Lettere al Giornale

A proposito di denatalità

di Luigi Colombo (Calolziocorte)

A proposito di denatalità
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Chiedo ospitalità per un breve commento alle dichiarazioni del signor Sindaco Virginio Brivio in tema di denatalità, pubblicate sul Vs. giornale.
Fare figli è una scelta, e non affatto un obbligo. Ed è parimenti vero che oggi molta gente non ne fa per le ragioni da egli indicate. Ma non è proprio sempre così.
Quando c’era più miseria, i figli si facevano e come. Ma ciò era dovuto in primo luogo alla necessità di avere buona manodopera necessaria in una società ad economia contadina, oltre che all’ignoranza e alle pressioni della Chiesa; inoltre va detto che la necessità di tante bocche da sfamare toglievano ogni incentivo a rivendicare migliori condizioni di vita, e ciò a tutto vantaggio delle classi dominanti; e da ultimo non va dimenticato che una politica demografica faceva molto comodo ai regimi (all’affermazione “la donna russa fa il soldato”, Mussolini rispondeva “la donna italiana fa i soldati”); e di tutto questo il signor Sindaco ne è senz’altro al corrente.
Qualche tempo fa ha fatto notizia un datore di lavoro che alla notizia di una gravidanza di una propria dipendente (precaria), anziché licenziarla, l’ ha assunta in pianta stabile; l’eccezione, la mosca bianca fra tante mosche nere. Quante donne possono dire di vivere tale situazione? E non si dimentichi che oggi la maggior parte dei giovani vive nel precariato. E come si fa a programmare un futuro , una famiglia, senza un minimo di certezze? E non si è pensato forse che una ragione del calo demografico potrebbe essere quella di non mettere al mondo persone destinate a diventare disoccupati o precari a vita?
Senza pretendere la luna, credo che se lo Stato facesse qualcosa di più che erogare quella miseria dell’assegno per il nucleo familiare, le cose potrebbero cambiare. In Francia, e in Svezia, dove esistono asili nido completamente pagati dallo stato e aperti anche 24 ore su 24 e sette giorni alla settimana, e i contributi alla natalità non sono certo quell’elemosina che il micragnoso Stato italico fornisce, la natalità è più che buona. E rammento anche al signor Sindaco che, secondo una classifica di qualche tempo fa, Lecco risultava la città con le rette degli asili nido più alte d’Italia.
Per concludere, mi auguro che per contrastare l’invecchiamento della società non si debba ricorrere alla mussoliniana tassa sul celibato, se non addirittura all’inseminazione forzata. Ripeto, fare figli deve essere una scelta, non un obbligo.
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti

LUIGI COLOMBO – CALOLZIOCORTE

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