la fotografia naturalistica nello scenario dell'arte contemporanea.
I dipinti di Frisia
All’interno della Sala De Marchi, Frisia presenta i suoi “Riflessi”, opere nate a partire dagli anni ’80, nel periodo in cui il pittore meratese conduce il traghetto a Imbersago e inizia a studiare i riflessi nel fiume. La serie “Riflessi” è un vero spartiacque nella storia artistica di Frisia, tra la pittura paesaggistica amata dal celebre nonno Donato Frisia e la successiva scoperta della pittura astratta. L’arte di Frisia nasce come un'analisi soggettiva del paesaggio, ma sempre con una visione “a grandangolo”, tipica nell’iconografia paesaggistica del Lario. I “Riflessi” invece portano Frisia a fare un vero e profondo incontro con la natura. Osservando le immagini specchiate degli alberi e delle persone sul fiume Adda e sul Lario, l'artista scopre un nuovo volto della Natura, dove l'alto e il basso si uniscono e il divenire fa da padrone: si inizia a definire una vera poetica del movimento, riconoscibile anche nelle opere astratte del decennio successivo.
Nei “Riflessi” la pittura spesso viene affiancata al mosaico: sia per cercare dare più concretezza ad alcuni riflessi, ma anche per mostrare un’immagine infranta delle architetture e delle montagne che circondano le zone lariane. In questo modo i Riflessi permettono di assistere ad un incontro tra natura e architettura, elemento che caratterizza entrambe le mostre ideate da Lumis Arte.
Le fotografia di Re
La seconda mostra, collocata sempre nella Sala De Marchi, rappresenta un nuovo momento di analisi del linguaggio visivo proposto negli ultimi dieci anni dal fotografo Daniele Re.
L’inedita serie degli “Affacci” tenta di usare la fotografia naturalistica per descrivere il paesaggio lariano secondo una poetica diversa da quella vedutista e un po’ romantica che l’ha sempre caratterizzato, ma senza prescindere da questa.
Gli “Affacci sul lago”, realizzato nel 2021, seguono un percorso che corre lungo tutta la sponda del Lario, alla ricerca di quei particolari punti in cui il paesaggio del lago rivela la propria identità fondata sull’incontro tra l’acqua e la roccia. Gli affacci sono le darsene, i porti protetti dai frangiflutti, gli imbarcaderi, gli esili attracchi in prossimità della riva, le passeggiate da cui mirare il panorama o piccoli angoli riposti ai piedi di ripide scale che discendono verso il lago, nascoste da una inaspettata vegetazione. In continuità con il proprio lavoro, Daniele Re affronta il tema del paesaggistico cercando di tracciare un’ipotetica linea di sviluppo sull’iconografia del Lario e sull’innovazione della tecnica fotografica. Da qui la scelta di usare come supporto della ripresa solo pellicola in bianco e nero, eliminando i colori, per meglio cercare le atmosfere luminose che avevano attratto i fotografi della Belle Époque. Gli “Affacci” nascono dallo studio condotto su immagini d’archivio (Carlo Bosetti e Giuseppe Pessina) e da una pratica fotografica che unisce la ripresa analogica del foro stenopeico all’elaborazione digitale dei negativi ottenuti.
Orari di accesso
La mostra sarà visitabile nella sala polifunzionale Rosa e Marco De Marchi, Via Roma 1, Varenna, dal 14 al 29 maggio, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 17.