"Quale piano vaccinale per Lecco?"
"Appello per Lecco sta ricevendo decine di segnalazioni di cittadini incattiviti da questa pessima gestione delle vaccinazioni"
Di Gaia Bolognini- portavoce Appello per Lecco
Ci hanno sempre detto che la Lombardia vanta la migliore sanità d'Europa sotto il profilo strutturale, della competenza e nel garantire il diritto alla salute. L'arrivo del Covid ha evidenziato le due facce del nostro sistema-Paese: da un lato l'eccellenza, la professionalità di medici, la capacità di resilienza degli infermieri e delle strutture ospedaliere, dall'altra l'indecisione, la vulnerabilità, l'incoerenza e il pressapochismo della politica che conta e dei vertici dirigenziali a livello regionale nazionale.
Quando finalmente sono arrivate le vaccinazioni tutti abbiamo pensato di essere alla fine di questo catastrofico percorso, invece scopriamo che ancora una volta il sistema non funziona.
Perché convocare lecchesi ottantenni a Sant'Omobono Terme, Erba, Merate o Vimercate? Inoltre sappiamo di ultranovantenni ancora in attesa della prima dose.
Appello per Lecco sta ricevendo decine di segnalazioni di cittadini incattiviti da questa pessima gestione delle vaccinazioni. Non siamo inclini alla sterile polemica, ma evidentemente dobbiamo preoccuparci anche per il futuro: se oggi non siamo in grado di vaccinare i nostri anziani senza farli muovere dalla città, cosa accadrà domani per le vaccinazioni di massa?
Sappiamo che ci sono problemi alla piattaforma informatica gestionale ARIA attualmente in uso, tanto è vero che si è deciso di passare a quella di PosteItaliane.
Dalla stampa apprendiamo che alcuni Comuni si sono già organizzati in modo autonomo, avendo a disposizione le dosi di vaccino per i propri anziani, altri Sindaci fanno addirittura fatica ad avere le liste con i nominativi dei propri anziani da vaccinare...come è possibile che non esistano procedure standard del sistema sanitario regionale e ci siano soluzioni e modalità differenti?
Gaia Bolognini- portavoce Appello per Lecco