Municipio nell'ex Bpl, operazione del decennio: "Ma i lecchesi vi hanno votato per fare altre cose"
Critiche a 360 gradi alla Giunta Gattinoni e al Pd. Le minoranze stigmatizzano il metodo: "Un'operazione di questa mole e importanza infilata nelle pieghe di commissione e consiglio in meno di una settimana"
Prematuro, ovvero inopportuno e anche passibile di intervento dell'Anac (autorità nazionale anti corruzione), dare per scontato che sia l'ex Bpl di piazza Garibaldi l'edificio dove la Giunta Gattinoni aspira a traslocare gli uffici comunali. Ma qualunque sarà l'approdo finale, attraverso una procedura di assoluta correttezza e trasparenza, la nuova prospettiva illustrata dal sindaco Mauro Gattinoni ieri sera, lunedì 25 ottobre 2021, si è tirata addosso critiche roventi dai banchi delle opposizioni consiliari. Nel merito e soprattutto per il metodo con cui la proposta è arrivata in commissioni e finirà, nel giro di una settimana il 2 novembre, passati o quasi i Morti), in Consiglio comunale.
Ex Bpl? Valsecchi: "Ci dovete spiegare un po' di cosette"
Corrado Valsecchi di Appello è stato il primo a prendere la parola, stigmatizzando il fatto che "si sta vendendo uno stabile già acquisito al patrimonio comunale senza sapere come evolverà la situazione". E concludendo con un "ci dovete spiegare un po' di cosette".
Zamperini: "I lecchesi non vi hanno votato per comprare la ex Bpl"
I suoi colleghi di opposizione non sono stati più teneri. Giacomo Zamperini ha chiesto conto a Gattinoni e ai suoi dell'assenza del "faraonico progetto" nel programma elettorale . "La gente non vi ha votato per quest'opera, ma per altre priorità". Il consigliere di Fratelli d'Italia ha ricordato che "c'è stato un voto unanime del Consiglio comunale che avvallava la scelta di via Marco d'Oggiono" (in verità con nove astensioni, tra le quali anche quella di Alberto Anghileri della Sinistra), ma anche che le opportunità offerte dal Bando per la rigenerazione urbana, che secondo la Giunta Gattinoni ha modificato il quadro finanziario di riferimento, esisteva già prima delle elezioni. "La giustificazione del maggior pregio che la nuova collocazione deve avere non l'accetto, soprattutto se per questo cambio di prospettiva servirà sacrificare altri obiettivi per realizzare i quali vi siete candidati e avete vinto le elezioni". Sul metodo: "Mai visto prima di oggi prendere decisioni così impattanti dall'oggi al domani come state facendo voi. Una decisione che non è stata nè partecipata né condivisa, il che è lesivo non solo per quest'aula ma per tutta la cittadinanza".
Boscagli: "Il Comune diventa il primo immobiliarista della città"
Anche Filippo Boscagli di Lecco Ideale ha stigmatizzato lo stile della squadra di Gattinoni: "La più importante operazione immobiliare dell'ultimo ventennio infilata nelle pieghe di una commissione e poi di un Consiglio in meno di una settimana". Ma anche una certa rischiosa presunzione: "Vediamo qui l'alienazione dell'immobile di via Marco d'Oggiono trattata alla stregua della vendita di due lavatoi. L'Amministrazione di Centrosinistra, in passato, ha dimostrato di non saper gestire altre operazioni di minor calibro. Non avete imparato nulla dalla vendita di via Roma 51 i cui tentativi a lungo infruttuosi hanno immobilizzato il Bilancio del Comune per anni?". Quanto alla fonte dei mutui indicata come principale per finanziare l'acquisto di un immobile più adatto ad ospitare gli uffici municipali: "Per anni avete stigmatizzato l'indebitamento lasciato dalle precedenti amministrazioni". Giudizio tranchant: "Trovo di cattivo gusto cercare di vendere l'ex Poli con un plus di valenza rispetto al prezzo pagato alla Regione quando lo si è acquistato. Il comune diventa così il primo immobiliarista della città".
Brigatti: "Stravolto il bilancio di previsione, il che è preoccupante"
Simone Brigatti di "Lecco merita di più" si è limitato a chieder pragmaticamente conto delle cifre della variazione di Bilancio che accompagna la prima fase dell'operazione. "Guardo solo ai numeri che stravolgono il piano economico e che trovo preoccupanti". Indicando la nuova spesa a budget di 11 milioni per l'acquisto del nuovo immobile (della ex Bpl o qualunque esso sarà) ma anche alcune voci di minori spese (ad esempio sul 2021 per il personale, per la manutenzione di strade e ciclovie ma anche per interventi sugli edifici delle scuole), il consigliere di minoranza ha chiesto "quali tagli verranno operati per rientrare nei numeri?". Ma anche "quanto si è speso per via Marco d'Oggiono finora, oltre ai 5 milioni e750mila euro dell'acquisto". Quando alla sua auspicata rivendita: "Mi chiedo chi se lo piglierà dopo che lo avete dipinto come del tutto inadatto. Bisognerà buttarlo giù".
