Lettere al Giornale

Presidio a Lecco per Cospito. "Uno Stato ha il diritto di praticare la tortura?"

"Non è una questione di anarchia, è una semplice questione di Giustizia"

Presidio a Lecco per Cospito. "Uno Stato ha il diritto di praticare la tortura?"
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Cara Prima Lecco 

Uno Stato ha il diritto di praticare la tortura?
È tutta qui la domanda.

Per questo ieri, insieme a un centinaio di persone, ho partecipato a un Presidio di Giustizia, informazione e denuncia organizzato dal collettivo anarchico a sostegno della Lotta in Carcere di Alfredo Cospito contro il 41bis

Era un presidio degli anarchici, da ringraziare anche per questo, ma non solo di loro. Perché questo non era tanto e solo - già sarebbe bastato - la doverosa solidarietà e voce a un loro compagno in carcere e in sciopero della fame
Era ben più ancora.
Era informare e denunciare che uno Stato democratico, il nostro, pratica la tortura come supplemento di pena ai suoi cittadini detenuti.

Il regime carcerario del 41bis è questo.
23 ore al giorno da solo in una cella grande quanto i nostri box doccia, senza poter leggere, scrivere, tenere libri, nemmeno le foto dei genitori, ricevere visite e comunicare.
Seppellito vivo e da dimenticare.

Nel caso specifico di Alfredo Cospito, per un reato, due inneschi a basso potenziale in un cassonetto in piena notte in un cortile deserto della scuola allievi carabinieri a Fossano che non potevano, non dovevano e non han fatto feriti, solo pochissimi danni a cose, appunto i cassonetti.

Questo reato ora è diventato terrorismo e strage, con richiesta di ergastolo ostativo - cioè senza nessuna possibilità di sconti - e, nell'attesa, già il 41bis

Non è una questione di anarchia, è una semplice questione di Giustizia
La Giustizia deve venir prima della Legge, della Legalità.
La legalità senza giustizia è un abuso

Uno Stato ha il diritto di praticare la tortura?
È tutta qui la domanda.

Paolo Trezzi

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