Il prossimo weekend tornano le Giornate FAI di Primavera 2022
Sabato 26 e domenica 27 marzo prossimi, dalle 10 alle 17, nei Comuni di Calco, Asso e di Canzo
Tornano le Giornate FAI di Primavera 2022: sabato 26 e domenica 27 marzo prossimi, dalle 10 alle 17, nei Comuni di Asso, Canzo e Calco
Giornate FAI di Primavera 2022
La Delegazione FAI di Lecco parteciperà aprendo sabato 26 e domenica 27 marzo prossimi, dalle 10 alle 17, un gruppo di beni nei Comuni di Asso e di Canzo: zone che, pur territorialmente ricadenti nella provincia comasca, sono state assegnate dal FAI alla nostra delegazione. Sarà un’occasione, soprattutto per i “lariani”, per scoprire paesi che storicamente – come emergerà da alcuni dei beni che verranno aperti – ha forti punti di contatto con il territorio di Lecco.
Non solo ma la Delegazione FAI Alta Brianza e del FAI Giovani Alta Brianza con il patrocinio e la grande collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Calco, la grande generosità dei Proprietari aprirà le porte di Villa Moriggia, Villa La Vescogna, e Villa Calchi.
Il Comune di Calco ha previsto un servizio navetta da Calco Inferiore, da Via Italia (davanti alla Scuole Primarie) alla Località Vescogna e viceversa. Le località sono raggiungibili anche a piedi, attraverso sentieri panoramici che partono da Calco inferiore per la Località Vescogna (15 minuti, in parte in salita), dalle frazioni di Sartirana (20 minuti) e Cassina Fra Martino di Merate (20 minuti).
I beni che verranno aperti durante le Giornate FAI di Primavera
Villa Calchi (Calco, Località Vescogna 16 - Prenotabile a questo link)
In posizione dominante e poco discosta dalle strade che ponevano in comunicazione la valle dell'Adda col bacino del lago di Sartirana e la valle del Molgora, Villa Calchi sorge su un preesistente nucleo probabilmente altomedievale e certamente esistente alla metà del secolo XV, che si arricchì nel primo quarto del secolo XVI delle due sale di rappresentanza affrescate, una ispirata a motivi bramanteschi e leonardeschi, l'altra dipinta con figure allegoriche e citazioni filosofiche con riferimenti all'arte diplomatica, di cui il proprietario Bartolomeo Calchi, primo segretario di Ludovico il Moro, fu prodigioso interprete.
Villa La Vescogna ( Calco. Località Vescogna, 4 - Prenotabile a questo link)
Situata nella medesima area di Villa Calchi, essa assunse la sua fisionomia attuale a cavallo tra i secoli XVII e XVIII ad opera dei conti Marliani, subentrati alla famiglia Calchi, con monumentale ingresso ad imitazione dei castelli rinascimentali e un giardino all'italiana suddiviso in spazi simmetrici, siepi dalle forme scolpite, eleganti balaustre e superbi gradoni in direzione del vicino lago di Sartirana, di cui si gode un piacevole scorcio fin dall'elegante cortile d'onore. Nello splendido giardino si trova la storica piscina, risalente alla metà del XX secolo.
Villa Moriggia (riservata agli iscritti FAI, Calco, via Calco Superiore, 11 - Prenotabile a questo link)
Il complesso è situato nel punto in cui la Riva della Selvetta, che sale da Calco Inferiore, incontra la Riva del Monte, che sale da Arlate alla Grugana sino al 'Monte Calco', quartier generale di Francesco Sforza nella battaglia del S. Genesio per la conquista del Ducato di Milano (inverno 1449-50). Già proprietà dei Calchi, uno dei quali fece costruire l'annesso oratorio dei Ss. Maddalena e Carlo, esso passò in proprietà nell'Ottocento ai nobili Moriggia sino all'attuale proprietà Castelfranchi. Di particolare pregio il cortile interno, i porticati, il loggione al piano rialzato e il giardino che degrada verso Calco Inferiore.