Cinzia Bettega: "Non siamo qui a farci prendere in giro"
"Stiamo parlando di soldi pubblici e aree strategiche, di lavoro e servizi, cose serie. Abbiamo il diritto e il dovere di ottenere tutte le informazioni e la documentazione necessarie per vigilare sull'operato di questa Amministrazione, tanto più considerando che in passato non ne ha imbroccata una". Cinzia Bettega, capogruppo della Lega si è appellata alle prerogative del Consiglio comunale, giudicando quest'ultimo vittima di uno sgarbo istituzionale. "Voglio vedere le relazioni riferite a questo progetto, tecniche, finanziarie. Altrimenti siamo qui a prenderci in giro: facciamo una manifestazione di interesse quando sappiamo già come andrà a finire?". Frecciata al segretario cittadino del Partito democratico di Lecco, Alfredo Marelli, che in una intervista si è "lasciato scappare" che tra le dodici manifestazioni di interesse pervenute al bando di rigenerazione urbana c'è anche quella dei proprietari dello stabile di piazza Garibaldi, la mastodontica ex sede della Deutsche Bank o Bpl per i lecchesi più nostalgici.
Minuzzo: "Ci vorrebbe coerenza, invece c'è superficialità"
Emilio Minuzzo capogruppo di "Lecco merita di più" ha rivolto un birichino richiamo ai consiglieri di maggioranza in aula: "Trovo assordante il vostro silenzio". Minuzzo, condividendo gli interventi dei colleghi di opposizione, ha puntato il dito sugli stessi dirigenti comunali che all'epoca avevano avvallato il progetto per via Marco d'Oggiono ed ora il cambio di rotta verso un altro 'più congruo' edificio. "Ci vorrebbe quanto meno una linea di coerenza. O all'epoca noi abbiamo votato a favore di un progetto alla luce di relazioni fuorvianti, o il mondo è cambiato in un anno e mezzo e noi non ce ne siamo accorti". Il consigliere ha messo in dubbio la insufficiente capienza di via Marco d'Oggiono: "Arriviamo da un lungo periodo di sperimentazione dello smart working e adesso venite a dire che il personale non ci sta negli uffici?". Quando all'auspicata fonte di finanziamento del Pnrr: "Avete informazioni maggiori di quelle che il resto d'Italia ha? Sapere quante lire arriveranno a Lecco? Altrimenti stiamo parlando del niente. Altrimenti state impegnando Lecco con cifre folli mettendo un freno a tante altre cose per decenni". Stigmatizzato il largo ricorso ai mutui: "Già in partenza stiamo affrontando tanti temi delicati in modo superficiale e raffazzonato, di corsa".
Nigriello (Pd): "Solo i paracarri non cambiano idea"
Chiamato in causa da Minuzzo (ma in realtà si era già prenotato per parlare), Roberto Nigriello, capogruppo del Pd, ha esordito con un "solo i paracarri non cambiano idea". Qualche replica a frecciate e contestazioni ricevuto: "Rivedere le proprie scelte è alla base di un percorso di crescita. Non è che una Amministrazione fa solo quello che c'è nel suo programma elettorale. Altrimenti non provvederebbe alle manutenzioni straordinarie che possono rendersi necessarie". Ma è scattato anche un richiamo ai consiglieri e una monito al pour parler disinvolto che individua la nuova sede del municipio ambita dalla Giunta Gattinoni nel palazzo della ex Bpl: "Attenzione a quello che dite. In futuro ci sarà una gara. Ma ognuno, grazie al Cielo, è responsabile delle proprie azioni". "In questa sede, stasera, stiamo solo dicendo che l'Amministrazione comunale propone di mettere in vendita l'immobile di via Marco d'Oggiono per 6,2 milioni di euro, cifra che contiene anche le spese sin qui sostenute per la progettazione tecnica. Credo sia un presupposto necessario che questa Amministrazione vada acquistare una eventuale nuova sede dopo aver venduto quella che aveva già. Non so se via Marco d'Oggiono sia ancora la scelta migliore oggi. Sarà il mercato a dircelo". Ché non è affatto scontato, ha infilato Nigriello, "che l'immobile di via Marco d'Oggiono alla fine venga venduto".