Eccellenze lecchesi

Technoprobe assume mille persone

L’annuncio del vicepresidente esecutivo dell’importante società

Technoprobe assume mille persone
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 “Nei prossimi cinque anni assumeremo tra i 1.000 e i 1.500 dipendenti, raddoppiando i livelli occupazionali in Italia”. Lo afferma Roberto Crippa, vice presidente esecutivo di Technoprobe, la multinazionale italiana leader mondiale nel campo dei semiconduttori e della microelettronica che ha sede centrale a Cernusco Lombardone e 11 uffici distribuiti nel mondo tra Europa, Asia e Stati Uniti. Il colosso brianzolo è specializzato in progettazione, sviluppo e fabbricazione di schede sonda per il collaudo del funzionamento dei chip. I suoi clienti sono tra i maggiori fabbricanti di microelettronica, IT e apparecchiature digitali al mondo. Oggi l’azienda ha oltre 1.700 dipendenti di cui 1.200 in Brianza e un fatturato consolidato per il 2020 di 320 milioni di euro, in costante crescita.  Da metà ottobre diventerà operativo anche il nuovo complesso industriale accanto all’headquarter di Cernusco e sin qui messo a disposizione dell’hub vaccinale, mentre è già operativa la sede di Agrate Brianza.

Questi due investimenti confermano la volontà della famiglia Crippa di gettare le basi per una Silicon Valley in Brianza?

“La nostra idea è sempre stata quella di creare un polo tecnologico di eccellenza in Italia – conferma Roberto Crippa, vice presidente esecutivo di Technoprobe -  Il nuovo complesso di Cernusco ci permetterà di potenziare la produzione che facciamo nell’headequarter. L’insediamento di Agrate invece non è ancora completato ma è già operativo e vi lavorano 40 persone che diventeranno 100 entro fine anno. Qui faremo due nuovi prodotti, sempre nel settore dei chip, uno focalizzato per il packaging e l’altro a supporto di Microfabrica, l’azienda della Silicon Valley acquistata nell’aprile 2019, specializzata nella componentistica miniaturizzata. Ma stiamo mettendo a punto proprio in questi giorni il progetto per un terzo stabilimento, sempre in Brianza”.

Al centro Giuseppe Crippa, fondatore della Technoprobe, con i figli Cristiano e Roberto
Al centro Giuseppe Crippa, fondatore della Technoprobe, con i figli Cristiano e Roberto

Dove?

“Abbiamo individuato un’area di 5.000 mq a Osnago dove realizzeremo un polo produttivo per le lavorazioni meccaniche, in particolare macchine e sistemi automatizzati sempre al servizio dei semiconduttori. Componentistiche molto innovative che permetteranno di velocizzare i test per i chip. Oggi l’azienda vive di un monoprodotto, ma da tempo avevamo avvertito l’esigenza di iniziare ad uscire dal mercato nel quale siamo nati per fare altri prodotti che non abbiamo in portafoglio. Agrate e Osnago saranno fabbriche autonome, indipendenti, ma con una regia unica, una strategia comune e un forte dialogo sul fronte delle tecnologie pur facendo prodotti diversi”.

E quindi in  Technoprobe avrete bisogno di nuovo personale…

“Stiamo crescendo molto anche da questo punto di vista, soprattutto in Brianza. Nei prossimi cinque anni pensiamo di assumere dai 1.000 ai 1.500 dipendenti. Siamo sempre alla ricerca di giovani talenti, di tecnici che spaziano dalla meccanica all’elettronica, fino alla chimica. Abbiamo bisogno di ingegneri e di periti, ma facciamo fatica a reperire queste figure. Ogni anno ci sono sempre meno laureati, meno diplomati e soprattutto meno periti. E questo, in una zona a forte vocazione manifatturiera come la Brianza e il Lecchese è un bel problema. Il liceo classico e scientifico sono ottime scuole ma servono anche istituti tecnici. Le aziende del nostro territorio hanno bisogno di manodopera specializzata se vogliono continuare a fare una produzione ad alto valore aggiunto. Il problema nasce da lontano, dalla diminuzione delle nascite che alla lunga influisce anche sulla diminuzione della popolazione scolastica.”.

