Giornata della memoria

Il bene all’inferno, inaugurata la mostra degli studenti dell’Istituto Maria Ausiliatrice

L'esposizione è stata inaugurata venerdì 26 gennaio e rimarrà aperta fino al prossimo 7 febbraio

Il bene all’inferno, inaugurata la mostra degli studenti dell’Istituto Maria Ausiliatrice
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Il bene all'inferno, la mostra degli studenti dell'Istituto Maria Ausiliatrice dedicata alla tragedia dell'Olocausto. L'esposizione è stata inaugurata venerdì 26 gennaio e rimarrà aperta fino al prossimo 7 febbraio.

Il bene all'inferno, la mostra degli studenti dell'Istituto Maria Ausiliatrice

Evitare che la Giornata della memoria si riduca a un rituale formale, ma freddo e, al contrario, e lasciarsi interpellare dalla tragedia della Shoà, perché la memoria si traduca in impegno. Partendo da questo intento, gli studenti di Quarta e Quinta del Liceo delle scienze umane (opzione economico-sociale) dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Lecco hanno realizzato un “compito di realtà”.

Ne è nata un’originale mostra, dal titolo “Il bene all’inferno. Storie d’amore nei lager durante l’Olocausto”, che è stata inaugurata venerdì 26 gennaio e resterà aperta fino al 7 febbraio prossimo.

Il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni in visita alla mostra

L’apertura della mostra è stata preceduta da un collegamento video degli studenti del triennio con la giornalista Francesca Paci, inviata della “Stampa” e autrice di “Un amore ad Auschwitz” (Piemme), che ha dialogato con i ragazzi, dando vita non una “lezione”, bensì ad un racconto di vita che ha toccato tutti i partecipanti.

Veniamo alla mostra. Difficile pensare a un luogo più triste di un lager, l’ultimo dove immagineresti che sia possibile assistere a gesti e parole che sanno di tenerezza, intimità, speranza? Eppure è accaduto: internato ad Auschwitz, Ludwig (Lale) Eisenberg, che poi cambierà il suo cognome in Solokov, si innamora di una coetanea, Gita, mentre le sta tatuando il numero 34902 sul braccio.ù

Una storia incredibile, che a breve diventerà una serie Tv su Sky. Non è accaduto solo a lui: in più di un campo di concentramento nazista, persino negli anni più tremendi del XX secolo, alcune donne e uomini non hanno smesso di innamorarsi, di palpitare l’uno per l’altra. A costo di esporsi a tremendi rischi. Alcuni di loro sono cattolici, altri ebrei, uno è un nazista: ma l’amore non conosce confini.

Muovendo da questa suggestione, sotto la supervisione dei professori Gerolamo Fazzini e Michelle Crippa, gli studenti - attingendo a documentazione di vario genere - presentano nella mostra sei storie di giovani donne e uomini, evidenziando la loro forza d’animo e il loro coraggio: valori che meritano di essere ricordati anche a decenni di distanza.

Per una visita virtuale della mostra clicca qui: https://www.imalecco.it/mostra-ima/

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