Villa Magni-Rizzoli (Canzo, vicino alla stazione di Asso – SOLO PER ADERENTI)
La villa fu commissionata da Magno Magni, canzese di nascita, che al principio dello scorso secolo ne decise e avviò la costruzione. Chiamò come progettista l’ingegnere torinese Pietro Fenoglio (1865-1927), considerato tra i massimi esponenti dell'architettura liberty italiana, che la ideò in veste eclettica. I lavori durarono tre anni, dal 1903 al 1906. La villa in realtà non fu mai abitata dai proprietari che pur la vollero come residenza estiva preferendole la loro dimora vicino a Vicenza. Alla morte del committente la villa fu rilevata dalla famiglia Rizzoli. Dopo decenni di abbandono è stata meritoriamente sottoposta a un accurato restauro che la qualifica tra le migliori architetture civili eclettiche lombarde.
Tipografia artigiana vallassinese (vicino alla stazione di Asso)
La tipografia nasce nei primi del Novecento a opera di un artigiano oriundo di Valmadrera con il nome di “Tipografia d’Asso C. Oleotti” per poi diventare “Tipografia Editrice Vallassinese di Carlo Oleotti” ed era ubicata nell’ex Palazzo Scipiotti. Dal 1980 si è trasferita nella frazione di Scarenna dove tuttora è operativa. Ha la particolarità di conservare macchinari tipografici d’epoca (da fine Ottocento) in parte ancora funzionanti e utilizzati a fianco di impianti moderni. Notevoli i “banconi tipografici” con le raccolte di caratteri mobili e i macchinari fra cui spiccano due “pedaline” (macchina a stampa per pressione), un antico “torchietto” per la legatura dei libri, una stampatrice tipografica “Stella” prodotta dalla ditta tedesca Heidelberg nel 1912, pezzo rarissimo in Italia, una stampatrice “offset” a rulli e una cilindrica databili alla prima metà del Novecento. Per l’occasione alcune delle macchine saranno messe in azioni con dimostrazioni di stampa.
Casa di Salvatore Fiume (Canzo, di fronte alla stazione)
La casa-museo di Salvatore Fiume, pittore trasferitosi a Canzo dal 1946, occupa parte del vasto ed eclettico complesso serico fondato dalla locale famiglia Verza della quale sussiste anche la casa padronale ricondotta dalle fonti all'architetto lecchese Giuseppe Bovara (la famiglia Verza aveva legami familiari con diverse famiglie lariane legate all'industria, come i Gavazzi e i Badoni). Nei vasti spazi della grande filanda Salvatore Fiume installò il suo studio. Il legame instaurato con il luogo fu tale che Fiume decise di acquistare il complesso ex Verza nel 1952.
I grandi ambienti già adibiti a reparti di lavorazione della seta si prestarono a ospitare le grandi tele del pittore ma anche a diventare all'occasione sale da concerti, arricchite da un grande organo.
Chiesa del ss.mo crocifisso (centro di Asso)
Situata nella piazza principale di Asso, fu costruita tra il 1766 e il 1776 sull’area dell’antica Battesimale da confraternite locali con il supporto dei marchesi Locatelli, oriundi di Castello sopra Lecco e appartenenti alla famiglia aristocratica lariana che negli stessi anni edificò a Lecco il palazzo noto oggi come “Belgiojoso”. La chiesa, collegata mediante galleria al loro limitrofo palazzo, già della famiglia Conti da cui discendevano per via materna, era dotata di matroneo dal quale potevano assistere alla celebrazione delle funzioni. Sull’altare maggiore si conserva un antico gruppo ligneo raffigurante la Crocifissione che tradizionalmente veniva esposto durante le calamità. Molto interessante la tela dell’altare laterale, attribuita al Montalto, raffigurante la Sacra famiglia al completo nelle sue tre generazioni: S. Anna con S. Gioachino, S. Giuseppe, la Madonna e Gesù Bambino, datato 1678 e appartenuto come rivelato da recenti studi a importante famiglia milanese. Le visite saranno curate dagli alunni del Liceo Artistico "Medardo Rosso" di Lecco.
