Aziende in calo nel Lecchese, "Ma il tessuto economico tiene"
Galimberti: "Le nostre imprese hanno saputo dimostrare resilienza e coraggio in questo ultimo anno. L'impegno della Camera di Commercio è di continuare a sostenerla per favorirne il rilancio"
Aziende in calo nel Lecchese nel 2020. E' quanto emerge dalla Nota Informativa "Avvii e cessazioni di imprese nel 2020, contratti di rete e start-up innovative" realizzata dall'ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Como-Lecco.
Aziende in calo nel Lecchese, "Ma il tessuto economico tiene"
Le imprese registrate nell’area lariana a fine 2020 sono 73.514: 47.859 a Como e 25.655 a Lecco. La variazione percentuale1 è negativa in entrambi i territori: -0,2% a Como e -0,4% a Lecco; il dato lariano si attesta a -0,3%, contro il -0,6% regionale e il -0,2% nazionale. In provincia di Como si registra un’inversione di tendenza (nel 2019 le aziende erano in crescita dello 0,2%), mentre Lecco evidenzia un calo meno significativo rispetto all’anno precedente (il 2019 si era chiuso con una diminuzione dello 0,7%). Tra i territori lombardi, solo Varese mostra un aumento delle imprese registrate (+0,2%), mentre Mantova è la provincia che mostra la diminuzione più netta (-2,1%).
" In un anno così difficile il tessuto economico lariano ha, nonostante tutto, tenuto. C'è stato un lieve calo (-0,3%) del numero di imprese iscritte, ma inferiore a quello regionale (-0,6%). Si è registrata, come era prevedibile, una forte riduzione delle nuove iscrizioni (-19,6%); tuttavia sono diminuite anche le cessazioni (-15,5%). Un buon segnale è certo l'incremento dei contratti di rete e delle nuove startup innovative. Si tratta di dati che confermano quanto ci aspettavamo. Le nostre imprese hanno saputo dimostrare resilienza e coraggio in questo ultimo anno. L'impegno della Camera di Commercio è di continuare a sostenerla per favorirne il rilancio" commenta il Presidente dell'Ente camerale, Marco Galimberti
I settori
Il focus settoriale4 dell’Ufficio Studi e Statistica camerale sui dati del Registro Imprese e della banca dati Movimprese evidenzia che, al 31 dicembre 2020, nella circoscrizione lariana operavano 3.268 imprese agricole (il 4,4% del totale), 23.605 manifatturiere (il 32,1%) di cui 12.634 di costruzioni (17,2% del totale), 16.462 del commercio (22,4%) e 30.178 dei servizi (41,1%). A Como si evidenzia un peso superiore dei servizi (41,8% contro il 39,7% lecchese), mentre a Lecco risulta maggiore la quota di imprese del commercio (23,1% contro il 22% comasco) e dell’industria (32,8% contro il 31,7%). Nell’area lariana risulta in crescita il numero delle aziende dei servizi (+0,9%, percentuale analoga al dato italiano e superiore a quello lombardo: +0,6%) e delle costruzioni (+0,1%, restano invariate in Lombardia e crescono dello 0,4% in Italia).
Viceversa, sono in diminuzione i settori agricoltura, industria e commercio (rispettivamente -1,3%, -1% e -1,1%)5. Como evidenzia un calo più significativo per l’agricoltura (-1,4%, contro il -0,9% lecchese); a Lecco mostrano diminuzioni maggiori l’industria e le costruzioni: rispettivamente -1,2% (contro il -0,9% comasco) e -0,7% (mentre cresce a Como, +0,6%). Sempre considerando l’area lariana, nel comparto artigiano si registra un calo dello 0,6% (contro il -0,5% lombardo e il -0,4% nazionale); complessivamente si sono registrate 1.275 iscrizioni (-20,6% rispetto al dato del 2019) e 1.422 cessazioni (-19,8%)7.
La diminuzione delle imprese artigiane è in linea con il dato del 2019 (-0,7%) ma, mentre Como evidenzia un peggioramento (si passa dal -0,4% al -0,8%), Lecco mostra un deciso miglioramento (dal -1,4% al -0,2%). Il territorio comasco evidenzia un calo più consistente delle iscrizioni (-20,8% contro il -20,2% lecchese) e una diminuzione meno significativa delle cessazioni (-12,6% contro il -31,5% di Lecco). A livello regionale, tutte le province fanno registrare un calo delle aziende artigiane rispetto a fine 2019 (il dato migliore è quello di Monza Brianza: -0,2%, mentre il peggiore è quello di Mantova: -3,4%).