 

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Come se ne esce?

“Noi faremo la nostra parte, siamo molto disponibili a collaborare con il mondo della scuola e degli istituti professionali, a finanziare laboratori, a coinvolgere le famiglie e i giovani. Stiamo mettendo a punto un progetto con Confindustria; rafforzeremo il dialogo con le università e gli istituti tecnici;  apriremo l’azienda a visite scolastiche per spiegare cosa facciamo e cosa cerchiamo. Questo è un problema strategico, se non lo risolviamo in fretta rischiamo di perdere molto opportunità. Perché le aziende più innovative e i colossi del web come  Tesla, Apple investono in Germania? Perché lì trovano personale qualificato con maggiore facilità, c’è un sistema scolastico che funziona meglio, un’alternanza scuola lavoro molto efficace… L’Italia e la Germania in questi giorni si stanno contendendo l’arrivo di Intel che vuole costruire la sua nuova sede europea per produrre semiconduttori con un investimento da 20 miliardi garantendo migliaia di assunzioni”.

Cosa possiamo fare?

“Dobbiamo fare squadra, anche con le istituzioni e il Governo. Questi colossi investono risorse ingenti, offrono lavoro di qualità, garantiscono uno standing internazionale straordinario, operano nel settore più importante del mondo quello dei semiconduttori: i chip sono ormai presenti in tutti i prodotti. Sono occasioni che non possiamo farci sfuggire se vogliamo che il nostro Paese resti competitivo”. 

Torniamo alle risorse umane. Quest’estate in Technoprobe avete lanciato il Summer Job?

“Cercavamo operatori di produzione da formare e a cui offrire un contratto di assunzione a tempo determinato, un’opportunità riservata soprattutto agli studenti, ai giovani talenti, ma anche ad altre persone  interessate a fare un’esperienza nella nostra azienda”.

Con quali risultati?

“Ottimi. Soprattutto se teniamo presente che abbiamo avviato questa iniziativa a estate inoltrata. E’ stato un successo andato ben oltre le nostre più rosee previsioni. Da luglio abbiamo ricevuto 446 curriculum da tutto il territorio e abbiamo assunto 58 persone. Poi quando termineranno il percorso scolastico se vorranno un posto di lavoro per loro ci sarà sempre”.

Tra l’altro i dipendenti della Technoprobe hanno mediamente retribuzioni superiori alla media e forme di welfare molto interessanti

“L’anno scorso tutti i collaboratori hanno ricevuto un premio di produzione di 4.000 euro. Cosa che avverrà quest’anno. Sul fronte del welfare mettiamo a disposizione gratuitamente esperti legali per consulenze; lo smart working da noi è molto sviluppato; siamo molto flessibili sull’orario di lavoro, soprattutto quando una persona che lavora con noi ha necessità famigliari o problemi con i genitori; cerchiamo di andare incontro alle esigenze dei dipendenti in qualsiasi occasione. Siamo sempre alla ricerca e in questi giorni stiamo mettendo a punto una convenzione con Auser Lecco per i collaboratori che hanno al necessitano di assistere i genitori anziani o malati”.

Come chiuderete il 2021?

“Bene, anche se non sarà un anno straordinario perché potevamo fare di più e abbiamo lasciato quote di mercato perché non siamo riusciti a produrre tutto quello che ci hanno chiesto: cresceremo del 20/25% con un fatturato consolidato vicino ai 400 milioni di euro”.

La carenza di chip sta frenando anche la crescita di Technoprobe?

“No. Salvo qualche rarissima eccezione non abbiamo problemi di approvvigionamento, anche perché i nostri clienti sono i principali produttori al mondo e abbiamo un canale preferenziale. La carenza di chip, però, spesso deriva dall’aumento delle commesse e dei volumi produttivi, un fenomeno che gli americani chiamano “super ciclo”; tutte le aziende che conosciamo hanno ordini in portafoglio per almeno 12/18 mesi…”.

 

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