I dati

Il 2022 si è aperto con quasi 2000 lecchesi in Cassa integrazione

"Sarebbe stato più opportuno e responsabile, prevedere una fase transitoria tra il vecchio ed il nuovo sistema di ammortizzatori sociali, prolungando la cassa integrazione Covid fino allo scadere dell'emergenza

Il  2022 si è aperto con quasi 2000 lecchesi in Cassa integrazione
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Il 1° rapporto UIL del Lario sulla cassa integrazione nelle Province di Como e Lecco gennaio 2022 rispetto allo stesso mese dell’anno 2021 mostra la diminuzione delle ore di cassa integrazione nelle due province di
Como (-72%) e Lecco (-60%). Anche dal confronto tra il mese di gennaio di quest'anno e dicembre 2021 evidenza un calo della  richiesta di cassa che a Lecco è del 40% circa e a Como del 66%.

Il 2022 si è aperto con quasi 2000 lecchesi in Cassa integrazione

Ritornando a valutare i dati di gennaio 2022 con lo stesso mese dell’anno 2021 e nello specifico quelli relativi ai distretti principali delle due Province, ovvero tessile e metalmeccanico emerge una una crescita della richiesta di cassa integrazione del Tessile in  nel Lecchese mentre cala su entrambi i rami del Lario la richiesta dell'ammortizzatore nell'industria meccanica.  Diminuisce in tutti i settori produttivi ed in entrambe le province, nel mese di gennaio 2022 rispetto a gennaio 2021, la richiesta della cassa integrazione, tranne che nel settore dell’Edilizia dove aumenta in provincia di Lecco.

1.933 i lavoratori in cassa a Lecco a  gennaio di quest'anno (12 mesi prima erano 2.988 in più) mentre a Como sono 3.233.  "La flessione della richiesta di ore di cassa integrazione Covid è dovuta alla scadenza, a
dicembre 2021, dell’ammortizzatore sociale con causale emergenza sanitaria -  sottolinea Salvatore Monteduro, Segretario Generale CST UIL del Lario  -  Inoltre, Inoltre, non abbiamo i dati relativi alle prestazioni dei fondi di solidarietà bilaterali e del fondo d’integrazione salariale, pertanto diventa difficile affermare che la riduzione della richiesta di cassa integrazione corrisponda ad un’effettiva ripresa economica strutturata".

Settori ancora in sofferenza

Riteniamo, invece, che siamo ancora in un quadro di persistente sofferenza e stress di interi settori produttivi e filiere, e con essi delle lavoratrici e lavoratori che vi operano, anche in considerazione della pesante ricaduta degli effetti negativi dovuti all’incremento del costo dell’energia per le aziende, nonché al perdurare della situazione dell’emergenza sanitaria, anche se quest’ultima nel mese di febbraio è in netto miglioramento e fa ben sperare - aggiunge Monteduro - sarebbe stato più opportuno e responsabile, prevedere una fase transitoria tra il vecchio ed il nuovo sistema di ammortizzatori sociali, prolungando la cassa integrazione Covid fino allo scadere dell'emergenza (31 marzo 2022), dando un lasso di tempo congruo alla nuova 4 riforma, fatta di nuove regole e procedure, di entrare a regime e permettere ai fruitori di comprenderne i meccanismi. Resta quindi una preoccupazione sulla situazione economica in essere e non ci resta che attendere i prossimi mesi per vedere gli effetti dei nuovi cambiamenti sul sistema produttivo ed occupazionale".

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