Straniero: "Sui vaccini regione Lombardia ha fallito. Chieda aiuto a Figliuolo, Comuni e aziende sanitarie
"Entro e non oltre venerdì 26 marzo, va scritto nero su bianco un piano con le prossime scadenze, perché in Lombardia ancora non c’è"
“Fontana, Moratti e Bertolaso non sono in grado di gestire il piano vaccinale anti Covid: non ci possiamo permettere ulteriori ritardi. Occorre che ne prendano atto e chiedano subito al Commissario nazionale, il generale Figliuolo, di affiancarsi a Regione Lombardia per supplirne le carenze e rimediarne gli errori, anche utilizzando in modo massiccio l’esercito e la Protezione civile. Bisogna vaccinare tutti gli anziani e i soggetti fragili, recuperando il tempo perduto, e poi procedere con le altre categorie, secondo le priorità indicate a livello nazionale. Lo dice Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd, annunciando che verrà depositata una mozione in proposito.
Straniero: "Sui vaccini Regione Lombardia ha fallito"
“Anche il passaggio da Aria a Poste Italiane deve essere accelerato per poter essere pronti alla campagna vaccinale massiva, ma, nel frattempo, si tolga ad Aria la gestione della campagna per over80 e docenti e la si affidi direttamente alle Asst che, in sinergia con i sindaci che possono mettere a disposizione le loro anagrafi, possano procedere direttamente alla convocazione degli anziani e alla segnalazione ai vaccinatori delle persone fragili che devono essere vaccinate a domicilio”, aggiunge Straniero.
“Inoltre, entro e non oltre venerdì 26 marzo, va scritto nero su bianco un piano con le prossime scadenze, perché in Lombardia ancora non c’è. Ai cittadini occorre dare certezze, non scuse. L’azzeramento dei vertici di Aria spa è solo fumo negli occhi dell’opinione pubblica per nascondere le vere responsabilità che risiedono in chi non ha fatto un’adeguata programmazione e si è ostinato a perseguire un modello organizzativo che si è dimostrato fallimentare. Moratti e Bertolaso, invece di annunciare iniziative spettacolari, dovrebbero spiegare perché hanno deciso di discostarsi da un piano nazionale che in altre regioni ha dimostrato di funzionare. La responsabilità è politica, non tecnica”, conclude il consigliere Pd.