Allarme

Lecco, l’inflazione colpisce agricoltura e consumatori

“Bisogna intervenire subito per contenere la bolletta energetica"

Lecco, l’inflazione colpisce  agricoltura e consumatori
Pubblicato:
Aggiornato:

Costerà fino a 1200 euro in più a famiglia la spesa annua dei consumatori lariani nel 2022. Un aumento dei prezzi che colpisce soprattutto frutta e verdura, latte fresco e carne, mettendo così a rischio l’intera filiera agroalimentare. Tra i settori più a rischio quello della zootecnia, già vessato dalla crisi economica determinata dal Covid e dalle speculazioni che ne sono derivate. A lanciare l’allarme è Coldiretti Como Lecco, che secondo un’analisi effettuata su dati Istat, ha registrato a fine dicembre un aumento del 4% in più su base annua, dei prezzi per l’acquisto di beni alimentari. Un crescita che non si arresta. Le previsioni per il 2022 non sono affatto incoraggianti con un’inflazione che potrebbe aumentare del 3,9%.

Lecco, l’inflazione colpisce agricoltura e consumatori

“Bisogna intervenire subito per contenere la bolletta energetica nelle campagne - spiega il presidente della Coldiretti interprovinciale, Fortunato Trezzi - e garantire continuità nella produzione agricola, che non si è mai fermata neanche durante l’emergenza sanitaria, continuando a garantire prodotti freschi e di qualità sulle nostre tavole anche durante il lockdown. E proprio la pandemia ha reso evidente quanto sia fondamentale l’agricoltura per il nostro Paese”.

Gli agricoltori hanno dovuto anche affrontare un rincaro dei prezzi all’avvio delle operazioni colturali che ha raggiunto il 50% in più per il gasolio necessario per le attività di estirpo, rollata, semina e concimazione. Un richiamo alla responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare, viene fatto dal presidente Trezzi, che ribadisce come “agricoltura, industria e distribuzione debbano unire le forze per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle”.

Il caro energia sta innescando un nuovo cortocircuito sul fronte delle materie prime nel settore agricolo nazionale, che ha già sperimentato i guasti della volatilità dei listini in un Paese come l’Italia, che è fortemente deficitario ed ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities, dal grano al mais. Lo ricorda la Coldiretti in riferimento al record storico raggiunto dai prezzi delle materie prime alimentari a livello mondiale nel 2022 sulla base dell’indice Fao a gennaio che è salito a 135,7 punti, il massimo di sempre.

“Il caro bollette - conclude Trezzi - si ripercuote inevitabilmente sui bilanci delle imprese agricole strozzate da aumenti dei costi non compensati da prezzi di vendita adeguati. Molte imprese agricole stanno vendendo sottocosto, anche per effetto di pratiche sleali, che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali”.

L’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto anche i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%).

Seguici sui nostri canali