La finestra di Marco Calvetti

Sì dei commercianti al mercato in centro Lecco, ma resta il rebus dei parcheggi

"E' vero che per governare una città ci vuole la visione, ma se non guardi alle piccole cose del quotidiano non vai lontano"

Sì dei commercianti al mercato in centro Lecco, ma resta il rebus dei parcheggi
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Di Marco Calvetti

Il trasferimento sperimentale del mercato della Piccola (ormai si chiama così) nelle piazze del centro città ha generato qualche screzio o meglio qualche polemica tra le forze politiche. Tra maggioranza e opposizione per intenderci. Laddove, mi pare, ci siano buone ragioni nell'una e nell'altra tesi.

Da parte mia pensavo che i primi da convincere, o comunque da non deludere, fossero i commercianti che potrebbero vedere nelle bancarelle un concorrente, anche se leale. 

In fondo con la pandemia i conflitti, da quelli casalinghi fino a quelli internazionali, si sono acuiti e si sa che gli interessi dividono assai più delle ideologie

Poi leggo una dichiarazione del direttore di Confcommercio Lecco, Alberto Riva: "Da sempre, come associazione, siamo favorevoli all'idea di riportare il mercato in una zona più centrale. Gli ambulanti si sono già espressi positivamente anche se chiedono, legittimamente, una valutazione di prospettiva per capire se si tratti di una tattica effimera o di una strategia. Gli stessi negozianti del centro vedono di buon occhio lo spostamento".

Prendo atto, anche perché come regola attingo alle fonti dirette e autorevoli, di questa posizione che sulle prime mi è parsa sorprendente. Poi i nodi vengono al pettine e affiora il vocabolo, o la questione, che più angustia le amministrazioni comunali da Aosta fino a Vigevano. Parliamo dei parcheggi. E' stata la colonna sonora di ogni esperienza amministrativa vissuta da me in prima persona o da commentatore. Un rebus che ha trovato sempre soluzioni temporanee, parziali e non organiche. Io poi sono personalmente sensibile all'argomento: per poter parcheggiare la mia auto, date le mie conosciute capacità di guida, ho bisogno una piazza d'armi. O di portarmi appresso un carrozziere. Lo dico senza ironia: resto più stupito di una vettura ben incastrata in un parcheggio a bordo strada che davanti all'arcobaleno.

Ma torniamo ai dati oggettivi e alla mia fonte: "Il nodo dei parcheggi resta fondamentale, sia per questi tre sabati estivi sia per la futura collocazione del mercato. Con le bancarelle posizionate in piazza Affari e in piazza Mazzini si perdono circa 120 posti auto, essenziali soprattutto per i forestieri. Il Comune - conclude Riva - si trova di fronte a un problema che può diventare un'opportunità".

Ritengo, a questo punto, che l'Amministrazione debba fare un censimento dei parcheggi disponibili sull'intera area urbana perché poi, andando a fondo, si scopre che a due passi dal centro ci sono posti auto non utilizzati. Non solo, ma forse si dimentica che Lecco è una città che si corica con meno di 50mila abitanti, che or di mezzogiorno diventano 70mila. Le mie colleghe in redazione che abitano fuori Lecco sono costrette o a partire da casa, in Brianza, all'alba o a perdere un'ora al dì per trovare un buco.

La dico così in soldoni, ma non dimentico che la questione occupò una parte rilevante del Piano regolatore del 1974. Fate voi il calcolo di quanti anni sono trascorsi e arrivo a dire che se una maggioranza riuscisse a dare una risposta efficace si garantirebbe una bella fetta di consenso. E' vero che per governare una città ci vuole la visione, ma se non guardi alle piccole cose del quotidiano non vai lontano.

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