Nonostante il calo, le province di Lecco e di Como (con complessive 23.855 imprese artigiane registrate a fine 2020) sono tuttora prima e seconda in Lombardia e nelle prime 4 posizioni in Italia per “peso” del settore rispetto al totale delle imprese: Lecco, con il 33,2% è seconda dietro a Reggio Emilia; Como, con il 32% è quarta, preceduta anche da Verbania (media lombarda 25,4%; media italiana 21,2%).
A fine 2020, nella circoscrizione lariana operavano 89 imprese artigiane agricole (lo 0,4% del totale), 15.081 manifatturiere (il 63,2%) di cui 9.232 di costruzioni (il 38,7%), 1.328 del commercio (5,6%) e 7.357 dei servizi (30,8%). Anche per le imprese artigiane a Como si evidenzia un peso superiore dei servizi (31,3% contro il 30,1% lecchese) e, a differenza del totale delle imprese registrate, la quota di imprese del commercio è maggiore rispetto a Lecco (5,6% contro il 5,4%). Nell’area lariana risulta in crescita il numero delle aziende artigiane dei servizi (+0,1%, contro la quota invariata in Lombardia e il -0,3% italiano), del commercio (+0,5%; Lombardia -1,6%; Italia -1%) e delle costruzioni (+0,1%, Lombardia +0,2%; Italia +0,6%); viceversa, diminuiscono i settori industria e agricoltura (rispettivamente -1% e -17,6%)8. Como evidenzia un calo più significativo per l’industria (-1,1%, contro il -0,6% lecchese) e sono pure in diminuzione i servizi (-0,1% contro il +0,6% lecchese). In crescita le costruzioni (+0,2% contro il -0,1% lecchese); in deciso calo in entrambi i territori l’agricoltura (-15,5% a Como e -21,6% a Lecco), mentre aumentano le imprese del commercio (rispettivamente +0,2% e +1,1%)
I giovani
A fine 2020 le imprese lariane gestite da giovani10 erano l’8,1% del totale (contro la media regionale del 7,9% e italiana dell’8,9%); si registra una diminuzione del 2,8%, meno accentuata di quella dell’Italia (-3,5%), ma superiore a quella della Lombardia (-2,5%). A Como il 7,9% delle aziende registrate è gestito da giovani, percentuale inferiore a quella lecchese (8,5%); entrambi i territori mostrano un calo (-3% a Como e -2,6% a Lecco).
Le imprese rosa
Alla fine dello scorso anno, le imprese lariane gestite da donne10 erano il 19,5% del totale (quota superiore alla media lombarda, ma inferiore a quella italiana, pari rispettivamente a 18,9% e 22%); si registra una variazione positiva (Lario +0,6%; Lombardia -0,1%; Italia -0,3%). Anche in questo caso la quota di Lecco è leggermente superiore a quella comasca (19,9% del totale contro 19,2%); le aziende gestite da donne risultano in crescita rispetto al 2019 in entrambe le province (Como +0,1% e Lecco +1,4%)
Le imprese gestite da stranieri
Al 31 dicembre, le aziende lariane gestite da stranieri10 erano il 9,6%, dato inferiore sia alla media regionale, sia a quella italiana (pari rispettivamente al 12,8% e al 10,4%). Ciò è dovuto alla quota piuttosto bassa di imprese lecchesi “a capitale estero”: 7,9%, dato che pone la provincia al penultimo posto nella graduatoria lombarda (precedendo solo Sondrio); viceversa, Como evidenzia una quota del 10,4%, analoga a quella nazionale. In entrambi i territori le aziende straniere risultano in crescita rispetto al 2019 (il dato lariano si attesta al +3%: +2,7% Como e +3,7% Lecco; la media della Lombardia è pari al +2,6%, mentre quella italiana al +2,5%)
Le start up
Al 1° febbraio 2021, le start-up innovative lariane iscritte nella sezione dedicata del Registro sono 115: 16 operano nel settore manifatturiero (13,9%); 8 nel commercio (7%) e 91 nei servizi (79,1%). A Como le start-up registrate sono 73; a Lecco 42. La concentrazione delle start-up nel terziario è inferiore a Lecco (80,9% contro l’89% di Como), soprattutto nei servizi (69% contro 84,9%), mentre i rapporti si invertono con riferimento al manifatturiero: Lecco 19,1%; Como 11%. Como, con un’incidenza delle start-up pari all’1,5 per mille delle aziende registrate, è in 52^ posizione a livello nazionale (5^ in Lombardia), mentre Lecco con l’1,6 per mille è 47^ (4^ a livello regionale). I primi tre posti sono occupati da Milano, Trento e Trieste; in Lombardia, Como è preceduta da Bergamo, Brescia e Lecco.