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Nuovo Comune: cambio di rotta da via Marco d’Oggiono all’ex Banca popolare di Lecco

Il sindaco Gattinoni conferma le voci, Valsecchi: "Ci ripensino!"

Nuovo Comune: cambio di rotta da via Marco d’Oggiono all’ex Banca popolare di Lecco
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La Giunta Gattinoni coltiverebbe una visione pubblica da “grandeur” sul palazzo privato dell’ex Deutsche Bank di piazza Garibaldi. Indiscrezione gustosa in sé, invero tanto più eclatante per ben altro motivo: nel monumentale stabile, oggetto di periodici dibattiti civici - vuoi in tema di recupero del centro urbano in chiave turistica, vuoi in ordine alla pericolosità dell’amianto che si sfibra dal tetto - la Giunta Gattinoni starebbe ipotizzando di trasferire nientemeno che il nuovo Comune.  Una collocazione prestigiosa, nel «salotto buono» del centro, che implicherebbe anzitutto una pietra tombale su via Marco d’Oggiono, l’ubicazione scelta dalla precedente Amministrazione Brivio come nuovo polo operativo degli uffici comunali.

Nuovo Comune: cambio di rotta da via Marco d’Oggiono all’ex Banca popolare di Lecco

Il progetto è stato perseguito e coronato nella sua prima parte con molta soddisfazione da Virginio Brivio, attraverso una complessa operazione di acquisizione (per circa 6 milioni di euro) dello stabile che era stato sede del Politecnico. A trattativa conclusa (con la Regione, ente proprietario) nemmeno le opposizioni consiliari avevano negato il loro plauso. La palla è poi passata al successore di Brivio: toccherebbe oggi a Gattinoni realizzare il restyling (il costo prospettato nel bilancio pluriennale è di una dozzina di milioni) e disporre il trasloco da Palazzo Bovara. Il traguardo è insomma dietro l’angolo, per cui sorprende che la nuova Giunta di Centrosinistra starebbe invece ponderando un cambio di passo, di fatto un dietrofront.

Nuovo Comune e quella "strana" domanda in Consiglio

Ma facciamo noi un passo indietro. Nel Consiglio comunale dello scorso 27 settembre, Corrado Valsecchi ha rivolto a Gattinoni una domanda di attualità lì per lì suonata estemporanea. L’ex assessore di Appello (e a questo punto ultimo alfiere dell’operazione Marco d’Oggiono) non ha chiesto solo aggiornamenti sull’avanzamento del restyling, ma se «l'iniziativa dell’Amministrazione Brivio è ancora all'ordine del giorno».
Chi ascoltava si è fugacemente chiesto dove Valsecchi volesse andare a parare. Gattinoni ha fornito una risposta abbottonata: «Mi limito a dire, in questa fase, che la Conferenza dei servizi riguardante il progetto di riqualificazione del primo lotto si è conclusa con esito positivo. Per ogni altro approfondimento possiamo rinviare a una commissione apposita sul tema».
Una commissione che pare sia stata messa in agenda per la prossima settimana.

Corrado Valsecchi scettico sulla ipotesi

Ma Valsecchi torna oggi a quella prima risposta alla sua domanda per dirsi convinto della fondatezza dell’indiscrezione anche sulla ex Popolare di Lecco. «E’ che via Marco d’Oggiono non gli va più bene: troppo poco prestigiosa. Ma il mettere in discussione le scelte di Brivio ha portato maretta nel Pd (principale gruppo di maggioranza consigliare, ndr) - sostiene il consigliere di Appello - L’opera pubblica di via Marco d’Oggiono godeva dell’unanimità dei consensi. Voglio proprio vedere come Nigriello, Piazza ma anche un Anghileri, che all’epoca aveva pure votato a favore, potrebbero giustificare un cambio di rotta».
Ma quanto costerebbe comprare l’ex Deutsche Bank e rimetterla a posto? Si parla di 14 milioni di euro solo per i «muri», ma si ventila una spesa mostruosa di 20 milioni per la ristrutturazione e la bonifica dei materiali nocivi contenuti nel tetto e nelle condotte. Vero è che il Pnrr con la sua pioggia di miliardi sta accendendo visioni «coraggiose».

"Ci ripensino"

«Se stanno maturando questa ambiziosa intenzione, ci ripensino perché creerebbe solo complicazioni al futuro della città - ammonisce dunque Valsecchi - Un conto è una compravendita “pubblico-su-pubblico” come quella attuata per via Marco d’Oggiono. Un’altro conto sarebbe un’operazione “pubblico-su-privato”. La Corte dei Conti l’analizzerebbe con i raggi X».
Ma Valsecchi avanza anche obiezioni molto pratiche all’idea di un palazzo municipale in piazza Garibaldi: «Sbagliato portare nuovi servizi in un’area già congestionata per quanto riguarda i parcheggi. Ma soprattutto allungare i tempi di un trasferimento degli uffici da palazzo Bovara che sta cadendo a pezzi: vogliamo lasciare i dipendenti per un altro decennio sotto i ponteggi che sostengono il soffitto?»

Il sindaco

«Dopo aver effettuato un’analisi più attenta, alla luce delle nuove esigenze, ma anche delle opportunità di finanziamento che s’offrono nel quadro storico che stiamo vivendo, la nostra Amministrazione sta valutando altre ipotesi per le sede del nuovo municipio, diverse da quella in via Marco d’Oggiono». E’ il sindaco Mauro Gattinoni a confermare le voci trapelate dalle stanze di bottoni, precisandone però i contorni. Anzitutto riguardo alla ex Deutsche Bank di piazza Garibaldi: «E’ uno dei tanti spazi attualmente disponibili in città, non certo l’unico. Cito ad esempio il Centro Meridiana che per metà è vuoto, l’ex Inail o l’ex Inps che offrirebbero soluzioni ideali per collocare gli uffici operativi, mentre Palazzo Bovara resterebbe quale sede di rappresentanza». Ma la riflessione è ancora in corso, sottolinea Gattinoni: «Ci sembrava doveroso compierla prima di partire con il cantiere di via Marco d’Oggiono, alla luce del suo quadro economico davvero ponderoso (quasi 20 milioni di euro, ndr). In ogni caso le decisioni e il procedimento che eventualmente ne scaturirà saranno condivise nelle commissioni, in Consiglio comunale, attraverso le previste procedure».
Ma perché via Marco d’Oggiono non va più bene? cosa è cambiato? «All’epoca era certo la soluzione migliore, ma oggi è cambiato il quadro storico: ci sono più opportunità di ordine finanziario, sia attraverso il Pnrr che le misure a sostegno dell’edilizia anche pubblica. Per questo ci è sembrato doveroso riconsiderare il tutto».

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