"Dimissioni per responsabilità": le riflessioni di Trezzi sul caso di Alessandra Durante
" Dimettersi sarebbe più dignitoso che farsi difendere da chi cerca solo di salvare la forma o per partito preso, il suo"

Paolo Trezzi, uno degli admin del gruppo Facebook "Lecco. Società e Politica" dove si è "consumata" la vicenda di Alessandra Durante. Alessandra Durante – assessora del Comune di Lecco con deleghe a Famiglia, Giovani, Comunicazione, Rapporti con i cittadini ed Evoluzione digitale che ha commentato in modo maleducato e prepotente, come da lei ammesso, il post di un cittadino., interviene pubblicamente sulla vicenda. Lo fa con una lettera che pubblichiamo integralmente che arriva dopo la valanga di commenti e prese di posizioni ufficiose e ufficiali sul caso.
“Dimissioni per responsabilità": le riflessioni di Trezzi sul caso di Alessandra Durante
Cara Prima Lecco
Forse è il caso di mettere un argine di senso al fiume mediatico - giustificato, ma da tenere sotto controllo - che sta seguendo l’articolo sulla pessima figura dell’assessora Alessandra Durante, l'autrice degli insulti reiterati a un cittadino, scritti volutamente sotto anonimato digitale.
- Ho scelto di disvelarne il nome, consapevolmente e dopo riflessione: non per fare scandalo, ma perché chi ha ruoli pubblici deve assumersi la responsabilità dei propri atti tantopiù se si hanno quelle specifiche deleghe come le ha, appunto, l'assessora Durante.
Se fosse stato un privato, mi sarei comportato diversamente.
Umanamente dispiace ma era giusto farlo.
- Non va quindi montato un caso sproporzionato, ma nemmeno minimizzato.
Non è infatti, come qualcuno vicino a lei vuol fare credere, uno sbaglio, un peccato veniale, un incidente di percorso, ritenerlo tale è sminuire la gravità.
Il ruolo e la forma dell'anonimato fa la differenza.
Il cardiochirurgo che impianta volutamente un sasso al posto del cuore non è solo uno sbaglio.
Così un'assessora con delega contro il cyberbullismo e per la comunicazione coi cittadini non può nascondere la mano e insultarli reiteratamente, e volutamente in anonimo, in più commenti social.
Vorrei però sottolineare altri aspetti, non secondari.
- Primo: le scuse.
Non mi interessa giudicarne la sincerità o il tempismo. Ognuno si farà la sua idea.
Ma trovo francamente incomprensibile che un’assessora con deleghe a comunicazione e digitale scelga di fare le scuse pubbliche su un'altra piattaforma social, Instagram, in una “storia” che sparisce dopo 24 ore, invece che sotto il post incriminato, nello stesso spazio in cui ha lanciato le offese
Un comportamento che contraddice il buon senso e il ruolo istituzionale che ricopre.
- Il secondo aspetto è il tempismo con cui la Lega ha chiesto le dimissioni.
Parliamo dello stesso partito che ha costruito intere campagne di consenso con “La Bestia”, una delle peggiori macchine di bullismo e volgarità della politica italiana.
Da loro, francamente, lezioni di civiltà (digitale) le trovo forzate.
Come cittadino, credo che le dimissioni siano un atto doveroso, non per pressione politica, ma per coerenza e senso di responsabilità.
E proprio perché ritengo Alessandra Durante una persona intelligente credo che dovrebbe trarne da sé le conclusioni.
Dimettersi sarebbe più dignitoso che farsi difendere da chi cerca solo di salvare la forma o per partito preso, il suo.
PAOLO TREZZI