Enorme generosità

Dirvi grazie non basta: la raccolta benefica per i profughi afghani aumenta ancora

Continueremo a raccogliere nella nostra redazione di via Roma 78 a Lecco (tutti i giorni escluso il lunedì) tutto ciò che i lecchesi vorranno donare.

Dirvi grazie non basta: la raccolta benefica per i profughi afghani aumenta ancora
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Il campanello della redazione del Giornale di Lecco anche questa settimana è stato rovente. E ogni volta che abbiamo aperto la porta, noi che delle news abbiamo fatto pane quotidiano, abbiamo ricevuto la più bella delle notizie: la generosità che si fa concreta. Sì perché la raccolta di indumenti, materiale per l'infanzia, cibo e prodotti per la casa che abbiamo lanciato per dare un sostegno a una delle famiglie di profughi afghani ospiti sul territorio, non solo è andata avanti, ma è diventata sempre più un successo.

Dirvi grazie non basta: la raccolta benefica per i profughi afghani aumenta ancora

Tutto è iniziato con la conoscenza di  Nooreddin M. , 35 anni ex interprete del contingente italiano a Kabul, ora a Olginate con la moglie e i tre bimbi di  8 anni e mezzo, 5 e di un anno e mezzo. La sua storia ci ha colpito, commosso, ci ha spinto a creare una rete per aiutarlo. Una rete formata da tanti fili di disinteressato altruismo che è stata tessuta dalle persone che in questi giorni hanno continuato a donarci pezzi della loro vita, ora diventati ricordi, e che invece per Nooreddin e la sua famiglia sono  strumenti per un futuro sereno. Abiti, tantissimi abiti, ma anche un lettino, quaderni,  scatolame, scarpe, lavagne, peluches. Davvero anche questa settimana è arrivato di tutto e siamo qui, ancora una volta a ringraziarvi. Perchè ogni volta che un giornalista del Giornale di Lecco è andato a Olginate a consegnare il materiale alla famiglia di Nooreddin, ha lasciato la sua casa più ricco di prima, grazie al sorriso e agli occhi sgranati dei bambini di fronte e tutti questi doni.

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E proprio perchè sono di più i bimbi e i genitori che vorremmo vedere sorridere, dopo tanto dolore, dopo tanta paura, dopo la fuga da una terra, la loro terra, devastata dalla  violenza, abbiamo deciso di destinare parte del materiale che ci avete portato, e che continuerete a portarci, ad altre famiglie di profughi afghani che oggi sono nel Lecchese.  Come quella di Arash (omettiamo il cognome per motivi di sicurezza) che ha dovuto lasciare l'Afghanistan "a causa" della  lunga collaborazione con l'esercito italiano  che pendeva sulla sua testa come una condanna a morte. Ora è a Oggiono con la moglie, il figlio 13enne e la piccola di 21 mesi. Come detto quindi  la nostra, ma soprattutto vostra, iniziativa di solidarietà continua: raccoglieremo nella nostra redazione di via Roma 78 a Lecco (tutti i giorni escluso il lunedì) tutto ciò che i lecchesi vorranno donare.

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