Politica

Colosimo di Cambia Calolzio risponde ai genitori

Dopo quella della candidata sindaca di Bene Comune, Sonia Mazzoleni, e quella del  sindaco uscente Marco Ghezzi   non si è fatta attendere anche la risposta del terzo e ultimo candidato sindaco per il Comune di Calolziocorte, Diego Colosimo (Cambia Calolzio), alla lettera aperta indirizzata ai tre “pretendenti” dai rappresentanti dei genitori dell’Istituto comprensivo per chiedere una maggior attenzione al comparto delle scuole cittadine.

Colosimo di Cambia Calolzio risponde ai genitori
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Dopo quella della candidata sindaca di Bene Comune, Sonia Mazzoleni, e quella del  sindaco uscente Marco Ghezzi   non si è fatta attendere anche la risposta del terzo e ultimo candidato sindaco per il Comune di Calolziocorte, Diego Colosimo (Cambia Calolzio), alla lettera aperta indirizzata ai tre “pretendenti” dai rappresentanti dei genitori dell’Istituto comprensivo per chiedere una maggior attenzione al comparto delle scuole cittadine.

Colosimo di Cambia Calolzio risponde ai genitori

“La scuola pubblica che abbiamo in mente - scrive Colosimo - è quella degli articoli 3 e 34 della nostra Costituzione. Una scuola in grado di rimuovere gli ostacoli materiali che impediscono l’emancipazione degli studenti che provengono da situazioni di marginalità sociale ed è una scuola di tutti, aperta e gratuita. Questi principi di equità e universalità rappresentano appieno la nostra visione di scuola e saranno i nostri due riferimenti teorici nel prossimo mandato, a prescindere dai banchi che occuperemo all’interno della sala consiliare”

Un tema critico quello della scuola per Cambia Calolzio che ha voluto sottolineare come, nel 2022, l’Istituto comprensivo sia stato destinatario di un contributo pari a circa 120.000 euro a causa di alcune circostanze “negative” che lo hanno visto protagonista: il tasso di uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione nella fascia di età̀ 18-24 anni e il tasso di fragilità̀ degli apprendimenti (percentuale di studenti che in entrambe le materie, italiano e matematica, ha conseguito un risultato molto basso) calcolato dall’Invalsi , superavano infatti il 65% (65% il primo indice e 70% il secondo).

Non una doccia gelata per chi vive quotidianamente il mondo della scuola della Valle San Martino, ma sicuramente un alert pubblico non adeguatamente assunto dalla politica.

“In un orizzonte maggiormente di senso, al fine di migliorare il rapporto tra istituzioni scolastiche e Comune, la progettazione condivisa di interventi occuperebbe molti più spazi all’interno delle Commissioni consiliari e dei luoghi di democrazia preposti alla condivisione di queste pratiche. Ahinoi, il recente passato ci insegna quanto si siano ridotti questi dispositivi a vantaggio di una verticalizzazione nelle decisioni e a discapito di serie sintesi tra punti di vista differenti portati all’attenzione da tutta la popolazione scolastica e dalla comunità educante che la supporta”.

A riprova della apicalità delle decisioni in materia di sviluppo di dinamiche di cooperazione tra Scuole ed enti pubblici, Colosimo ha poi citato quattro esempi che hanno coinvolto l’amministrazione uscente, pratiche non condivise dal gruppo civico, come “l’indecoroso botta e risposta sui giornali locali in merito ai problemi di linea delle aule, prima e soprattutto durante l’emergenza sanitaria, la presa di posizione, irricevibile, sulla sospensione dei pasti ad alcuni minori ad opera dell’azienda che ha in appalto il servizio di refezione scolastica, le penose dichiarazioni in merito all’aumento della spesa sul sostegno ai minori diversamente abili o non neurotipici e la difficoltà nel reperire i dati relativi alla dote scuola e al buono scuola che vengono incamerati solo da Regione Lombardia e non trovano riscontro sulle delibere consiliari del settore scuola e istruzione.

“Noi sogniamo un modo diverso di fare politica per e con la Scuola pubblica di Calolziocorte e assumiamo quanto scritto dai genitori del consiglio di istituto come un monito - ha continuato Colosimo - Se l’acqua calda nei bagni di tutti i plessi, l’ammodernamento degli spazi e i portarotoli per i servizi igienici sono parte delle problematiche evidenziate, allora ripartiremo da lì. Proveremo a ripensare alla mensa della secondaria per rafforzare chi sceglierà un tempo prolungato, monitoreremo la prossima gara per il rinnovo dell’appalto sulla refezione per prevedere una maggiore attenzione alla territorialità dei prodotti consumati nelle nostre scuole, ci impegneremo sulla conciliazione del tempo libero e del tempo lavoro, Proveremo a ristrutturare le fasce ISEE per l’accesso ai servizi a partire da quelli della prima infanzia, promuoveremo un monitoraggio per l’Assistenza Educativa Scolastica e rivedremo i tentativi di esternalizzazione di progetti di orientamento scolastico”.

“Infine, - ha concluso il candidato - permetteteci di criticare, laicamente, la dicitura “una scuola moderna” con la quale concludete la vostra missiva. Non ci piace pensare che il moderno sia l’obiettivo da perseguire. A noi piace di più la scuola “vecchia” di Lodi, Malaguzzi, Lorenzoni, Rodari, la scuola che lotta contro le marginalità e lavora per la valorizzazione delle differenze di tutti”.

Luca de Cani

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