polemica

Lavello, cresce ancora la tensione sul tema Vannacci: Castelli chiede le dimissioni del Cda

Castelli: "La Fondazione si è resa complice nel promuovere le tesi del generale"

Lavello, cresce ancora la tensione sul tema Vannacci: Castelli chiede le dimissioni del Cda
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Cresce nuovamente la tensione attorno alla Fondazione Santa Maria del Lavello. Nonostante il tanto discusso evento di presentazione de "Il mondo al contrario" del generale Roberto Vannacci sia ormai in archivio da una settimana, torna a far discutere pesantemente la concessione degli spazi del monastero all’evento organizzato dall’associazione Identità Europea.

Lavello, cresce ancora la tensione sul tema Vannacci: Castelli chiede le dimissioni del Cda

In attesa della discussione - all’interno della prossima seduta del Consiglio comunale in programma per giovedì 26 ottobre 2023 -  dell’ordine del giorno presentato da Diego Colosimo e da Cambia Calolzio sulla "passerella" del generale Vannacci al Monastero del Lavello, attraverso il quale è stata chiesta la revoca della nomina espressa dal Comune del vicepresidente della Fondazione Armando Friburghi,  anche il gruppo di minoranza di Calolziocorte Bene Comune è tornato sul tema attraverso un intervento del proprio esponente Moreno Castelli.

"Il Cda della Fondazione ha pensato, dopo lunghi giorni di silenzio, di giustificare la decisione di concedere i locali del Monastero per la presentazione del libro del generale Vannacci - ha spiegato Castelli - Tale decisione sarebbe stata basata sul fatto che la struttura dove è stato presentato il libro non sia un luogo sacro e che non vi sarebbe stata alcuna violazione rispetto al codice etico o alle disposizioni di legge. La Fondazione si dissocia inoltre da ogni forma di politicizzazione rispetto alle proprie decisioni ed attività".

La Fondazione, complice nel promuovere le tesi di Vannacci

Poi ancora: "Vorrei ricordare che la fondazione si chiama "Fondazione Monastero Santa Maria del Lavello". Sicuramente i luoghi in oggetto non saranno sacri ma fanno comunque parte della struttura a cui fa riferimento il nome stesso della Fondazione. Forse, a questo punto, sarebbe opportuno cambiarne la denominazione se non si ha niente a che fare con il Monastero. È vero, non vi è nessuna violazione della Costituzione o della legge ma le tesi avanzate da Vannacci sono anticostituzionali e la Fondazione, garantendo gli spazi, si è resa complice nel promuoverle".

Bene Comune ha poi ricordato ai cittadini come il Cda della Fondazione sia costituito da membri di nomina espressa da Regione Lombardia, dalla Provincia di Lecco, dal Comune di Calolziocorte oltre che dalla Camera di Commercio di Como-Lecco. Circostanza che, sempre secondo Bene Comune, legherebbe strettamente tali membri alle amministrazioni politiche che governano il territorio.

"Chiediamo le dimissioni del presidente ma anche dell'intero Cda"

"Se questo non è politicizzare la Fondazione allora non so cosa sia - ha concluso Castelli - Per coerenza, non solo chiediamo le dimissioni del presidente Roberto Monteleone ma anche dell'intero Cda della Fondazione. Parlare però di coerenza ad una persona che è stata prima segretario del Pd della Val San Martino e poi sostenitore della candidatura del leghista Carlo Malugani a sindaco di Vercurago è un po’ difficile. Ma si sa, la poltrona...".

La discussione entrerà come detto nel vivo nella serata di giovedì, con la discussione in aula dell’Ordine del giorno di Cambia Calolzio attraverso il quale si cercherà di scrivere definitivamente la parola fine ad una questione ormai infinita.

Luca De Cani

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