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Caldone, Gerenzone e Bione: tre studi per la riqualificazione dei torrenti lecchesi

"Investire sulle aste fluviali vuol dire riscoprire il DNA industriale di Lecco, valorizzare quel patrimonio storico e culturale dei suoi rioni, unire lago, città e montagne attraverso percorsi sicuri che intersecano i parchi cittadini"

Caldone, Gerenzone e Bione: tre studi per la riqualificazione dei torrenti lecchesi
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La rigenerazione urbana parte dai fiumi con i tre studi di riqualificazione dei torrenti Caldone, Gerenzone e Bione affidati rispettivamente agli architetti Zuanier (Zuanier Associati), Montanelli (ar.de.a.) e Kipar (LAND). I tre progetti di pre-fattibilità, in oggetto della Commissione consiliare dei oggi, 3 febbraio 2022, mirano a rigenerare quei “raggi blu” attorno ai quali rifioriranno nuove aree e nuovi modi di vivere Lecco.

Caldone, Gerenzone e Bione: tre studi per la riqualificazione dei torrenti lecchesi

La riqualificazione del torrente Caldone (studio Zuanier Associati) ridisegnerà la vocazione naturalistico-ambientale del fiume, l’attrattività turistica, la ciclabilità e la vivibilità per i cittadini di Lecco, da Bonacina alla Canottieri. Particolari focus riguardano il tratto finale del fiume, con l’ipotesi di una nuova area ciclo-pedonale in viale Dante affiancata da una roggia, la valorizzazione degli itinerari manzoniani e, risalendo lungo i torrenti, la creazione di nuovi orti urbani nella zona di via Lusciana e via Ca Bagaglio.

Per il Gerenzone (studio ar.de.a.) la parola chiave è valorizzazione del patrimonio storico e dell’archeologia industriale. Con questo studio, infatti, il torrente diventa “motore di energia positiva” per i rioni e occasione di sviluppo urbano negli Ambiti di trasformazione urbana e nelle aree dismesse. Allo stesso tempo si ricreano degli spazi per riconnettersi con la natura e occasioni di rivalorizzazione dei centri rionali.

Infine la proposta per il fiume Bione (studio LAND), un percorso sportivo tra il lago e le montagne con tre focus: Germanedo, Belledo, foce. La rigenerazione del torrente prevede nuovi spazi per giocare e imparare con l’acqua, la riscoperta di affacci sul fiume, la rinaturalizzazione dell’Oasi del Bione che porteranno a 3 km di parco lineare, 2.5 km di sponde rinaturalizzate e a 7.5 km di percorsi ciclopedonali in connessione con il territorio. Uno studio culturale e naturalistico che restituisce spazio all’acqua in modo innovativo.

Il Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni

“La riqualificazione dei “raggi verdi.blu” sviluppa concretamente quella Lecco 2030 presentata con il Masterplan di Andreas Kipar - spiega il Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni -. Investire sulle aste fluviali vuol dire riscoprire il DNA industriale di Lecco, valorizzare quel patrimonio storico e culturale dei suoi rioni, unire lago, città e montagne attraverso percorsi sicuri che intersecano i parchi cittadini (“raggi verdi”), recuperare spazi per attività quotidiane. Il nostro compito ora è recuperare le risorse necessarie intercettando le occasioni che i bandi europei, nazionali e regionali offriranno”.

 

L’assessore all’Ambiente del Comune di Lecco Renata Zuffi

“Il Masterplan del verde, con strategie di medio e lungo periodo, ha definito il sistema idrico minore dei nostri tre fiumi come l’ambito di riferimento su cui progettare “un abaco” di interventi in materia di verde pubblico - aggiunge l’assessore all’Ambiente del Comune di Lecco Renata Zuffi -. La riqualificazione e la rinaturalizzazione dei fiumi diventano occasione in ambito urbano di ridisegnare una connessione ecologica tra lago e montagne, di ripensare la mobilità sostenibile ciclopedonale. La presenza di ex-manufatti industriali e di opere idrauliche lungofiume, inoltre, porta al recupero di un patrimonio di grande valore storico e identitario”.

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