#iomivaccinocomodoevicino

Punto vaccinale Olgiate chiuso, l'ira dei sindaci: "Da un anno paghiamo le inefficienze di Ats sul territorio"

Gli amministratori dei Comuni del circondario, nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì 24 marzo 2021, hanno detto la loro in una conferenza stampa convocata per l'occasione.

Pubblicato:
Aggiornato:

La chiusura del punto vaccinale Olgiate Molgora, aperto soltanto nella giornata di venerdì scorso, ha scatenato l'ira dei sindaci, che nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì 24 marzo 2021, hanno detto la loro in una conferenza stampa convocata per l'occasione alla quale hanno preso parte anche alcuni medici e volontari che hanno contribuito all'allestimento e purtroppo anche allo smantellamento del centro.

 

Il video della conferenza stampa

Punto vaccinale Olgiate, i sindaci dicono la loro

Durante la conferenza stampa, alla quale erano presenti gli amministratori dei comuni che hanno riferimento a quel punto vaccinale (Giovanni Battista Bernocco di Olgiate, Stefano Motta di Calco, Federico Airoldi di Brivio, Alessandro Milani di Airuno, Peter Sironi de La Valletta Brianza ed Efrem Brambilla di Santa Maria Hoè), sono stati usati toni molto duri nei confronti di Ats e di Asst, colpevoli secondo i sindaci del gioco allo "scaricabarile".

"Pazienti convogliati su altri punti, che confusione"

"Le dosi sarebbero dovute arrivare entro sabato 27, per un totale 1200 vaccini - ha spiegato il sindaco Bernocco nei panni del padrone di casa - Lunedì sera è arrivata la comunicazione che i nostri residenti sarebbero stati convogliati su altri punti vaccinali e questo ha creato confusione, perché qui il servizio aveva funzionato bene. Si tratta di gente che non usciva di casa da mesi ed era comodo a venire qui a Olgiate, perché avrebbe trovato il medico di base che già conosce".

"Ats e Asst si rimbalzano le competenze"

"Le vaccinazioni si sono concluse oggi a mezzogiorno perché i 700 cittadini che mancano all'appello sono stati convogliati da un'altra parte - ha proseguito Bernocco - Come sindaci siamo dispiaciuti perché abbiamo lavorato bene e ci spiace che i nostri anziani siano stati dirottati altrove. Ats e Asst si sono rimbalzate le competenze. I cittadini sono arrabbiati e ci chiamano per lamentarsi. Sottolineo il lavoro eccellente dei medici e dei 35 volontari che hanno lavorato su turni, ringrazio tutti. Noi chiediamo di avere un presidio permanente ma chiediamo che Ats e Asst facciano chiarezza: forse non è chiaro che qui è un anno che noi paghiamo le conseguenze e gestiamo ogni persona che si è infettata perché Ats non è stata sul territorio. Non vogliamo che i nostri anziani facciano le code altrove".

L'affondo di Motta su Ats e Asst

Duro il commento di Motta, sindaco di Calco, che non ha risparmiato stoccate anche all'Asst per i disagi di questa mattina al Mandic: "Se siamo in questa situazione non lo dobbiamo al territorio, perché qui c'è stata mobilitazione forte e grande collaborazione. I vaccini ci sono e non è la prima volta che si creano le code all'ospedale di Merate: se ci fossero stati tanti presidi come quello di Olgiate questi disguidi non ci sarebbero stati". Calco, per altro, si era candidato a sede di punto vaccinale, ma la scelta era poi ricaduta su Olgiate. "Noi avremmo messo tutto a disposizione gratuitamente, io avevo scritto all'assessore regionale supplicando di poter intervenire e ho messo a disposizione il polo di Arlate, ma quello che ho fatto io l'hanno fatto tutti i sindaci. Nonostante queste disponibilità non abbiamo nemmeno ricevuto risposta, tranne Bernocco perché l'hanno chiamato di punto in bianco a dire che poteva partire".  Ora regna il caso. "Non siamo in grado di dare garanzie nemmeno per il richiamo di chi ha ricevuto la prima dose qui a Olgiate - ha affermato Motta polemicamente - Non c'è stata  nemmeno la comunicazione della chiusura del centro, se lasciamo perdere le indiscrezioni l'unica è quella ricevuta stamattina dal comandante della Polizia locale quando è andato a ritirare le dosi... Da ottobre 2018 aspettiamo ancora la partenza del Presst, manca anche trasparenza di un piano vaccinale che non è rispettato". I cittadini dirottati altrove pare riceveranno il vaccino dopo il 30 aprile. "E se qualcuno di questo si ammala e se muore? Non possiamo rinunciare alla tutela della salute dei nostri cittadini, vogliamo si prosegua con questo servizio che mettiamo a disposizione con i nostri soldi e le nostre forze. Vogliamo che Olgiate diventi un centro permanente".