Mulino Mauri (Asso alta)
Raggiungibile dal centro di Asso in un quarto d’ora di cammino, la Valle dei Mulini si presenta come ambiente storico e naturalistico eccezionalmente intatto nella sua genuinità grazie alla sensibilità e intelligente azione dei proprietari che, al contrario di quanto avvenuto a Lecco per l’archeologia industriale, hanno gelosamente conservato e sottoposto a manutenzione costante due opifici molitori che tuttora si presentano in eccellenti condizioni. Il primo, da oltre due secoli appartenente alla famiglia Mauri, si raggiunge attraverso suggestiva e comoda mulattiera che corre a fianco del Lambro fino al romantico ponticello dal quale si può vedere in azione la grande ruota in legno, tenuta in perfette condizioni. Il fabbricato è frutto di diversi ampliamenti succedutisi negli ultimi secoli. Sono ancora funzionanti la roggia di adduzione, il sistema di paratie per la regolazione del flusso dell’acqua (in origine dava moto a tre ruote corrispondenti a sei macine) e due macine interne. Per l’occasione il proprietario attiverà eccezionalmente il mulino, di cui sarà visitabile la suggestiva sala delle macine dove si potrà ammirare e “respirare” la produzione di farina.
Mulino Valsecchi (Asso alta)
A circa duecento metri di distanza dal mulino Mauri si trova il grande mulino Valsecchi. I primi documenti che citano l’impianto molitorio originario datano al Trecento. Il mulino era dotato in origine di tre ruote. Una spaventosa alluvione danneggiò all’inizio del Novecento il fabbricato che nel giro di pochi anni fu ripristinato, sostituendo alle vecchie ruote una nuova e grande ruota in ferro a cassette realizzata nel 1922 dalla Ditta Antonio Badoni di Lecco. L’impianto, tenuto in condizioni perfette, verrà attivato per l’occasione. Sarà visibile da vicino la grande ruota in movimento con la limitrofa peschiera; saranno pure visitabili la sala delle macine e due locali di impianto medioevale. Nella sala delle macine è presente un sistema di pulegge che venne impiantato quando, nel Secondo Dopoguerra, nello stabile fu attivata una tessitura. Collegato a questo mulino era un sistema di cavi aerei che animavano il volano di un filatoio situato circa 100 metri più a valle: un rarissimo esempio di “teletrasporto” di energia, di cui in Italia sopravvive un altro esempio nel lanificio ex Zignone (“fabbrica della ruota”) di Pray, in Piemonte.
Concerto conclusivo
Domenica 27 marzo alle ore 17:00 presso la chiesa prepositurale di S. Giovanni Battista di Asso si terrà, organizzato dal Comune, un grande concerto d'organo del Maestro Andrea Bombarda. Segnaliamo che lo strumento è un organo Zanin del 1972, donato nel 1991 dal pittore Salvatore Fiume, ed è uno dei più prestigiosi della Vallassina per la riconosciuta qualità costruttiva e fonica. Il programma prevede brani di Marco Enrico Bossi (1861-1925), J. S. Bach (1685-1750), Camille Saint-Saëns (1835-1921), N. Bruhns. L’ingresso è libero e aperto a tutti (obbligo certificato vaccinale e mascherina).
Come partecipare alle Giornate FAI di Primavera
Le visite, per le note ragioni legate al contagio, avvengono a gruppi a numero chiuso (obbligatori certificato verde vaccinale e mascherina). La prenotazione è consigliata ma non obbligatoria: se i prenotati saranno in numero inferiore a quello limite previsto, potranno anche aggregarsi visitatori dell’ultima ora. Per prenotare bisogna andare sul sito https://fondoambiente.it/il-
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