Luca Rigamonti a fine mandato: "Mi ricandiderei"
Il sindaco di Monticello è costretto a lasciare la fascia dopo dieci anni da primo cittadino.

Tutte le avventure sono destinate a finire prima o poi. Ma ci sono percorsi che, anche se conclusi, sono in grado di lasciare il segno sulla vita delle persone. Non si potrebbe descrivere altrimenti l’esperienza di Luca Rigamonti, sindaco di Monticello dal 2009. Nato nel 1970, originario della frazione di Cortenuova e laureato in Giurisprudenza, tra qualche mese dovrà abbandonare il suo ruolo di primo cittadino per aver raggiunto il limite massimo dei due mandati consentiti dalla legge. Con la sua esperienza amministrativa agli sgoccioli, in attesa del termine definitivo del suo servizio (si voterà il 26 maggio), ha voluto raccontare a cuore aperto tutte le sue impressioni, gli alti e bassi di dieci anni di un mandato ricco di soddisfazioni ma anche di difficoltà e i suoi progetti per il futuro.
L'intervista a Luca Rigamonti
Qual è il suo più grande orgoglio in dieci anni da sindaco?
«Sono particolarmente orgoglioso di tutto ciò che sono riuscito a fare per le scuole del paese. Mi riferisco alla costruzione dell’aula ginnica e dei due refettori della scuola primaria, all’apertura del refettorio della scuola media e alla recente copertura del palazzetto dello sport. Ma l’ aspetto di cui sono più soddisfatto nell’ambito scolastico è il rapporto umano che, come Amministrazione, siamo riusciti ad instaurare con la direzione, gli insegnanti e i bambini».
Ad esempio?
«All’inizio di ogni anno scolastico ho fatto il giro degli asili e dei plessi scolastici per dare il benvenuto agli studenti. A fine anno viene invece distribuito il calendario ecologico e vengono fatti gli auguri ai ragazzi. Le scuole hanno progressivamente cambiato faccia: i miglioramenti che sono stati apportati hanno reso le strutture più funzionali e presentabili per gli open day, che sono occasioni che sfrutto per incontrare i genitori dei futuri alunni».
"Incontrare Papa Francesco è stata una grande emozione"
Qual è l’avvenimento che ricorda con più piacere in questi dieci anni?
«Incontrare da sindaco Papa Francesco in udienza in piazza San Pietro, stringergli la mano e scambiare due parole con lui è stata sicuramente una forte emozione per me».
Qual è invece il suo rimpianto più grande?
«Il mio rammarico maggiore è quello di non essere riuscito a far capire ad una parte dei cittadini l’importanza del progetto degli orti comunali. Prima l’attuale area occupata dagli orti a Magritto era utilizzata saltuariamente, mentre oggi si usufruisce spesso di essa. L’obiettivo dell’iniziativa era quello di soddisfare una richiesta che ci era pervenuta. Più in generale, rimpiango il fatto che talvolta non siamo riusciti a comunicare in maniera efficace l’importanza del cambiamento alla cittadinanza. I cambiamenti non sono necessariamente sbagliati: bisogna avere la caparbietà di portarli avanti. Spesso il tempo ti può dare ragioni in queste situazioni».
"Abbiamo portato a termine molti obiettivi"
Sente di aver portato a termine tutti i suoi intenti?
«Credo che, mettendo insieme i due mandati, molti obiettivi siano stati portati a termine, in vari ambiti. Tra essi ci sono la scuola, il raggiungimento del sesto anno consecutivo di erogazione delle borse sociali per il lavoro (che hanno permesso di trovare un impiego stabile per oltre 20 persone) e le attività culturali. Di queste ultime ricordo quando il prefetto di Lecco è venuto a Monticello per la consegna della Costituzione ai diciottenni per il 2 giugno e i momenti commemorativi di eventi storici del nostro paese (come il 4 novembre) volti a far riflettere i giovani e i bambini sul loro significato. Mi riferisco anche alla “Festa dei tre campanili”, a tutte le iniziative volte a mantenere vivo il nostro paese e al soggiorno marino estivo dei pensionati monticellesi. In generale, mi sembra che la nostra azione abbia riguardato tutti i settori e tutte le fasce d’età».
Che Monticello lascia, dopo questi dieci anni?
«Penso che, rispetto a dieci anni fa, un vento di rinnovamento sia stato portato da questa Amministrazione e mi ritengo veramente contento della mia esperienza».
Non è un mistero che nei suoi due mandati alcuni episodi le hanno provocato grande amarezza (le minacce ricevute nel 2012, la candidatura del suo ex braccio destro Massimo Miolo contro di lei alle comunali del 2014, le polemiche relative agli orti sul campo di Magritto nel 2016, ecc): si aspettava che sarebbe stato così difficile fare il sindaco?
"Mi ricandiderei"
Tornando indietro rifarebbe la scelta di candidarsi?
«Le minacce con le pallottole hanno turbato profondamente me e tutto il resto dell’Amministrazione comunale: è stato uno dei momenti più brutti della mia vita ma gli assessori, i consiglieri e i dipendenti comunali mi sono stati vicini. Per quanto concerne le divergenze con l’ex-vicesindaco, legate all’aula ginnica della scuola elementare, non mi sento di giudicare la sua scelta di dimettersi improvvisamente e di candidarsi contro di me nel 2014, ma ritengo che nessuno possa accusarmi di incoerenza per le decisioni che ho preso nel tempo. Nel 2009 ero alla mia prima esperienza istituzionale ed ero conscio delle difficoltà che avrei affrontato. Tuttavia, se tornassi indietro nel tempo, mi ricandiderei e lo rifarei anche per un terzo mandato, se mai fosse possibile. Essere il primo cittadino porta via molto tempo ma dà tante soddisfazioni di tipo umano che ripagano gli sforzi profusi. Credo che il limite dei due mandati imposto dalla legge dovrebbe essere abolito poiché sono i cittadini ad avere il vero potere decisionale nella scelta del sindaco».
Chi sarà il successore?
Chi vede come suo successore alla guida della lista «Rinnoviamo Monticello»?
«Ho suggerito agli altri membri della lista civica di redigere un programma elettorale per poi effettuare una sorta di “mini-primarie” per stabilire il futuro candidato sindaco. Ho inoltre dato loro la mia totale disponibilità come consulente o consigliere per dare loro dritte maturate in dieci anni di attività amministrativa».
Che cosa farà ora nella sua vita professionale?
«Di fatto ho già ricominciato a lavorare, anche se non a tempo pieno per questi ultimi mesi, all’ufficio tributi e ragioneria del Comune di Cassago. In passato ho ricoperto incarichi simili nei Comuni di Bosisio e Renate. Per tre anni e mezzo mi sono alternato tra l’ufficio tributi e quello del sindaco, per poi chiedere l’aspettativa e concentrarmi completamente su Monticello»