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Decreto Coronavirus, Ferrari (Lega): "Lavoratori di serie A e lavoratori di serie B"

L'onorevole leghista critica come troppo timide le misure di Conte.

Decreto Coronavirus, Ferrari (Lega): "Lavoratori di serie A e lavoratori di serie B"
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Giudizio critico dell'onorevole leghista Roberto Paolo Ferrari sul decreto firmato ieri sera dal premier  Giuseppe Conte.

"Fatta ripartizione tra lavoratori di seria A e lavoratori di serie B"

"L’ennesimo decreto del Presidente del Consiglio sull’emergenza Coronavirus, arrivato ancora una volta  nel cuore della notte, non è risolutivo e non affronta il dramma che stiamo vivendo con la necessaria forza, così come richiesto dal Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana". Così il parlamentare della Lega e già sindaco di Oggiono, Roberto Paolo Ferrari nella nota diramata questa mattina.  "Fin dall’inizio Matteo Salvini aveva consigliato e invocato misure più restrittive, sbeffeggiato dagli avversari politici che hanno poi dovuto ricredersi" la rivendicazione.

"Le cose o si fanno bene o non si fanno"

"Ho letto il decreto nella notte ed è subito stato evidente che, spero per la fretta, sia stata fatta una ripartizione tra lavoratori di seria A e lavoratori di serie B,  e questo è assolutamente è inaccettabile. L’unico criterio che deve essere messo in campo è quello della scelta tra ciò che è essenziale (salute, generi prima necessità, ecc.) e ciò che invece può essere temporaneamente sospeso". E aggiunge: “Lo stesso vale per le molte attività commerciali ed artigianali che dall’elenco allegato al decreto possono rimanere aperte. Leggo che possono tenere alzate le serrande negozi di ferramenta, lavanderie, profumerie, tabaccherie, ottici e persino la toelettatura per cani. Le cose o si fanno bene o non si fanno".

"Serve più rigore e fermezza"

"Non vorrei che si confidasse nell’altissimo senso civico di questi imprenditori perché chiudano spontaneamente, escludendoli però da futuri indennizzi che ci dovranno invece essere. Sarebbe come giocare con la vita delle persone. Non voglio crederlo! Possiamo, per il bene della salute pubblica, fermarci e ripartire sani tra due settimane?”. E ancora.  “Dopo aver ascoltato istituzioni, imprenditori, commercianti, associazioni di categoria e semplici lavoratori, come parlamentare del territorio avanzerò i miei suggerimenti. Come Lega, con Matteo Salvini, con quello spirito costruttivo e di servizio che ci anima, faremo altre proposte perché serve più rigore e fermezza, assieme alle risorse per non fare morire il tessuto produttivo del Paese. E’ necessario agire presto, non bisogna limitarsi a timidi passi ogni giorno. Serve fare uno scatto, anche di coraggio, per traguardare il risultato fra un paio di settimane".

Infine: "Noi abbiamo messo da parte le questioni politiche. A che servono quando c'è la conta quotidiana dei morti? Quando si parla della vita delle persone? Il Governo faccia la sua parte e la faccia fino in fondo!”

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