Studio pubblicato su Jama

L'Università di Roma: "Utili mascherine anche ai bimbi dai 12 mesi in su"

"Anche se il bambino non si ammala gravemente, è comunque un trasportatore del virus e deve essere salvaguardato soprattutto per salvaguardare chi gli sta intorno".

L'Università di Roma: "Utili mascherine anche ai bimbi dai 12 mesi in su"
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In piena pandemia ci sono adulti - non pochi a dire il vero - che vivono l'obbligo di indossare la mascherina come una limitazione alla libertà personale. Già è stato, ed è, complicato far capire alla categoria dei "resistenti" la necessità vitale di mantenersi coesi nell'avere comportamenti che tutelino se stessi e la comunità, immaginiamoci come potrebbe essere recepito un recente studio che dimostrerebbe che è possibile far indossare la mascherina chirurgica anche ai bimbi, dai 12 mesi in su.

Mascherina chirurgica anche ai bimbi dai 12 mesi in su?

Riccardo Lubrano, direttore del Dipartimento Materno-Infantile della Sapienza Università di Roma, Polo Pontino, ha guidato uno studio scientifico pubblicato pochi giorni fa sulla prestigiosa rivista Jama Network sul tema delle mascherine indossate dai bambini.

Ne emerge che:

"I bambini dai 12 mesi in su possono indossare senza controindicazioni la mascherina chirurgica, una misura di sicurezza che se portata da tutti farà sicuramente cadere l’indice di infettività”.

La ricerca dal titolo ‘Assesment of respiratory function in infantsand young children wearing face masks during the Covid-19pandemic’ “nasce dal bisogno di verificare le linee guida in cui si afferma che i bambini sotto i 6 anni non devono utilizzare le mascherine chirurgiche perché potrebbero essere dannose per la loro salute. Secondo il professor Lubrano queste linee guida non hanno avuto "alcuna verifica tecnica né c’è alcun articolo che tecnicamente dimostri se questi bambini possano o meno utilizzare la mascherina chirurgica”.

I piccoli sono vettori

Si tratta di un tema molto caldo, soprattutto in seguito alla presa di coscienza che la variante inglese del Covid - numeri alla mano - si è particolarmente diffusa fra bambini e adolescenti che fanno da involontario vettore, soprattutto in ambito familiare.

"Anche se il bambino non si ammala gravemente, è comunque un trasportatore del virus e deve essere salvaguardato soprattutto per salvaguardare chi gli sta intorno. Con il vaccino faremo l’immunità di gregge, ma rispettando le misure di sicurezza ostacoleremo in modo più empirico la diffusione del virus”.

ha ricordato il pediatra.

Lo studio

Per questo studio sono stati coinvolti oltre 40 bambini, alcuni sopra i due anni e altri sotto.

“Fortunatamente abbiamo un nuovo tipo di attrezzatura che ci permette di monitorare un parametro tecnico, la CO2 di fine espirazione che si altera molto prima della saturazione di ossigeno e ci permette di vedere immediatamente se questo dispositivo sia pericoloso. Li abbiamo monitorati per 30 minuti per osservare i parametri di base, successivamente per altri 30 minuti li abbiamo tenuti con la mascherina mentre giocavano tranquilli, come se stessero all’asilo. Infine, per altri 15 minuti li abbiamo fatti camminare velocemente, un walking test. In totale si è trattato di un percorso di un’ora e un quarto in cui abbiamo registrato l’andamento della saturazione, della frequenza cardiaca e della frequenza respiratoria, nonché la pressione parziale di fine espirazione per l’anidride carbonica (EpCO2)”, ha spiegato Lubrano.

Secondo i dati raccolti l’uso della mascherina "non ha modificato alcun parametro, sia nei bambini più grandi che in quelli di 12 mesi e questo significa che il bambino può tenere la mascherina e ostacolare la diffusione del virus”.

"Demonizzazione delle mascherine"

Il medico non ha dubbi e spiega che le mascherine chirurgiche vengono “da molti demonizzate in modo inopportuno invece le famiglie devono farla indossare ai bambini, farla passare come un gioco per convincerli a tenerla soprattutto quando si va in luoghi pubblici e/o affollati come i supermercati”.

Questi strumenti proteggono soltanto se usati in modo universale da tutti, “altrimenti occorre cambiare modello di mascherina per garantire la protezione anche a chi la porta”.

Nel frattempo la ricerca si sta concentrando su alcune particolari categorie di bambini a rischio, valutando quale possa essere la mascherina più adatta per loro.

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