Frodi fiscali, droga, criminalità organizzata ed evasione: maxi sequestri della Finanza lecchese che scova 78 evasori totali
La Guardia di Finanza ha eseguito 412 interventi ispettivi e 62 indagini delegate dalla magistratura
E' stato celebrato ieri, lunedì 23 giugno il 246esimo anniversario di fondazione del Corpo della Guardia di Finanza. La cerimonia è stata celebrata al Comando Provinciale del prefetto Michele Formiglio. Come di consueto il "compleanno" delle Fiamme Gialle è anche occasione di fare un bilancio compiuto nell'anno precedente e quest'anno anche dell'impegno dei militari anche durante i primi mesi del 2020 che hanno coinciso con l'emergenza Coronavirus.
Frodi fiscali, droga, criminalità organizzata ed evasione: maxi sequestri della Finanza
Nel corso del 2019 la Guardia di Finanza ha eseguito 412 interventi ispettivi e 62 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale.
Evasione fiscale internazionale, frodi carosello, indebite compensazioni, illeciti doganali e traffici illeciti di prodotti petroliferi sono alcuni dei fenomeni più gravi, pericolosi e diffusi sul territorio nazionale su cui si sta concentrando l’attenzione della Guardia di Finanza al fine di contrastare gli effetti distorsivi della concorrenza provocati dalla grande evasione e dalle frodi fiscali, particolarmente dannosi soprattutto nei periodi di crisi.
Un’azione che, nel corso del 2019, si è concretizzata nell’esecuzione di 412 interventi ispettivi e di 50 indagini delegate dalla magistratura, che hanno permesso di riscontrare 85 reati fiscali (principalmente riferibili all’utilizzo di fatture false, all’occultamento delle scritture contabili e all’omessa dichiarazione) e di denunciare 85 soggetti, di cui 10 tratto in arresto.
Il valore dei beni sequestrati nella passata annualità per reati in materia di imposte dirette e IVA è di 6.780.533 di euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie ammontano a 81.223.846 di euro.
I casi di evasione fiscale internazionale scoperti, principalmente riconducibili a stabili organizzazioni occulte, estero-vestizioni della residenza fiscale, manipolazioni dei prezzi di trasferimento e illecita detenzione di capitali all’estero, sono in tutto 2.
Particolare attenzione è stata rivolta anche alle frodi carosello: sono 8 i casi scoperti di società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per evadere l’I.V.A., anche mediante il ricorso alle indebite compensazioni.
Scoperti 78 evasori totali
Non meno significativo è l’impegno del Corpo nel contrasto all’economia sommersa, come testimonia l’individuazione di 78 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente € 13.453.659 di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 15 datori di lavoro per aver impiegato 34 lavoratori in “nero” o irregolari.
Ammontano, invece, a 14 gli interventi svolti nel settore delle accise, al fine di contrastare la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale mediante servizi di prevenzione nei porti, negli aeroporti e nelle rotabili maggiormente interessate dai traffici illeciti, nonché, nei casi più gravi, attraverso l’esecuzione di indagini di polizia giudiziaria volte a neutralizzare l’operatività delle organizzazioni criminali, anche di carattere transnazionale, operanti nel settore.
Intenso è l’impegno dei Reparti a contrasto del contrabbando: nel 2019 è stato eseguito 01 intervento.
Nel settore del gioco illegale ed irregolare, sono stati eseguiti nel 2019 26 controlli riscontrando in un caso delle violazioni alla citata disciplina.
Contrasto alla criminalità organizzata
La strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità organizzata ed economico-finanziaria, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria a salvaguardia del “sistema Paese” nella delicata fase post emergenza.
Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti ed immediati profili di rischio, focalizzando l’attenzione sulla conclusione di negozi giuridici da parte di soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie, su settori di particolare rilevanza strategica o ancora sul reimpiego di proventi illeciti nei cosiddetti “beni rifugio” (diamanti, metalli preziosi, valute pregiate, opere d’arte, reperti archeologici, ecc.), nonché connessi con la gestione dell’emergenza sanitaria.
