La protesta dei ristoratori brianzoli in Regione
Sotto il palazzo della Regione per far sentire la loro voce e soprattutto chiedere delle risposte certe sul loro futuro.
Dopo il lungo corteo funebre che ha paralizzato la Statale 36 nella mattinata di oggi, giovedì 21 gennaio, i ristoratori della Brianza sono arrivati sotto i palazzi della Regione per far sentire la loro voce e soprattutto chiedere delle risposte certe sul loro futuro.
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I ristoratori brianzoli sono arrivati in Regione
Fuori da Regione Lombardia i ristoratori hanno appoggiato una bara a terra come simbolo del loro “funerale” economico e hanno protestato al grido di “Fateci lavorare” dopo che la pandemia sta mettendo in ginocchio l’intero settore. Diverse le troupe televisive e i fotografi intervenuti per riprendere le fasi clou della protesta.
“Noi non guardiano la parte politica – ha raccontato un ristoratore ad una emittente durante la protesta. E’ quasi un anno che siamo chiusi, continuano a prenderci in giro con i ristori che non arrivano. Abbiamo dipendenti allo sfascio perché le casse integrazioni non arrivano. Non sappiamo come portare avanti le nostre attività che hanno subito un calo di fatturato dell’80%. Siamo stufi, vogliamo delle risposte certe da questo Governo”.
Le richieste dei ristoratori brianzoli
I ristoratori dunque chiedono risposte sui ristori, sulle spese fisse che ci sono sempre come affitti e utenze, sulla cassa integrazione per i dipendenti e i proprietari ma soprattutto su una riapertura in sicurezza. Perché questo è il vero e grande scopo. La protesta ha anche una pagina Facebook “La Brianza che non molla” evocativa della disperazione del settore e della volontà di lavorare, tipica della nostra terra.