Dario Violi in visita al cantiere della Lecco-Bergamo: «E' il prodotto di chi si dice esperto di politica»

Il candidato grillino alla Regione ha incontrato il "Comitato di Chiuso"

Dario Violi in visita al cantiere della Lecco-Bergamo: «E' il prodotto di chi si dice esperto di politica»
Pubblicato:

Dario Violi in visita al cantiere della Lecco-Bergamo.

Dario Violi in visita al cantiere della Lecco-Bergamo

«Non siamo voti da conquistare, bensì cittadini da rispettare». Luca Dossi, a nome del Comitato di Chiuso, ha accolto così Dario Violi, candidato alle Regionali del Movimento 5 Stelle, sul cantiere della Lecco-Bergamo. Una strada i cui lavori sono iniziati nel 2012 e che ormai da troppo tempo è entrata in una situazione di stallo senza fine, immobilizzata da una querelle tra provincia e Salini, la società appaltatrice. Il giovane consigliere grillino, nel corso della sua mattinata nei nostri territori, ha voluto vedere di persona la situazione terribile in cui si trova il quartiere.

Cantiere fermo da un anno

«E' ormai un anno che il cantiere è fermo», hanno detto i residenti del Comitato di Chiuso. «Quello che abbiamo chiesto è che qualcuno prenda in mano sul serio la situazione. Ci preoccupa la mancanza di prospettiva: nessuno, infatti, sa che cosa succederà. La Provincia si è detta ora inadeguata a risolvere la questione, ora speriamo che Anas ritiri il cantiere». Più di un residente ha sottolineato a Violi i disagi creati dagli scavi interrotti. A partire dalle case, che si sono svalutate fino al 50 percento, per arrivare poi alla chiesa del Beato Serafino, patrimonio storico e identitario del quartiere, letteralmente soffocata dal cemento del cantiere. «Qui passano ogni giorno 30mila macchine: il danno ambientale è evidente».

«E' il prodotto di chi si dice esperto di politica»

«La provincia non ha risorse, chi può intervenire ora è proprio la Regione, attraverso la nuova società nata con Anas», ha detto Dario Violi, ricordando l'accordo raggiunto ormai un anno fa tra il Pirellone e l'ente di gestione della rete stradale. «Starà a loro valutare se e come subentrare nella proprietà dell'infrastruttura, e decidere sulle risorse. Non saranno però di certo tempi brevi. È un tema di cui comunque ci interesseremo. Questo è il prodotto di chi si dice esperto della politica. Accusano sempre noi di essere inesperti, ma ci sono decine di esempi come questi: spese extra costi, disagi ai cittadini e danni ambientali».

Seguici sui nostri canali