ieri sera

"Lake Sharks - Storie di radio e tv lecchesi": sold out l'anteprima del documentario al Palladium

Con la regia di Andrea Gianviti, la produzione di Mario Castelli e il supporto di Spettacolaree

"Lake Sharks - Storie di radio e tv lecchesi": sold out l'anteprima del documentario al Palladium
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Un successo per l'anteprima di "Lake Sharks - Storie di radio e tv lecchesi" del giovane regista Andrea Gianviti, proiettato in anteprima nella serata di ieri, martedì 13 febbraio 2024, al Palladium, sold out già da diversi giorni.

"Lake Sharks - Storie di radio e tv lecchesi": sold out l'anteprima del documentario al Palladium

La scelta della data - come ha sottolineato il giornalista Bruno Carenini, moderatore della serata - non è certo stata casuale. Proprio ieri infatti cadeva la giornata mondiale della radio: quale occasione migliore per proiettare l'anteprima di un documentario che racconta l'emittenza radiofonica e televisiva lecchese dagli anni '70 agli anni '90?

"La radio è unica, regala emozioni a 360 gradi: gioia, divertimento dolore... - ha proseguito Carenini - Non nascondo che sono tante le porte che ci hanno sbattuto in faccia, con la scusante che 'un ragazzo di 27 anni non può raccontare un periodo che non ha vissuto'. Ma tanti giornalisti ricostruiscono storie di successo proprio raccogliendo pezzi di vita e testimonianze, come ha fatto Andrea. Si tratta di un lavoro che ha comportato un considerevole sforzo economico: è un prodotto mediale di alto contenuto socio culturale, probabilmente sarà iscritto al Locarno Film Festival e al Festival Internazionale del Cinema di Venezia, nella sezione 'documentario', ma, nonostante questo, le tasche non si sono aperte". E proprio per questo all'uscita della sala si trovavano due box in cui chiunque volesse poteva lasciare un piccolo contributo per sostenere le spese. "Giovani come Andrea non spuntano come girasoli nei campi della Loira - ha concluso Carenini - E' un continuo lamentarsi di giovani non motivati e, quando invece ci sono, li lasciamo correre. La sua è una storia di totale dedizione al lavoro, di entusiasmo - a volte fin troppo - e di umiltà. Ma nel nostro Paese affronta una serie di interminabili porte chiuse".

Andrea Gianviti e Bruno Carenini

"Mosso dalla mia grande passione per i media locali e dalle persone che mi hanno incoraggiato - ha raccontato il regista 27enne Andrea Gianviti - siamo arrivati ad un grande risultato, frutto del lavoro di tante persone. Si tratta di qualcosa che non aveva ancora fatto nessuno ma che andava fatto... Qualcosa che era troppo importante per non essere raccontato".

Tante le istituzioni presenti alla serata. Gattinoni: "Il vostro merito: aver ricostruito un pezzo della nostra città"

Diverse le istituzioni presenti alla serata, a partire dal sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, che ha sottolineato come il mondo della comunicazione a Lecco sia sempre stato molto frizzante: "Il pluralismo è una ricchezza, anche di pensiero. Oggi ci sono altri contenuti, altri mezzi, altri performer che catturano il nostro tempo nelle 'scatole' dei social, senza trasmetterci la ricchezza che voi avete costruito. Il vostro merito è quello di aver costruito un pezzo della nostra città". "Il lavoro, come la vita, non è una strada dritta: ci sono curve e scivoloni - ha proseguito la presidente della Provincia, Alessandra Hofmann, rivolgendosi al giovane regista - Ma è la determinazione che ci porta ad essere orgogliosi. Credo che se diamo ai giovani i giusti strumenti per emergere, allora loro con entusiasmo lo sanno fare".

A destra Mauro Gattinoni

 

Al centro Alessandra Hofmann

Presente anche il consigliere regionale Giacomo Zamperini, che ha sottolineato l'importanza di questo lavoro di memoria che impedisce di perdere l'identità del nostro territorio. "Rinnovo l'appello a imprenditori, enti e istituzioni a fare la loro parte; mettiamoci una mano sulla coscienza: se non la salviamo, questa storia cadrà nell'oblio". Infine ha concluso il sottosegretario all'Autonomia di Regione Lombardia, Mauro Piazza: "L'informazione locale fa parte di quel pezzetto di libertà che a volte sottovalutiamo, ma a cui invece dovremmo essere affezionati: è importante avere un'informazione libera che stimoli il territorio a fare sempre meglio. Grazie a chi lo ha fatto e a chi lo fa".

A destra Giacomo Zamperini

 

Al centro Mauro Piazza

La consegna del documentario alla città di Lecco

Dopo la proiezione del documentario, della durata di 70 minuti, ha preso la parola il produttore Mario Castelli: "Investire in questo progetto ha significato accogliere un 23enne (ai tempi). L'ho visto maturare, crescere e stasera accogliere il successo di un ottimo prodotto". Insieme al regista Andrea, hanno collaborato alla realizzazione del documentario anche Daniele Esposito (montaggio), Andrea Donato (audio), Lorenzo Cavaliere (musiche) e Alessandra Bettega (progetto grafico). La produzione è inoltre stata supportata da Spettacolaree.

E' stata poi consegnata al sindaco la targa che sancisce il dono alla città di questo documentario socio culturale: "Oggi Lecco detiene una memoria storica precedentemente fatta solo di un passaparola emozionale", le parole del primo cittadino nel riceverla.

Mario Castelli, Mauro Gattinoni e Andrea Gianviti durante la consegna della targa

A concludere la serata un momento di riflessione nostalgica con alcuni dei protagonisti della storia passata e con altri della storia recente e contemporanea dell'emittenza radiofonica e televisiva lecchese. "Oggi i mezzi di informazione che ci sono sono un po' inflazionati. L'intelligenza artificiale darà il colpo finale", ha sostenuto Enrico (Chicco) Riva di Radio Super Lecco. "Fare oggi una radio privata come quella realizzata da noi sarebbe impossibile - ha commentato Roberto Panzeri di Radio Lecco - Noi siamo stati i primi: è stata un'avventura". "La radio va oltre il semplice mezzo di diffusione: è fatta di contenuti, deve esprimere il territorio, per questo è intramontabile", è stato il commento ottimista di Dario Bonaiti di Radio Calolzio. "E' stato un periodo meraviglioso quando c'erano tante radio - le parole più pessimiste di Giancarlo Vitali di Radio Cristal - Ma sono sparite tutte... Mi auguro che ritornino le radio vere". Sul futuro invece sono tutti d'accordo: la radio deve fare leva prevalentemente sul web e sui social per stare al passo con i tempi.

A destra Enrico Riva

 

Dario Bonaiti
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