Il caso

Artigiani: scoppia la guerra... dei Riva

Tre consiglieri contestano il terzo mandato e si rivolgono al Tribunale

Artigiani: scoppia la guerra... dei Riva
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L’ex vice presidente di Confartigianato Davide Riva contesta la recentissima elezione per la terza volta consecutiva del presidente Daniele Riva. E così in seno all’associazione di via Galileo Galilei è esplosa la «guerra» dei Riva, con una trama che, per certi versi, ricalca il celebre romanzo di Warren Adler «La guerra dei Roses», che diede lo spunto al regista Danny DeVito di girare l’omonimo film di successo con Michael Douglas e Kathleen Turner.

Artigiani: scoppia la guerra... dei Riva

La nota consegnata alla stampa spiega che «a seguito dei dubbi relativi all’iter che hanno portato al terzo mandato di Daniele Riva a presidente di Confartigianato Imprese Lecco sulla base di pareri legali circa la possibilità di invalidità delle elezioni, Davide Riva, Maurizio Mapelli e Dante Proserpio, consiglieri di direttivo - più altri consiglieri e associati interessati alla contestazione dell’elezione di Daniele Riva - preannunciano l’intenzione di voler perseguire gli aspetti di democraticità e legalità, non escludendo la verifica in sede giudiziale. Il Consiglio direttivo di lunedì 13 settembre ha dato evidenza di tale contrapposizione di un folto gruppo di consiglieri, che in attesa di approfondimenti, ha preferito astenersi da qualsiasi ratifica».

I «ribelli» intendono andare fino in fondo

«Nessuna guerra personale: Daniele Riva ha lavorato bene in questi dieci anni, ma non è stato rispettato l’iter per ottenere il terzo mandato. Siamo ancora consiglieri di Confartigianato e vogliamo andare sino in fondo per sapere se i provvedimenti adottati sono stati giusti o meno. Vogliamo garantire correttezza e trasparenza. Secondo noi, ma anche secondo alcuni pareri legali, non è stato rispettato lo Statuto».

Le due fazioni si sono incontrate, ma senza arrivare a un’intesa. Le posizioni paiono inconciliabili. Secondo Riva, Mapelli e Proserpio l’unica soluzione è quella di un passo indietro del presidente. Cosa che non avverrà. E così sono decisi ad impugnare il risultato dell’assemblea e adire alle vie legali. «Se non si garantiscono i diritti di tutti, il rispetto dello Statuto e la legittimità del percorso che ha portato al terzo mandato non ci resta che rivolgerci al tribunale», conferma Davide Riva.

La risposta dei vertici di Confartigianato non si è fatta attendere

Preso atto della «manifestata intenzione di alcuni consiglieri di promuovere verifiche giudiziali circa l’iter che ha portato all’elezione di Daniele Riva alla presidenza, l’associazione ritiene di dover fare chiarezza a beneficio dei soci in primis e dei lettori».

Con una premessa d’obbligo. «Lo scorso 5 luglio, il Consiglio Direttivo appena insediatosi ha votato la candidatura (unica) di Daniele Riva a Presidente con 21 voti a favore (tra cui quelli di Davide Riva e Dante Proserpio) e 2 astenuti. Trattandosi del terzo mandato, ai sensi di statuto, l’iter non si è potuto concludere già in quella occasione, rendendosi necessaria la convocazione di un’Assemblea. Il 29 luglio scorso con una maggioranza superiore ai 2/3 di delegati previsti (44 voti a favore e 15 contrari), l’Assemblea ha espresso il proprio consenso alla terza presidenza di Daniele Riva, che è tale da quel momento».

La nota prosegue ricordando che nel Consiglio di lunedì 13 settembre si è dato corso alle ulteriori nomine, successive a quella della Presidenza, dando solo atto di quanto era nel frattempo accaduto, senza alcun ulteriore voto a questo riguardo.

Nessuna “nomina congelata”

«Nessuna “nomina congelata”, quindi, ma una presidenza pronta a mettersi al servizio dell’Associazione e delle imprese che rappresenta, dedicando a queste le proprie energie - spiegano i vertici di via Galileo Galilei - E tutto nel massimo rispetto non solo dello Statuto, ma del principio di partecipazione e democraticità dimostrato dall’ampia maggioranza (21 su 23) nel Consiglio chiamato all’elezione, così come nella successiva Assemblea di approvazione del terzo mandato (44 su 59). Dispiace che un tale chiarimento si sia reso necessario rispetto alla decisione di alcuni di manifestare sulla stampa (ben prima che in Tribunale) una loro diversa interpretazione dello statuto ed insieme una intervenuta mutata opinione di voto. Se si renderà necessario, l’iter seguito sarà difeso in tutte le sedi. Da subito Daniele Riva e tutta la squadra di Confartigianato Imprese Lecco continueranno a lavorare per dare supporto, assistenza e visione alle aziende associate, convinti che i ruoli siano occasioni di responsabilità e servizio e null’altro».

Non vogliamo dare lezioni di moralità e neppure sottovalutare le presunte scorrettezze che avrebbero accompagnato l’iter del terzo mandato, ma francamente questo strappo non giova a nessuno. I problemi delle imprese - compresi quelli dell’artigianato che ha solo parzialmente imboccato la strada della ripresa - sono ben altri...

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