Mortalità da Covid, il Lecchese nella top ten
Nella nostra provincia 105 decessi correlati all'epidemia ogni 100 mila abitanti. Il professor Carlo Signorelli tra gli autori della ricerca: "Occorre meglio capire cosa è accaduto nei singoli comuni, in quelli delle valli montane e dove sono presenti case di riposo"
Mortalità da Covid 19: il territorio lecchese registra un tasso di 105 vittime ogni 100mila abitanti e questo lo colloca al decimo posto di una triste graduatoria stilata da una ricerca dell'Università Vita-Salute San Raffale.
Mortalità da Covid
I dati epidemici regionali, ma anche quelli circoscritti ai confini delle singole province, non restituiscono l’idea di quello che è avvenuto, ovvero delle dinamiche del contagio e della mortalità, incomprensibilmente più alta in alcuni territori e comuni che in altri. Occorre analizzare i singoli contesti, correlando ogni situazione alle variabili locali, geografiche, sociali, economiche. Va insomma fatto un lavoro di ricerca in dettaglio, non solo per capire cosa, come e perché è potuto accadere, ma anche per prevenire future recrudescenze della pandemia.
Queste in sintesi le prime conclusioni di uno studio prossimo alla pubblicazione sulla rivista “Acta biomedica”, elaborato dai ricercatori dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano a partire dagli stessi dati pubblicati sui portali della Protezione civile e di Regione Lombardia, Piemonte e Val d’Aosta.
Studio sul contagio nelle Rsa
La ricerca vede quale primo autore il professor Carlo Signorelli, ordinario di Igiene presso l’Università Vita - Salute San Raffaele di Milano ed ex sindaco di Perledo. Signorelli è anche uno dei circa trenta membri del Comitato tecnico Scientifico nominato da Regione Lombardia, nonché componente di una seconda commissione sulle Rsa, incaricata di fornire al Pirellone un’analisi epidemiologica dei diversi quadri territoriali, finalizzata a meglio comprendere le dinamiche di diffusione del Coronavirus in quelle strutture anche in relazione ai procedimenti adottati.
Nella top ten delle province del Nord
«Il team di studio epidemiologico dell’Università Vita-Salute San Raffale - spiega il professor Signorelli - sta nel contempo portando avanti tre ricerche, una delle quali riguarda la stratificazione a livello provinciale dei decessi da Covid-19. Ebbene il Lecchese risulta nella top ten delle province con il tasso di mortalità più elevato: 105 vittime ogni 100mila abitanti. Ci precedono Piacenza (258,5), Bergamo (255,9), Cremona e Lodi (247,4), Brescia (170,9), Pavia (150,9), Parma (132,6), Mantova (114,1) e Alessandria (108)».
L'onda lunga dalla Bergamasca
La triste performance viene letta come effetto dell’«onda lunga» dei contagi proveniente dalla Bergamasca e che si è inevitabilmente incanalata negli storici percorsi di interscambio economico e sociale tra i due territori separati dall’Adda ma da sempre in simbiosi.
«Ma questo non basta, non dà conto di tutto. Occorre meglio capire cosa è accaduto nei singoli comuni, ad esempio in quelli delle valli montane, dove la popolazione è ridotta ma l’incidenza del contagio, in diversi casi è stata significativamente elevata - argomenta Signorelli - Possiamo intuire che il virus sia arrivato qui nelle prime due settimane di chiusura delle scuole, quando una marea di gente affollava gli impianti sciistici e le località di villeggiatura. Ci sono aumenti anche nei comuni con RSA e Case di Riposo e occorre indagare e capire meglio cosa è successo per predisporre interventi di sorveglianza sanitaria utili a scongiurare una seconda ondata pandemica».