"Noi non molleremo"

Critico anche il sindaco di Santa Maria Hoè Efrem Brambilla. "Abbiamo collaborato per preparare questo centro a Olgiate tutti insieme, abbiamo organizzato tutto in maniera efficiente e senza intoppi. Non è mai avanzata una dose. In poche settimane avremmo chiuso tutta la categoria da vaccinare, tutti gli over 80, e poi saremmo partiti con gli altri. Ma questo rallenta tutto e ci crea difficoltà. Noi non molleremo su questo aspetto e vogliamo che il centro rimanga attivo adesso e per tutte le fasi successive per uscire dall'emergenza Covid.

"Una presa in giro, anche per i volontari"

"Ci sentiamo presi in giro - è il commento di Sironi, vicesindaco de La Valletta Brianza - è da gennaio che ci avevano chiesto la disponibilità dei locali, non ci hanno detto nulla e solo grazie alle nostre insistenze era partito questo centro. Questa è presa in giro anche per i volontari. Chiediamo il rispetto dell'accordo e che i cittadini vengano inviati qui, soprattutto chi ha già l'appuntamento. Noi prendiamo le distanze da questa decisione".

"Uno schiaffo agli operatori sanitari"

Commosso il sindaco di Brivio Federico Airoldi nel ricordare l'anniversario della morte del dottor Ivan Mauri, "eroe" dei primi giorni di pandemia, morto di Covid esattamente un anno fa. "Questo è uno schiaffo a tutti gli operatori sanitari. Ognuno voleva il suo presidio, ma ci siamo uniti per partire prima qui a Olgiate. Per me questa notizia è stata una coltellata, questo servizio ha donato speranza e ha soddisfatto i nostri cittadini, gli ha dato un sorriso. È una scelta incomprensibile. Si deve approfondire, perché il piano vaccinale si concludeva il 27 marzo per vaccinare i 1280 over 80. Noi stavamo facendo tanto per le persone fragili e per non si sa quale motivo dobbiamo interrompere un'esperienza positiva".

"Riapriamo questo presidio"

"Noi sindaci siamo stati un punto di riferimento per evitare di concentrare tutto sugli ospedali. Ho visto Bernocco e Brambilla montare loro queste tende. Riapriamo questo presidio importantissimo, siamo uniti per questa battaglia. Prima vacciniamo tutti e prima usciamo dalla pandemia" è stato invece il commento di Milani, sindaco di Airuno.

"Ci offriamo come caso paradossale per evitare questi errori in futuro"

Stefano Motta, sindaco di Calco, ha annunciato di aver convocato un Consiglio comunale straordinario proprio per discutere della vicenda. Lo stesso probabilmente faranno anche gli altri colleghi. "I nostri comuni contano poco nell'Ats Brianza, in totale si parla di 27mila abitanti. Vogliamo però che questa esperienza diventi caso emblematico del tipo di gestione: contiamo meno, ma deve rappresentiamo un territorio che ha dato tutta la disponibilità possibile e che poi si vede sottratto un servizio. Ci offriamo come caso paradossale affinché errori di questo tipo non si ripetano in Regione".

La minaccia di un esposto in Procura

Sul banco degli imputati, insomma, c'è soprattutto Ats. "Non ci è arrivata nessuna risposta ufficiale da Ats. Probabilmente hanno girato le liste a più enti insieme. Chi è arrivato prima si è accaparrato le persone" ha sentenziato il sindaco di Olgiate Molgora Bernocco. Sullo sfondo resta la minaccia di un esporto alla Procura della Repubblica. "Prima di procedere chiediamo le motivazioni ufficiali. Se saranno serie e verificabili bene, noi di sicuro non abbiamo sbagliato niente nella gestione del servizio".

L'hashtag #iomivaccinocomodoevicino

Roberto Pezzuto

Di qui l'idea proposta dal dottor Roberto Pezzuto, medico di base di Olgiate, di lanciare l'hashtag #iomivaccinocomodoevicino. "Se ci avessero fatto continuare avremmo vaccinato tutti per lunedì, se la piattaforma non va non si chiude il punto vaccinale ma si sistema la piattaforma, lo avrebbe fatto il nostro Corrado Bartolo (storico dipendente dell'Ats di Olgiate oltre che volontario alpino, ndr). Qui venivano i nostri medici di base, ricordavano i medicinali presi dai pazienti, era una situazione ideale di prossimità...".

La versione dei fatti di Ats

Stando alla versione dei fatti di Ats Brianza, contattata questa mattina per un chiarimento attraverso l'ufficio comunicazione, il numero dei pazienti previsto per il punto vaccinale di Olgiate Molgora sarebbe stato sovrastimato. Di qui, dunque, la necessità di fermare dopo soli quattro giorni e mezzo le somministrazioni. "Nessun anziano rimane senza vaccino. In quei 1.200 pazienti evidentemente sono stati conteggiati anche gli allettati e altre persone che nel frattempo sono stati convocati per la somministrazione altrove" ha chiarito l'ufficio stampa dell'ente.

Seguici sui nostri canali