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Lecco: si dimette Antonio Pattarini. Terremoto in Consiglio e nel Pd

Le dimissioni di Antonio Pattarini, storico esponente del Partito Democratico di Lecco, segnano una nuova crisi nel centrosinistra locale a un anno dalle elezioni comunali.

Lecco: si dimette Antonio Pattarini. Terremoto in Consiglio e nel Pd
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Terremoto in Consiglio comunale a Lecco e nel PD: si dimette Antonio Pattarini, già capogruppo dem a Palazzo Bovara.

La notizia delle dimissioni di Antonio Pattarini, volto storico del Partito Democratico lecchese, è arrivata oggi, lunedì 19 maggio 2025. A confermarla è lo stesso esponente dem, che ha spiegato di aver patito a lungo una situazione di malcontento: «Ho cercato di sopportare, ho fatto notare le problematiche che ci sono, ma ora basta».

Lecco: si dimette Antonio Pattarini. Terremoto in Consiglio e nel Pd

Pattarini era stato consigliere comunale durante il primo mandato dell’Amministrazione di centrosinistra guidata dall’allora sindaco Virginio Brivio, tra il 2010 e il 2015. Nel mandato successivo era rientrato in aula dopo le dimissioni di Vittorio Campione. Alle ultime elezioni aveva scelto di ricandidarsi, sostenendo l’attuale sindaco Mauro Gattinoni, ma non era stato eletto. È tornato a ricoprire il ruolo di consigliere quattro anni fa, in seguito alle dimissioni di Francesca Bonacina. Inoltre, è stato capogruppo del PD fino all’anno successivo, quando ha passato il testimone a Pietro Regazzoni.

«Ho fatto 10 anni bellissimi durante i due mandati di Virginio Brivio – racconta con lucidità e senza intento polemico – Questi ultimi anni sono stati diversi. Io sono convinto che ogni consigliere debba impegnarsi per il bene della comunità. Ho cercato di farlo con spirito collaborativo, ma ci sono state situazioni che non sono andate in questa direzione».

L’«insoddisfazione» di Pattarini era già emersa negli anni scorsi, tanto che si era ventilata l’ipotesi delle sue dimissioni già nel 2023. Non solo: lo stesso consigliere, non in piazza ma nelle sedi istituzionali e politiche, aveva condiviso i suoi dubbi con la segreteria del PD già dopo l’addio di Francesca Bonacina.

«Sono convinto che dopo quell’addio importante non ci sia stata una discussione adeguata all’interno del partito. Cosa che invece sarebbe necessaria, così come la partecipazione e il coinvolgimento dei consiglieri».

Queste gocce hanno fatto traboccare il vaso, portando alla drastica decisione. Pattarini non fa riferimento a nessun singolo episodio, anche se fonti bene informate ritengono che la rotta intrapresa dalla Giunta Gattinoni, in particolare sulla questione della sede del Palazzo municipale (si veda la controversa vicenda di via Marco d’Oggiono), abbia pesato sulla sua scelta.

Pattarini dunque lascia il suo posto da consigliere, senza aderire al gruppo misto insieme a Clara Fusi e Giovanni Tagliaferri. «La mia è una scelta di coerenza. Nessuna ripicca o vendetta, pura e semplice coerenza».

Ora si guarda alla successione: al posto di Pattarini potrebbe subentrare, in base all’ordine di lista, Luigi Comi. In alternativa, il seggio potrebbe spettare all’ex sindaco di Mandello, Riccardo Mariani.

Intanto la notizia delle dimissioni di Antonio Pattarini ha ben presto fatto il giro delle stanze delle segreterie politiche. "Non bastasse il giudizio pessimo della città verso questa amministrazione arriva anche la conferma che la stessa maggioranza si sta sbriciolando - commenta Filippo Boscagli, capogruppo di FdI a Palazzo Bovara - Dopo le dimissioni di Francesca Bonacina, dopo l’uscita di Clara Fusi e Giovanni Tagliaferri, dopo le rimodulazioni in aula dei vari gruppi con nascita e modifiche del gruppo misto, ora a un anno dal voto un nuovo terremoto scuote il centrosinistra con le dimissioni a sorpresa di Antonio Pattarini, storico e stimato Consigliere Comunale già capogruppo dello stesso Partito Democratico.Le dimissioni del Consigliere PD sono l’ennesima prova dell’insofferenza lecchese e degli stessi componenti della maggioranza, verso questa giunta e la sua chiusura su tutti i grandi temi che riguardano la città.
Nessun ascolto dei propri membri come nessun ascolto dei cittadini. Confermiamo invece la nostra assoluta stima per Antonio Pattarini, con le sue dimissioni perdiamo uno dei rari ponti di dialogo tra maggioranza e minoranza, sempre disponibile al confronto con il suo operato cordiale ed ironico".

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