Inceneritori e tematiche ambientali dibattito tra candidati alla Regione FOTO e VIDEO
Se n'è discusso nella serata di ieri a Sotto il Monte alla presenza di numerosi cittadini.
Inceneritori sotto la lente di ingrandimento della Rete Rifiuti Zero Lombardia Merate. Che ieri, martedì, ha organizzato un incontro nella sala civica di Sotto il Monte. Chiamati a rispondere alle otto domande, in tema ovviamente ambientale, poste dagli organizzatori, sono stati i candidati alla presidenza della Regione Lombardia e i loro delegati.
Inceneritori, se n'è parlato a Sotto il Monte
A confrontarsi sulle tematiche ambientali e sulle strategie che la futura Amministrazione regionale vorrà attuare, soprattutto sul tema degli inceneritori, sono stati i rappresentanti di diverse forze politiche. Due i candidati governatori: Dario Violi del Movimento Cinque Stelle e Massimo Gatti (supportato da Christian Poluzzi) di Sinistra per la Lombardia. Per il candidato di centro-destra Attilio Fontana era presente Pierguido Vanalli, per il candidato del Pd Giorgio Gori presente Simona Leggeri, per Onorio Rosati di Liberi e Uguali presente invece Nicola Cremaschi. Impressionanti i dati snocciolati dagli organizzatori sull'inquinamento atmosferico. L'Italia è il Paese dell'Unione europea con il più alto numero di morti da polveri sottili.
Otto domande ai candidati alla Regione
Otto le domande sottoposte dagli organizzatori ai candidati presenti.
Eccole:
1)La nuova giunta della Regione Lombardia si impegnerà a promuovere e attivare un programma di monitoraggio degli inceneritori lombardi e del loro impatto sulla salute come già attuato in Emilia Romagna dove, dal 2007, si svolge un controllo intensivo degli 8 inceneritori regionali con il cosiddetto programma “Moniter” che si articola nel controllo delle emissioni, studi tossicologici sulle ricadute al suolo, studi ambientali e studio epidemiologico delle popolazioni che vivono nelle immediate vicinanze degli impianti ( 4 km) e i cui risultati sono pubblicati periodicamente sul sito www.moniter.it e quindi accessibili alla cittadinanza? Ricordiamo che al Progetto “Moniter” partecipano esperti di ARPA e SSR. Esso è peraltro citato come “esperienza significativa” dalle “Linee guida per la componente salute pubblica negli studi di impatto ambientale” della Regione Lombardia (8 febbraio 2016).
2) Potrà tale programma di monitoraggio essere esteso anche ad altri impianti industriali che bruciano rifiuti come combustibili, che sono addirittura più impattanti degli inceneritori a livello di emissioni (primi tra tutti i cementifici)?
3) Attualmente le ATS risultano impossibilitate ad effettuare indagini epidemiologiche nell’ambito delle procedure di VIA ai sensi delle disposizioni di Regione Lombardia (comunicazione con oggetto “Ruolo delle ASL nella valutazione delle ricadute sulla salute di opere/interventi in procedura di VIA”) in quanto si fa menzione a un “conflitto di interesse” tra organo operante l’indagine e organo valutatore. Ritenete opportuna l’abrogazione di tale disposizione anche in virtù del fatto che spesso l’indagine viene quindi affidata al PROPONENTE della VIA, configurando quindi un conflitto di interesse, a rigor di logica, ancora maggiore?
4) Intendete procedere con la definizione e l’attuazione di un piano di decommissioning degli inceneritori lombardi, come da DCR 209 del 3/12/2013?
5) Quale posizione prenderà la nuova giunta della Regione Lombardia in merito al cosiddetto “Decreto Sblocca Italia” e quindi alla libera circolazione dei rifiuti sul territorio nazionale?
6) Quali misure intende prendere la nuova giunta della Regione Lombardia per promuovere la produzione di imballaggi riciclabili e la riprogettazione industriale degli imballaggi non riciclabili?
7) In Italia la combustione di rifiuti in impianti industriali che non siano appositi inceneritori è possibile “grazie” al Decreto Clini (Decreto del Ministero dell’Ambiente del 14 febbraio 2013, n. 22). Decreto che è ai limiti della legittimità (vedere specifica Petizione Europea attualmente in corso legata a questo tema promossa da numerosi comitati cittadini in Italia, tra cui gli scriventi). In Emilia Romagna l’Assemblea Legislativa della Regione ha approvato nel 2017 all’unanimità una Proposta di Legge nazionale intesa all’abrogazione del “Decreto Clini”. Quale la vostra posizione in merito? La Regione Lombardia potrà seguire l’esempio della vicina Emilia Romagna?
8) E in ultimo: quali saranno i criteri di definizione delle “aree metropolitane” e delle “aree omogenee”, che competenze esse avranno e come si relazioneranno con le Province, soprattutto in relazione alle procedure in materia ambientale?
Ciascun candidato ha risposto, nel corso di una serata durante la quale i numerosi cittadini presenti hanno potuto farsi un'idea delle strategie e delle sensibilità di ciascuna parte politica riguardo le tematiche ambientali.
L'ampio resoconto della serata verrà pubblicato sul Giornale di Merate in edicola da martedì 27 febbraio.