Contagi nelle case di riposo lecchesi: 30 ospiti su 60 positivi alla Borsieri. Covid free la maggior parte delle Rsa
Sul territorio l'incubo vissuto tra marzo e aprile, quando nel Lecchese così come nel resto della Lombardia il Coronavirus ha inflitto dolore e lutti nelle strutture per anziani, per ora sembra scongiurato
L'incubo vissuto tra marzo e aprile, quando nel Lecchese così come nel resto della Lombardia il Coronavirus ha inflitto dolore e lutti nelle strutture per anziani, per ora sembra scongiurato. Almeno nella maggior parte delle Rsa del territorio che, ad oggi sono Covid free. Con una sola preoccupante e drammatica eccezione alla Borsieri di Lecco.
Contagi nelle case di riposo lecchesi: 30 ospiti su 60 positivi alla Borsieri
Nella residenza sociosanitaria assistenziale di via San Nicolò a Lecco, gestita dalla Fondazione Sacra Famiglia Onlus, durante la cosiddetta "prima ondata" non erano state segnalate situazioni di criticità mentre ora la metà dei degenti è stata contagiata dal virus. Su trenta positivi solo sei hanno manifestato sintomi e per due di loro il quadro clinico desta preoccupazione.
Il virus è entrato anche al Frisia di Merate: nessun tampone positivo tra i pazienti in questo caso, bensì tra il personale. Contagiate una infermiera e una dipendente.
Le strutture del territorio Covid free
Come detto, e c'è da sperare che la situazione non muti, non si segnalano invece criticità nelle altre principali strutture a partire dalla più grande, l'Airoldi e Muzzi Lecco che ospita circa 320 pazienti. Nessun caso segnalato nemmeno tra gli operatori sanitari e i membri del personale. La Rsa di Germanedo era stata tra le realtà colpite più duramente con oltre 50 decessi e più di novanta dipendenti contagiati dal virus.
Anche la Casa del Cieco di Civate non era stata risparmiata, con un ventina di anziani contagiati la scorsa primavera, mentre oggi il virus è rimasto ben all'esterno delle porte della struttura.
Covid Free anche tutti i padiglioni di Villa Serena a Galbiate, della Pietro Buzzi di Olginate e della casa di riposo Madonna della Fiducia di Calolziocorte.
E mentre tutti gli operatori, i sanitari, gli psicologi che lavorano nelle rsa stanno facendo di tutto per sopperire alla mancanza delle visite dei parenti, tra gli stessi ospiti e tra i loro familiari cresce la consapevolezza che solo questo sacrificio, e la stretta osservanza di norme e protocolli, consentiranno di non tornare indietro nel tempo, soprattutto perchè sul territorio continua a picchiare duro.