Palestra lecchese aperta nonostante le restrizioni per il Coronavirus: denunciato il titolare
L'inosservanza è punibile con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro.
Palestra lecchese aperta nonostante le restrizioni per il Coronavirus: denunciato il titolare dopo l'intervento della Guardia di Finanza di Lecco. Si tratta di un 33enne residente a Barzio che ora rischia grosso. A seguito dell’entrata in vigore del Decreto Legge numero 6 del 23 febbraio scorso, relativo misure urgenti per evitare la diffusione del COVID-19, infatti le Fiamme Gialle lecchesi, attraverso un coordinamento con la Prefettura di Lecco, hanno intensificato il presidio, sia sul territorio che sul web, per contrastare l’inottemperanza delle misure finalizzate al contenimento della diffusione del virus ed i fenomeni di illegalità attinenti ad aumenti di prezzi e condotte speculative su dispositivi di protezione, generi di prima necessità e medicinali.
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Palestra lecchese aperta nonostante le restrizioni per il Coronavirus
In questo contesto, una pattuglia del Gruppo Lecco, in servizio di controllo economico del territorio, ha sorpreso in città una palestra che consentiva ai propri iscritti di allenarsi liberamente, in totale contrasto con quanto imposto dalle Autorità competenti, ovvero, la sospensione di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere sportivo e anche se svolto in luoghi chiusi aperti al pubblico.
Denunciato il titolare
È scattato, quindi, l’intervento dei finanzieri che hanno intimato al rappresentante legale della palestra, un trentatreenne di Barzio, l’immediato stop dell’attività; successivamente, hanno denunciato lo stesso al Giudice di Pace per l’inosservanza di un provvedimento per ragioni d’ordine pubblico o d’igiene, previsto e punito dall’art. 650 del Codice Penale con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro.