Agriturismi, non solo mangiare e dormire
L’emergenza sanitaria ha duramente colpito le strutture ricettive turistiche agricole: in attesa dell’intervento delle istituzioni, il settore sta cercando di trovare nuove strade per proseguire l’attività.
Se tutto sommato il settore agroalimentare lombardo ha tenuto nel 2020 nonostante gli effetti della pandemia da Covid, un comparto che invece ha subito un duro contraccolpo è quello degli agriturismi. Questo dato è emerso chiaramente dalle prime stime relative all’annata agraria lombarda 2020 di Regione Lombardia e dall’indagine qualitativa condotta da Unioncamere Lombardia. Quest’anno, poi, l’emergenza sanitaria non è passata e con le restrizioni da zona rossa per Pasqua e Pasquetta, le attività agrituristiche dovranno registrare ulteriori cali di attività e fatturato.
Agriturismi, i più colpiti
«Il settore degli agriturismi è stato tra i più colpiti dagli effetti economici del Coronavirus», aveva affermato già a maggio scorso l’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi. Che aveva cercato di sostenere le aziende agrituristiche con contributi diretti e una semplificazione normativa per consentire gli agriturismi di effettuare il servizio d’asporto e la consegna a domicilio come servizio stabile.
Le difficoltà, comunque, hanno interessato tutto il Paese, come ha evidenziato l’ultimo rapporto Ismea “Agriturismo e multifunzionalità”: l’86% delle imprese agrituristiche ha registrato una diminuzione dei ricavi complessivi derivanti dall’attività agricola e dalle attività connesse dall’inizio della pandemia. Per quasi un terzo delle imprese che hanno registrato un calo dei ricavi la riduzione è stata superiore al 50%, ma se si considera una diminuzione superiore al 30% la quota di imprese supera i due terzi (67,3%).
Il rapporto Ismea traccia anche delle possibili traiettorie per affrontare la pandemia e la fase post Covid-19: ritorno alla centralità dell’azienda agricola; sviluppo di acquisti online e consegne a domicilio; ricerca da parte delle persone di un maggiore contatto con la natura e di stili di vita sani; interesse per le fattorie sociali e didattiche per compensare carenza di welfare territoriale.
Che cos’è un agriturismo
Cogliamo l’occasione per conoscere meglio questa parte dell’agroalimentare lombardo, fatto di luoghi e persone che valorizzano e promuovono le bellezze e i sapori della nostra regione.
L’agriturismo rappresenta un fattore importante per il riequilibrio e lo sviluppo territoriale in termini economici e sociali, la promozione delle opportunità occupazionali nelle aree più marginali e svantaggiate e per il presidio, la tutela e la valorizzazione delle risorse ambientali e dei prodotti aziendali di qualità propri di una realtà territoriale. Con l’agriturismo viene riconosciuto all’azienda anche un ruolo rilevante in ambito sociale ed educativo, ambientale e di manutenzione del territorio e del paesaggio.
Gli agriturismi sono aziende agricole che oltre all’attività tradizionale di coltivazione, allevamento e cura dei boschi offrono servizi che non sono tipicamente agricoli ma che sono strettamente legati, quindi connessi, all’attività primaria. E’ infatti possibile svolgere attività agrituristica solo in rapporto di connessione con l’attività agricola che deve rimanere prevalente.
Le aziende che negli ultimi 20 anni hanno voluto e saputo differenziare la propria offerta sono passate dalle circa 700 unità conteggiate nel 2.003 alle oltre 1.700 di oggi.
Non solo mangiare e dormire
Gli agriturismi lombardi hanno anche saputo ben connotare la propria offerta di servizi non limitandosi alla sola ristorazione o al solo alloggio: hanno infatti arricchito la gamma con altri servizi che fanno dell’ambiente agricolo e rurale la risposta vincente alla sempre crescente domanda di natura, cultura e tradizione.
Servizi che potranno avere ancora maggiore rilevanza in una fase post pandemia. L’articolo 2 del regolamento regionale n. 5 del 2020, infatti, prevede anche attività ricreative, culturali, seminariali, sociali-educative, naturalistico-ambientali; attività sportive-escursionistiche; fattorie didattiche; attività sociali come agrinido, agriasilo, campi estivi, intrattenimento terza età; ippoturismo e attività mirate al benessere.