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Didattica a distanza: "Prima di chiudere le scuole si faciliti lo smart working"

Straniero: "Regione riapra il bando di finanziamento"

Didattica a distanza: "Prima di chiudere le scuole si faciliti lo smart working"
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“Il presidente Fontana vuole chiudere la scuola, ma se mettesse le risorse sullo smart working faciliterebbe questa modalità di lavoro, invece di pensare solo alla didattica a distanza obbligatoria per una parte importante degli studenti. E così facendo si svuoterebbero in parte anche i mezzi pubblici”, lo rileva Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd e capogruppo in IV Commissione Attività produttive, di fronte alle due notizie. Da una parte, infatti, l’Avviso pubblico per l’adozione di piani aziendali di Smart working di Regione Lombardia è già esaurito ed è stato chiuso, dall’altra, l’unica proposta della Giunta è di lasciare a casa gli studenti delle scuole superiori. “Sarebbe meglio che gli adulti lavorassero da casa e i ragazzi andassero, almeno per una quota di tempo, a scuola”, sintetizza il consigliere Pd.

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Didattica a distanza: "Prima di chiudere le scuole si faciliti lo smart working"

Straniero ricorda che “già a marzo avevamo denunciato la scarsità di risorse destinate allo strumento. Ci saremmo aspettati che in questa fase di revisione e riprogrammazione dell’utilizzo delle vecchie risorse comunitarie 2014/2020, almeno una parte di esse potesse convergere su questa misura, ad esempio sulla formazione del personale e l’aiuto alle aziende per l’acquisto degli strumenti tecnologici per l’attuazione del piano. Invece nemmeno un euro. Una scelta incomprensibile e miope, quando incentivando questo strumento, oltre a decongestionare i mezzi di trasporto, si tutelerebbe soprattutto il lavoro dei giovani e delle donne che durante questa crisi sono le categorie più colpite”.

"Sollecitazioni inascoltate"

Ma nonostante “le nostre sollecitazioni, e quelle delle parti sociali e datoriali, da aprile la Giunta Fontana non ha stanziato altre risorse in merito allo smart working. Strumento che non sarà la panacea di tutti i mali, ma che in questo momento e in futuro sarà una delle modalità di lavoro più utilizzate da parte dei dipendenti pubblici e privati – insiste il consigliere Pd –. Invece, come accade da molti mesi, il presidente leghista sta passando più tempo a criticare il Governo piuttosto che trovare soluzioni ai tanti problemi economici e occupazionali che stanno investendo anche la Lombardia. Ci aspetteremmo una Regione più seria e lungimirante”.

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