Cinque lecchesi nella Pontificia Academia Mariana
Collaboreranno con il “Dipartimento Internazionale di Mariologia Interdisciplinare”
Ci sono anche cinque lecchesi all'interno della Pontificia Academia Mariana Internationalis (PAMI), al cui interno è appena nato il “Dipartimento Internazionale di Mariologia Interdisciplinare”, un'iniziativa approvata con lettera ufficiale da Papa Francesco per liberare il culto marinano dalle mafie.
La Città di Lecco e la sua Provincia sono l’unica realtà al mondo che ha più soci onorari all’interno della Pontificia Accademia Mariana Internazionale, l’ente al servizio del santo Padre e del suo magistero in ambito mariologico.
Liberare Maria dalle mafie
Nell’ambito del "Dipartimento Internazionale di Mariologia Interdisciplinare” è stata istituita la cattedra "Liberare Maria dalle mafie: dipartimento di analisi, studio e monitoraggio dei fenomeni criminali e mafiosi", parte dell’omonimo Dipartimento della Pontificia Academia Mariana Internazionale; essa intende costruire percorsi trans-disciplinari che realizzino quanto esplicitamente richiesto da Papa Francesco nel suo Messaggio alla PAMI del 15 agosto 2020: «coinvolgere [i] diversi settori della società civile, affinché, in collaborazione con le Autorità ecclesiastiche e le Istituzioni pubbliche, si possano individuare efficaci proposte per una necessaria operazione culturale di sensibilizzazione delle coscienze e di adozione di provvedimenti adeguati» in modo che «la devozione mariana […], un patrimonio religioso-culturale da salvaguardare nella sua originaria purezza, [sia liberata] da sovrastrutture, poteri o condizionamenti che non rispondono ai criteri evangelici di giustizia, libertà, onestà e solidarietà».
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Cinque lecchesi nella Pontificia Academia Mariana
In tale ambito internazionale sono stati chiamati cinque lecchesi, il teologo Adriano Stasi (con Laurea Magistrale Specialistica sui Santuari - Luogo del Sacro, meta di pellegrinaggi, centro di civiltà, patrimoni della fede), l'ex sindaco Virginio Brivio, la direttrice del carcere di Pescarenico Antonina D'Onofrio, l'ormai ex Prefetto Michele Formiglio (recentemente trasferito in altra città) e l'avvocato Maria Luisa Galbiati che hanno ricevuto a Roma la nomina di Membri del Gruppo di Lavoro e componenti dell’Ufficio progetti strategici nel Dipartimento di analisi, studio e monitoraggio dei fenomeni criminali e mafiosi.
Il Dipartimento Internazionale di Mariologia Interdisciplinare
Liberare la pietà popolare dai tentacoli delle mafie: é questo l’obiettivo del nuovo Dipartimento di analisi, studio e monitoraggio dei fenomeni criminosi e mafiosi della Pontificia Accademia Mariana Internazionale. Istituito poche settimane fa, ha fin da subito ricevuto il plauso e la benedizione di Papa Francesco che proprio il giorno dell’Assunzione di Maria ha inviato una lettera al presidente dell’Academia, padre Stefano Cecchin, spronando tutti a difendere “la purezza della devozione” mettendo fine all’uso delle immagini sacre “a fini di potere locale e controllo del territorio”.
Presentata a Roma, al Museo delle Civiltà, insieme all’Osservatorio per le Policy Transdisciplinari Internazionali, la nuova task force è composta da prefetti, magistrati, uomini e donne delle forze dell’ordine, esperti antiracket e antiusura, sociologi e criminologi, ma anche procuratori, tutti impegnati in prima linea contro Cosa nostra, 'Ndrangheta, Camorra e Sacra corona unita. E non solo. L’impegno della task force si estende anche alle mafie internazionali e alle ecomafie.
Pontificia Academia Mariana e il lavoro dei dipartimenti
Suddiviso in dieci “reparti”, il nuovo dipartimento, come sottolineato durante la presentazione, non vuole prendere il posto degli organi competenti che già lavorano e lottano contro le mafie. Al contrario, vuole essere un punto di incontro e di dialogo tra le varie Istituzioni (ecclesiastiche e statali, ognuno sempre nella sua sfera di competenza).
Dieci, in tutto, i reparti di cui si compone il dipartimento, che avrà come sede la Pontificia Università Antonianum, ognuno con un’area tematica (e geografica) su cui approfondire il fenomeno religioso nella mafia. Ma non si limiterà solo allo studio, il primo dei quali è già stato pubblicato assieme a una mappatura della criminalità a livello regionale, nazionale e internazionale e un’ampia analisi dell’interferenza dei fenomeni mafiosi nelle religiosità popolare.
Essendo un dipartimento, esso opererà anche a livello pratico coinvolgendo, di volta in volta, le diocesi, le parrocchie e le scuole con l’obiettivo principale di formare ed educare i giovani. Perché solo conoscendo a fondo il problema lo si può affrontare per mettere una volta per tutte la parola fine all’immagine deviata della religiosità cattolica che con la mafia nulla ha a che vedere.
La lampada in bronzo del lecchese Luigi Milani
In occasione della nomina dei lecchesi, durante il Congresso Mariologico Internazionale del 27 e 28 novembre scorsi, é stata consegnata da Adriano Stasi al Presidente padre Stefano Cecchin una simbolica lampada in bronzo posto su marmo, realizzata dal compianto scultore lecchese Luigi Milani, dono ottenuto da parte dai nipoti dalla famiglia Carlo Milani – artigiani marmisti – che operano da tanti anni nel rione lecchese di Acquate.
La stessa famiglia è sempre stata generosa donando altre opere, quali un bassorilievo posto nella Sala del Consiglio dei Docenti della Pontificia Facoltà Teologica Marianum ed un altro capolavoro presso il Santuario mariano della Beata Vergine di Monte Berico presso il Sacro Convento dei padri Servi di Maria. La citata lampada mariana verrà accesa come atto di stima e amicizia da parte della Città di Lecco nei confronti della Pontificia Accademia Mariana Internazionale.