Multiutility Nord: Potere al Popolo dice no

La scelta di votare a porte chiuse non convince

Multiutility Nord: Potere al Popolo dice no
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Lunedì 26 febbraio il Consiglio Comunale di Lecco prenderà una posizione sulla fusione di Acel e Lario Reti Gas nella nuova Multiutility del Nord. Di seguito il comunicato di Poter al Popolo. I militanti del partito si presenteranno il giorno della votazione davanti al  municipio per contestare la scelta di svolgere a porte chiuse la seduta del Consiglio.

Multiutility "che cosa avete da nascondere?"

Il consiglio comunale di Lecco, eletto dal popolo, voterà la fusione di ACEL e Lario Reti Gas nella cosiddetta Multiutility del Nord. L'aggregazione è dominata da A2A, azienda formalmente controllata dai comuni di Milano e Brescia ma ormai big player quotato sui mercati finanziari. I rappresentanti del popolo hanno deciso di prendere questa decisione escludendo il popolo dalla possibilità di intervento su una questione così importante, proponendo di svolgere a porte chiuse la seduta del Consiglio comunale.

Richiesta di segretezza

Siccome la richiesta di segretezza è palesemente infondata sul piano giuridico, come già mostrato negli interventi della rete dei comitati lecchesi, la scelta del partito-stato PD di chiedere la riunione a porte chiuse del consiglio comunale è tutta politica. Ci chiediamo cosa si voglia evitare che diventi pubblico. Non certo questioni che influenzino le quotazioni di Borsa, come incautamente affermato dal presidente del Consigli comunale di Lecco.

Quali conseguenze?

Probabilmente dalle carte emergerebbe che le uniche economie di scala che l’operazione produrrà, saranno quelle degli utili da distribuire agli azionisti. Si aumenteranno le tariffe dei servizi e si alleggeriranno le tasche dei cittadini. E i sindaci, nostri valenti rappresentanti, che fanno? Chiamati ad esprimersi, come al solito, vanno sulla fiducia. E' stato detto loro che tutto continuerà come prima, che il territorio rimarrà nel controllo delle proprie aziende e che in più “succederanno cose bellissime”. Arriveranno fiumi di denaro di investimenti. Lecco miracolosamente si trasformerà in una città intelligente che neanche Los Angeles e la Silicon Valley. E soprattutto potranno continuare indisturbati a dividersi la torta degli utili che le aziende pubbliche producono tassando i cittadini con l’aumento delle tariffe. Sosterranno così pericolanti bilanci pubblici, devastati dai tagli decisi dai governi nazionali e controllati dai loro stessi partiti di riferimento. Il cerchio si chiude e tutti contenti andremo cantando le lodi della classe dirigente locale verso l’ennesima espropriazione di beni pubblici.

Come reagire?

Da parte nostra riteniamo che ogni decisione di approvare la fusione presa dal consiglio comunale di Lecco e dagli altri che lo seguiranno in condizioni di non pubblicità non solo è politicamente sbagliata, ma è illegittima. Per questo saremo presenti lunedì 26 davanti al Palazzo del Comune.
Potere al popolo Lecco.

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