Strazio per la morte di don Graziano Gianola. L'ultima omelia: "La battaglia è vincere su tutto quello che spegne la nostra umanità"
Un testamento morale. Un messaggio, l'ultimo, profondo, un inno alla gioia e all'amore, alla fratellanza e alla condivisione quello dell'amato sacerdote morto ieri dopo un terribile incidente in montagna
(foto chiesadimilano)
"La battaglia più grande non è sconfiggere gli amorrei, ma, come canta S. Francesco, è vincere su te stesso: questa è la letizia. È vincere il male che ci si attacca addosso, è vincere su tutto quello che spegne la nostra umanità, è portare il bene dentro le trame dei nostri giorni per avere nel cuore la pace che ti permette di uscire di casa a testa alta perché hai nel cuore la gioia di saperti amato/a da chi ti è al tuo fianco". Un testamento morale. Un messaggio, l'ultimo, profondo, un inno alla gioia e all'amore, alla fratellanza e alla condivisione. E' quello lasciato da don Graziano Gianola, il sacerdote di 47 anni originario di Premana, dove ieri sera è stato recitato il Rosario in suo suffragio, morto ieri in ospedale a Trento dopo un terribile incidente in montagna avvenuto nella zona di San Valentino.
Strazio per la tragica morte di don Graziano Gianola. L'ultima omelia: "La battaglia vera è vincere tutto quello che spegne la nostra umanità"
E' stato proprio don Graziano a postare in rete l'ultima riflessione, ovvero l'melia pronunciata domenica, il giorno prima della tragedia, davanti ai ragazzi dell'oratorio che aveva deciso di accompagnare nella vacanza monta trentina. Don Graziano, vicario parrocchiale a Milano nella parrocchia di S. Maria del Buon Consiglio a Milano, viveva per quei giovani, che accompagnava in un percorso di crescita con profondo impegno. Insegnava loro l'amore per il prossimo, come ben si evince appunto dalla sua ultima "predica"
Il testamento morale di don Graziano
Una bella Messa stamattina, ma ora è tempo di vacanza in montagna con l'oratorio. Brentonico, stiamo arrivando!
Omelia domenica 11.07.2021
Non so voi, ma leggendo e rileggendo le letture di oggi le ho sentite, come primo impatto, distanti dal mio e nostro vissuto personale. Il tema della guerra fortunatamente non ci tocca da vicino e tutti questi morti della prima lettura mi hanno creato un certo imbarazzo pensando che fosse il Signore stesso a guidare la mano dell’esercito di Giosuè contro i re Amorrei e causarne questa strage.
Sappiamo che va contestualizzata bene la lettura di Giosuè e cogliere come le grosse pietre che hanno causato diversi morti e la fuga degli amorrei possono essere simili ad una improvvisa tempesta di grandine dentro un forte temporale e l’immagine del sole che si ferma può essere il sereno che torna dopo la tempesta quasi a significare una vittoria memorabile.
Il salmo ricorda come “Esulteremo per la tua vittoria... Il Signore da vittoria al suo consacrato”. L’idea che accompagna questi testi è la presenza del Signore che accompagna e da vigore e forza a colui che confida in lui.
Sta di fatto che le letture di oggi, soprattutto in un contesto estivo come il nostro, le avverto alquanto dissonanti. Forse è il Vangelo ad illuminarle, come sempre. Perché la battaglia dalla quale davvero ci difende il Signore, è quella che ciascuno combatte dentro di sé per avere la pace. Gesù parlando ai suoi dice: ”Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!”.
La battaglia più grande non è sconfiggere gli amorrei, ma, come canta S. Francesco, è vincere su te stesso: questa è la letizia. È vincere il male che ci si attacca addosso, è vincere su tutto quello che spegne la nostra umanità, è portare il bene dentro le trame dei nostri giorni per avere nel cuore la pace che ti permette di uscire di casa a testa alta perché hai nel cuore la gioia di saperti amato/a da chi ti è al tuo fianco.
La pace vera viene dal non rovinare le relazioni nella nostra vita. Viene dal fare qualcosa di bello per te e per gli altri. Viene dal portare nella tua vita esperienze capaci di lasciare il segno! Ecco la vera battaglia nella quale possiamo coinvolgere il Signore: chiederci di mettere nel nostro cuore la vera pace!
Ha ragione S. Paolo: quando hai la pace nel cuore, quando Dio lo senti vicino, nonostante le fatiche della vita, non ci sarà nulla che potrà separarci dall’amore di Cristo! Potranno capitare tante cose, anche negative, ma ti sarà data sempre la possibilità di scegliere come abitarle. Con rabbia e risentimento o con la pace?
L'omaggio e il ricordo
In tanti, tantissimi hanno voluto tributare un omaggio a don Graziano postandolo proprio in calce alla sua ultima toccante riflessione.
Don Graziano, riposa in pace! Grazie per questa tua ultima omelia, che mi lascia un messaggio importantissimo. E grazie per ciò che hai fatto per tanti ragazzi, in particolare per i miei amici che ora hanno formato la loro splendida famiglia a Milano. Veglia per tutti i giovani da Lassù!
Fortunato chi ti ha conosciuto e Santo chi ti ha destinato su questa terra, ora riposa nelle braccia del Signore
Forse non sempre, ma leggevo spesso le omelie di Don Graziano, sempre incisive ma rassicuranti, come il suo sorriso cordiale, il suo saluto a tutti se capitava di incrociarlo, anche solo una volta l'anno, magari per una messa sugli alpeggi di Premana. Don, mancherai a chiunque ti abbia conosciuto, ai tuoi paesani, ai tuoi parrocchiani, ai ragazzi del tuo oratorio e della tua scuola. Le parole della tua omelia ci dicono che tu sei già nella pace.....se puoi manda il conforto di cui la tua famiglia e tutti noi quaggiù abbiamo bisogno. R.I.P.
Come hai scritto all'inizio" ora è tempo di vacanza".....voglio augurarti una buona vacanza tra gli angeli e tutti i nostri cari che abbiamo lassù, in montagna!!! Vegliate su di noi....buon viaggio Don Graziano
Sei tornato alla casa del Padre che tanto hai amato. Per noi resta lo sgomento. Una preghiera per te e tutta la tua meravigliosa famiglia .