In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia, anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”, ed il monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento, includendo lacosiddetta . “area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non organici alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico.
Questo obiettivo ha visto realizzarsi la sinergica azione del Servizio Centrale I.C.O. con i Gruppi di Investigazione sulla Criminalità Organizzata e con tutti i Reparti territoriali.
L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio.
È stata, tra l’altro, conferita priorità all’analisi di quei contesti legati alla fase emergenziale e post emergenziale, che vengono delegati con immediatezza ai Reparti competenti per i conseguenti sviluppi operativi, in relazione alla possibile connessione con tentativi di infiltrazione della criminalità nel sistema economico, alle pratiche speculative sui prezzi dei dispositivi medici di protezione individuale o alle procedure di approvvigionamento di materiale medico, nonché, in prospettiva, con l’utilizzazione delle provvidenze che saranno poste a disposizione di cittadini e imprese per superare la contingente crisi economica.
Altra importante direttrice, anche in prospettiva futura, dell’azione della Guardia di Finanza per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo è rappresentata dalla massima valorizzazione delle informazioni acquisite nel corso del controllo economico del territorio.
In tale ambito assume grande rilievo, in particolare, il monitoraggio dei movimenti transfrontalieri di valuta che può offrire utili spunti investigativi per l’avvio di più penetranti approfondimenti.
Sempre allo scopo di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure.
Al fine di presidiare al meglio il comparto di specialità della sicurezza della circolazione dell’euro, è stata, infine, intensificata l’azione di contrasto in materia di falsificazione monetaria attraverso una mirata azione di ricerca, prevenzione e repressione finalizzata prioritariamente alla ricostruzione dell’intera filiera del falso, individuando i centri di produzione e di distribuzione delle banconote/monete contraffatte nonché contrastando le ulteriori insidiose condotte fraudolente basate sull'alterazione dei mezzi di pagamento elettronici, come la clonazione di carte di credito e di debito, perpetrati anche attraverso l’utilizzo della rete internet, nell’ottica di salvaguardare l’integrità patrimoniale dei legittimi titolari e degli istituti emittenti.
Nel corso del 2019, invece, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 21 soggetti le cui risultanze sono state sottoposte all’attenzione della competente A.G., per i previsti provvedimenti di natura ablatoria reale.
Al contempo, si è proceduto ad un sistematico ricorso alle alternative misure di prevenzione, individuate dal Codice Antimafia nell’amministrazione e nel controllo giudiziario di aziende infiltrate o condizionate dalla criminalità organizzata, tese al recupero delle condizioni di legalità ed al reinserimento nel mercato economico di queste realtà imprenditoriali Sono stati eseguiti 290 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.
In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti è stata sviluppata una indagine di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 2 persone per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 3.356.242 di euro e sono state avanzate proposte di sequestro per oltre 3.471.242 di euro.
Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono stati avanzate proposte di sequestro di beni per un valore pari a circa 26.132.891 di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di 28.488.872 di euro.
Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono stati infine denunciati 20 soggetti, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di oltre 6.955 di euro.
Tra le attività del Corpo svolte nel 2019 a tutela del mercato dei beni e dei servizi si pongono quelle – convergenti su 3 Piani operativi – a contrasto dei fenomeni di conraffazione di marchi registrati, usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti, nonché delle violazioni alla normativa sul diritto d’autore.
In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato un intervento, sottoponendo a sequestro circa 200 prodotti recanti marchi falsificati o indicazioni non veritiere per un valore di oltre 8000 €.
Narcotraffico
Nel corso del 2019 la Guardia di Finanza ha proceduto al sequestro, complessivamente, di oltre 4 kg di sostanze stupefacenti di cui 1 kg di hashish, 3 kg di
cocaina oltre a numerose piante di cannabis e ha arrestato 4 persone.