Linee Lecco pronta alla Fase 2: sui bus al massimo 15 passeggeri FOTO
Da lunedì nuove regole per i passeggeri del trasporto pubblico cittadino. Distanziamento fisico e mascherine, ma anche tanta pazienza.
Linee Lecco è pronta alla fine del lockdown. Ma sul bus arancione, che prima poteva caricare fino ad un centinaio di viaggiatori in piedi da lunedì 4 maggio, primo giorno della Fase 2, troveranno posto al massimo 15/16 persone. Questa la proporzione tra l’epoca del trasporto pubblico «ante Coronavirus» e la nuova «Fase 2». Uno scarto emblematico della difficoltà di dover riorganizzare il trasporto pubblico in città.
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Linee Lecco ha riorganizzato i bus
Un compito che nel capoluogo lariano spetta appunto a Linee Lecco Spa, azienda privata a capitale pubblico interamente posseduta dal Comune di Lecco, nonché gestore del servizio Tpl. Quaranta gli autobus condotti dai circa sessanta autisti in organico. L’amministratore della Spa, Mauro Frigerio, ha passato il fine settimana con due dipendenti a predisporre i nuovi allestimenti che aiuteranno gli utenti a rispettare il distanziamento fisico imposto dal decreto governativo che disciplina la riapertura post lockdown.
Polizia locale interverrà in aiuto di Linee Lecco
«Noi siamo pronti per garantire la corretta applicazione dei disposti di legge. Abbiamo contrassegnato i posti dove si può sedere e dove no, messo cartelli informativi. Resta però l'incognita del comportamento che i cittadini sapranno tenere a bordo. Siamo fiduciosi al riguardo, perché nessuno è tanto sadomasochista da rischiare. Ma nel caso di violazioni imperterrite, interverranno gli agenti della Polizia locale» spiega Frigerio.
Preoccupazione per settembre
«Non credo incontreremo difficoltà in questa prima fase» aggiunge l'amministratore di Linee Lecco. «La mia preoccupazione è per settembre, quando ripartirà la scuola, qualora le attuali regole del distanziamento fisico dovessero permanere. Un problema che ovviamente riguarda tutti i mezzi di trasporto pubblico, autobus, treni, metrò, funivie».
I mezzi ci sono, gli autisti no
Frigerio fa un esempio: «Sulla tratta Chiuso Laorca posso anche disporre l’impiego di cinque mezzi, anziché uno solo, mettendo in strada tutto quello che ho, compresi i pullman del servizio noleggio ai privati. Ma non avrei il personale sufficiente. Non è facile trovare autisti con la patente E. Non so poi per quanto tempo l’organico attuale potrebbe reggere, anche psicologicamente, ritmi lavorativi straordinari di sedici ore al giorno. Non è per cattiva volontà, stiamo infatti lavorando pancia a terra per farcela, ma più di tanto non potremo fare».
Più uso dell'auto privata
Resta comunque da vedere quanti sceglieranno di utilizzare il trasporto pubblico per recarsi a scuola a al lavoro. Si prevede che molti opteranno per l’auto privata, il che ingolferà il traffico urbano e renderà ancora più difficoltosa la percorrenza dei bus. «Non credo che il bike sharing sia una soluzione adatta a Lecco, non è una città di pianura. Più auto in giro significherà poi anche parcheggi saturi e necessità di più posti auto - considera Frigerio, ricordando che Linee Lecco ha in gestione anche i parcheggi pubblici cittadini - Per questo avviare e terminare entro il 18 settembre la riqualificazione di piazza Mazzini è per noi un obiettivo prioritario».
600 milioni per il trasporto pubblico locale
A sostegno del Tpl il Governo ha stanziato 600 milioni di euro: «Questo ci conforta. Auspichiamo sia una prima tranche alla quale seguiranno altri finanziamenti. Non sappiamo però con che criteri saranno ripartiti, se saranno destinati a ripianare le perdite o anche a fare nuovi investimenti per potenziare il servizio».
Intanto oggi, lunedì, è prevista l’approvazione del bilancio societario dell’azienda: «Il 2019 si è chiuso in positivo, ma è chiaro che gli obiettivi del 2020 vanno riformulati, se vogliamo garantire l’azienda e le quasi 90 persone che ci lavorano, oltre al servizio di Tpl che è la nostra mission» conclude l'amministratore unico Frigerio.