Percepiva il reddito di cittadinanza ma faceva la cameriera "in nero": denunciata
Beccata dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecco. Chi lavora in modo irregolare e risulta beneficiario del reddito di cittadinanza rischia di essere incriminato per truffa aggravata ai danni dello Stato
Percepiva il reddito di cittadinanza ma faceva la cameriera "in nero": denunciata. A fare la "scoperta" sono stati i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecco che nei giorni scorsi hanno controllato un ristorante in Valsassina.
Lavorava in nero e prendeva i reddito di cittadinanza: cosa rischia ora?
Durante l'ispezione infatti i militari hanno accertato che la donna percepiva regolarmente il sussidio, eppure lavorava in modo sommerso nel locale. Chi lavora in modo irregolare e risulta beneficiario del reddito di cittadinanza rischia di essere incriminato per truffa aggravata ai danni dello Stato perché, al momento della presentazione dell'istanza, ha taciuto l'esistenza del rapporto lavorativo.La condanna prevista è quella della reclusione fino a sei anni e la revoca del reddito, con obbligo inoltre di restituire quanto percepito e l'impossibilità di chiedere di nuovo il sussidio prima che siano trascorsi 10 anni dalla condanna.Mentre nel caso in cui venga accertato che il lavoratore in nero, pur non essendo direttamente percettore del reddito, fa parte del nucleo familiare di una persona che ne beneficia la conseguenza sarà la decadenza dal percepimento. Esistono inoltre gravi conseguenze per il datore che utilizzi, in nero, personale che riceve il reddito di cittadinanza: non soltanto non è ammesso al pagamento in misura ridotta in caso di regolarizzazione della posizione assicurativa e contributiva del lavoratore, ma è addirittura prevista una maggiorazione del 20% sulla sanzione.La multa arriva così ad ammontare, anche per un solo giorno di lavoro, a 4.320 euro e cresce poi esponenzialmente in caso di periodi più lunghi.
Multa da migliaia di euro per il titolare
Non solo ma i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecco hanno amministrative per alcune migliaia di Euro per il mancato rispetto del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro (mancato aggiornamento del Documento di Valutazione Rischi) e per aver accertato appunto la presenza di un lavoratore “in nero” su un totale di cinque dipendenti.