Al via un corso per diventare "cacciatori di nutrie"
Ma cosa significa prelievo degli esemplari di nutria dall’ambiente naturale e che fine faranno le nutrie prelevate?In pratica significa che se la popolazione delle nutrie supera determinati livelli gli esemplari potranno essere uccisi. Come? Ecco cosa prevede il piano
La Provincia di Lecco, in attuazione del Piano di contenimento ed eradicazione approvato dal Consiglio provinciale, organizza il corso di formazione per abilitare gli operatori che potranno essere autorizzati al prelievo degli esemplari di nutria dall’ambiente naturale.
Clicca qui per leggere la versione integrale del Piano di contenimento ed eradicazione delle nutrie
Al via un corso per diventare "cacciatori di nutrie"
Il corso di formazione si svolgerà in due incontri a distanza (videoconferenza) nei quali sarà trattata la parte teorica e in un terzo incontro in presenza durante il quale sarà affrontata la parte pratica. I due incontri in videoconferenza saranno effettuati martedì 23 giugno e di giovedì 25 giugno dalle 10.00 alle 12.00; le due lezioni saranno ripetute anche in edizione serale mercoledì 24 giugno e giovedì 25 giugno dalle 20.00 alle 22.00. La data del terzo incontro in presenza per la parte pratica è ancora da definire. Gli interessati possono iscriversi entro giovedì 18 giugno, utilizzando l'apposito modulo.
Che fine fanno le nutrie?
Ma cosa significa prelievo degli esemplari di nutria dall’ambiente naturale e che fine faranno le nutrie prelevate?In pratica significa che se la popolazione delle nutrie supera determinati livelli (vedi nel piano tutte le cifre) gli esemplari potranno essere uccisi. Come? Ecco cosa prevede il piano
Il prelievo della nutria finalizzato al contenimento ed eradicazione della specie deve essere condotto dagli operatori abilitati iscritti all’albo provinciale di cui capitolo 9, esclusivamente con i mezzi di seguito indicati:
• trappole a vivo per gli operatori A e B;
• fucili da caccia ad anima liscia, caricati con munizione spezzata in conformità dell’art. 13 comma 5 della legge 157/92 per operatore di tipo A;
• Carabina a canna rigata di piccolo calibro, anche dotata di ottica di puntamento, per i Corpi di Polizia Provinciale e per le Guardie venatorie volontarie selezionate dalla Provincia sulla base di requisiti di massima affidabilità e di provata competenza nel suo impiego, utilizzabile esclusivamente in ambito rurale.;
• armi ad aria compressa di potenza inferiore ai 7,5 Joule per gli operatori A e B, utilizzabili solo per la soppressione delle nutrie catturate in vivo. Il decreto 9 agosto 2001 n. 362 (G.U. n.231 del 04/10/2001) avente titolo “Regolamento recante la disciplina specifica dell’utilizzo delle armi ad aria compressa o gas compressi, sia lunghe che corte, i cui proiettili erogano un energia cinetica non superiore a 7,5 joule ha classificato, la pistola ad aria compressa con le caratteristiche sopra indicate non assimilabile alle comuni armi da sparo e pertanto per la sua detenzione, il trasporto e il suo uso non sono previsti né il porto d’armi né l’obbligo di denuncia e relativamente al trasporto, l’autorizzazione dell’autorità di pubblica sicurezza qualora ne sussista un giustificato motivo e vengano trasportate scariche ed in custodia. Nelle oasi di protezione, nelle Zone di ripopolamento e cattura (ZRC) e nelle zone di Rete Natura 2000 (SIC, ZSC e ZPS) devono essere utilizzate
prioritariamente le trappole a vivo. Nei parchi naturali e nelle riserve naturali le modalità di prelievo devono ricadere nelle modalità sopradescritte. In ogni caso, gli enti gestori delle riserve e dei parchi naturali devono assicurare che le attività di contenimento ed eradicazione svolte nelle aree di competenza siano svolte e attuate nel rispetto dei propri regolamenti e conformemente alla attuale normativa. In queste aree l’attività è svolta direttamente da personale dell’Ente gestore e/o da soggetti autorizzati dall’Ente gestore.