Moratti e Speranza: "Difra e sanità lecchese modello da seguire". Entro fine anno un hospice intra ospedaliero a Lecco
"Dobbiamo capire cosa è il nostro servizio sanitario, capire cosa ha funzionato e cosa no. Il tempo è adesso, la crisi deve essere opportunità di ripartenza."
Una esperienza da emulare, da seguire da "esportare" e diffondere: è quella del Difra di Lecco e Merate il Dipartimento di Fragilità diretto dal dottor Gianlorenzo Scaccabarozzi (di cui fanno parte i reparti di Cure palliative e di Continuità clinico assistenziale) al centro della visita di oggi, lunedì 5 luglio 2021, del ministro alla Salute Roberto Speranza e dell'Assessore e vicepresidente regionale Letizia Moratti agli ospedali San Leopoldo Mandic e Alessandro Manzoni.
Moratti e Speranza: " Difra e sanità lecchese modello da seguire"
Un visita iniziata questa mattina a Merate, dove Speranza e Moratti hanno vissuto sul campo l'operato del Difra, e proseguita nel pomeriggio a Lecco, dove il lavoro del Dipartimenti fragilità è stato al centro del convegno "Il modello Lecco: la presa in carico della persona fragile" che ha visto la partecipazione dei due esponenti politici, del dottor Saccabarozzi e del direttore generale della Asst Poalo Favini.
Entro fine anno un hospice intra ospedaliero a Lecco
Fragilità, cure domiciliari, cure palliative: questo il focus su cui è ruotata una giornata intensa che ha offerto anche l'occasione per un annuncio importante per il futuro della sanità lecchese. Entro la fine dell'anno verrà realizzato a Lecco un hospice intra ospedaliero. "Avrà dieci posto letto e stiamo lavorando per il personale che opererà al suo interno - ha annunciato la vicepresidente regionale Letizia Moratti - Questo progetto si inserisce nel contesto del tema della fragilità e del fine vita. Speriamo che il fine vita possa essere per tutti nella propria casa, ma offrire questo servizio è comunque importante".
Il ringraziamento ai sanitari lecchesi
Difra, Moratti: "Esempio di una sanità di prossimità"
"Quello che oggi vediamo è l'esempio di una sanità di prossimità - ha sottolineato l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti facendo riferimento proprio al Difra e al cosiddetto Modello Lecco - A Lecco e da Merate da anni si mette a sistema una modalità di raccordo tra ospedali e territorio che ha dato ottimi risultati.
Nel ripensare alla sanità per l'invecchiamento della popolazione e ai cambiamenti sociali bisogna rendersi conto che è necessario prendere in carico la persona prima della patologia. In questo senso il tema della fragilità è fondamentale".
Prossimità: questa la chiave di volta, il futuro della medicina.
"Va colta l'importanza che il ministro ha voluto dare a tutto il tema della prossimità. Regione Lombardia è impegnata nella revisione della legge 23 e la sanità di prossimità si tradurrà in case di comunità, ospedali di comunità e centri di prossimità - ha proseguito la numero due del Pirellone - In questo ambito l'attenzione alle fragilità con il modello Difra di Lecco e Merate è preziosissima perché vogliamo estenderla a tutta la regione visto che ha il pregio di poter essere messa a sistema. L'assistenza domiciliare è il grande obiettivo da raggiungere".
Speranza: "La battaglia contri il Covid non è finita ma pensiamo al futuro"
"Abbiamo dimostrato di avere un servizio sanitario forte. La battaglia contro il Covid non è finita - ha sottolineato il ministro Speranza - La partita delle varianti è una sfida con cui dobbiamo fare i conti ma siamo sicuramente in un'altra fase rispetto ai mesi passati. Abbiamo un numero di vaccinazioni molto importante. E in questa fase in cui il vaccino ci ha dato un'arma in più possiamo anche metter la testa su un'altra sfida che è il servizio sanitario del futuro".
Ripartire dalla prossimità
La Pandemia ha offerto quindi anche uno stimolo e una occasione per cambiare e migliorare le cose.
"Dobbiamo capire cosa è il nostro servizio sanitario, capire cosa ha funzionato e cosa no. Il tempo è adesso, la crisi deve essere opportunità di ripartenza. Ci sono state impartite lezioni dure e abbiamo imparato consapevolezze nuove. Il primo punto sono le risorse: per troppo tempo le tabelle excell hanno stabilito quanto ci si potesse curare. Dobbiamo invertire questo modo per investire sulla qualità di vita delle persone. Le risorse ci sono: ora si tratta di spenderle bene quindi abbiamo bisogno di fare anche riforme mettendo mano al sistema.
La mia visita qui oggi ha il senso di una missione che dobbiamo assumere nel sistema sanitario. Vogliamo un cambiamento e il primo tratto di questo cambiamento deve avere a che fare con la prossimità. Se vogliamo costruire una Italia del futuro più forte dobbiamo prima costruire un sistema sanitario più forte. C'è quindi bisogno un patto italiano forte".