terremoto in Apaf

Cfpa Casargo, Marco Galbiati si dimette: "Troppi attacchi politici"

Le dimissioni di Galbiati arrivano a pochi giorni dall'infuocato Consiglio provinciale durante il quale era scoppiato un giallo  sulla salute economica dell’Agenzia Provinciale per le Attività Formative

Cfpa Casargo, Marco Galbiati si dimette:  "Troppi attacchi politici"
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Nella mattinata di oggi, mercoledì 28 settembre 2022,  il Presidente Marco Galbiati ha consegnato le dimissioni ufficiali ai membri del CDA di A.P.A.F (Agenzia Provinciale per le Attività Formative che gestisce il CFPA di Casargo) pur confermando l'ordinaria operatività fino alla nomina del nuovo Presidente.

Cfpa Casargo, Marco Galbiati si dimette

Non si tratta di un fulmine a cielo sereno che pur ha lasciato di stucco tutti coloro che in 4 anni hanno visto e condiviso la fattiva passione e competenza di Galbiati nel ricoprire la carica di Presidente di APAF. L’amore per il C.F.P.A. è stato il lume che ha guidato l’impegno di Galbiati che  dice di non poter più "sopportare le polemiche e gli attriti politici che danneggiano il buon nome e l’ottima reputazione della scuola".
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Marco Galbiati: "Una decisione dolorosa"

>“E’ una decisione dolorosa che arriva dopo un periodo di continui attacchi alla scuola che ritengo siano solo dannosi e distruttivi. Ho sempre creduto fortemente in questo progetto e in tutti questi anni abbiamo contribuito a rendere Casargo l’eccellenza che oggi è a livello nazionale ed internazionale -  ha affermato Marco Galbiati - Mi spiace constatare che oggi si continui ad attaccare la scuola per interessi politici anziché consentire al CDA di lavorare in maniera costruttiva e propositiva. Sono tanti i progetti che siamo riusciti a concretizzare in questi anni ma da “uomo del fare” non posso più accettare continue interferenze che non sono utili al raggiungimento dell’obiettivo del C.F.P.A.: continuare ad essere una struttura d’eccellenza. Abbiamo dovuto affrontare due anni di pandemia, con tutte le restrizioni del caso, e siamo stati l’unica scuola in Italia a reagire positivamente al problema proponendo “la bolla didattica". A questo aggiungo tutti i progetti extra scolastici, le partecipazioni a concorsi nazionali ed internazionali, il plauso comune da chef prestigiosi e dall’intero settore alberghiero. Data la mia concretezza, sono sempre stato orientato all’agire, sia in ambienti positivi che in contesti difficili come quelli degli ultimi anni: ritengo che sia l’unico modo per operare un vero e significativo cambiamento che metta al centro l’interesse degli studenti.  Negli ultimi due anni è cambiato radicalmente il mondo della scuola e del lavoro e come scuola abbiamo sempre operato per essere un punto di riferimento e di orientamento per tutti i nostri studenti. Un plauso e un ringraziamento a tutta la squadra che mi ha accompagnato in questi anni: il Direttore Marco Cimino, tutti gli insegnanti e il personale scolastico che hanno sempre lavorato in collaborazione con il CDA.”

Pensare esclusivamente ai giovani

In ultimo, il consiglio che mi permetto di condividere è quello di pensare esclusivamente ai giovani, al percorso di crescita e alle competenze professionalizzati che al CFPA di Casargo hanno l’opportunità di apprendere. Se si vogliono dei ragazzi preparati e competenti è doveroso investire nel sistema scuola, senza se e senza ma.” - conclude Galbiati.

 

Dimissioni a pochi giorni dall'infuocato consiglio provinciale

Le dimissioni di Galbiati arrivano a pochi giorni dall'infuocato Consiglio provinciale durante il quale era scoppiato un giallo  sulla salute economica dell’Agenzia Provinciale per le Attività Formative. A suonare il campanello d’allarme ci aveva  pensato il gruppo di minoranza di Centrosinistra presentando un’interpellanza in merito alla «due diligence», ovvero la verifica dei dati di bilancio di una società, commissionata a inizio agosto dai dirigenti di Villa Locatelli, su impulso dell’Amministrazione provinciale.

Si tratta di un incarico, del costo di 6mila euro, affidato a un consulente esterno (dottor Andrea Rancan, con studio a Menaggio), finalizzato a restituire un quadro della situazione finanziaria complessiva dell’Apaf, compresa un’analisi dei progetti non strutturali previsti dall’agenzia che opera in un settore, come quello della ristorazione, duramente penalizzato dalla pandemia e messo a dura prova dai rincari energetici.

"Fondati motivi di preoccupazione?"

«L’incarico sembra presupporre l’esistenza di preoccupanti difficoltà di tenuta dei conti e sulla continuità aziendale, difficoltà che non era stata evidenziata a marzo in sede di approvazione di Bilancio di previsione. E ci risulta che nessuna comunicazione preventiva in merito sia stata fornita al Consiglio di Amministrazione - aveva  argomentato  durante il Consiglio il consigliere Paolo Negri, capogruppo di Provincia Territorio Bene Comune - A questo punto chiediamo se sussistano fondati motivi di preoccupazione da parte dell’Amministrazione provinciale in merito alla tenuta dei conti di Apaf. Inoltre vorremmo sapere se tale scelta debba interpretarsi come una dichiarazione di sfiducia nei confronti del presidente dell’azienda e dell’intero Consiglio di amministrazione, nonché del direttore della scuola».

Consiglio d’Amministrazione  che era appunto presieduto da Marco Galbiati. Quest'ultimo, ora dimissionario  era  stato confermato dalla presidente della Provincia Alessandra Hofmann lo scorso febbraio, dopo l’insediamento della nuova Amministrazione provinciale.

La replica di Micheli

Nella sua risposta il vicepresidente Mattia Micheli, consigliere delegato ai rapporti con Apaf, aveva  voluto gettare benzina sul fuoco acceso dalla minoranza, su cui ha soffiato anche il consigliere Antonio Rusconi, capogruppo dei Civici per la Provincia, che ha a sua volta chiesto chiarimenti sull’operato dell’Amministrazione provinciale.

«E’ un semplice strumento di verifica che abbiamo deciso di attuare per avere più informazioni possibili nell’interesse della Provincia e della scuola per poter prendere in futuro eventualmente decisioni - aveva  replicato Micheli -  Abbiamo ravvisato la necessità di porre un punto fermo che con chiarezza indichi le necessità strutturali e non dell’azienda speciale. Al momento non ci sono fondati motivi di preoccupazione, restiamo in attesa della relazione. E’ un ordinario strumento di verifica e non rappresenta affatto una dichiarazione di sfiducia nei confronti del Cda confermato da questa Amministrazione».

Una risposta che non aveva soddisfatto la minoranza

«Non si può considerare di ordinaria amministrazione un intervento di due diligence  - aveva  replicato Negri - Riteniamo che vi sia dell’altro che non viene detto. Vorremmo confrontarci in un tavolo con il Consiglio di Amministrazione della scuola».
Un invito parzialmente accolto dalla presidente Alessandra Hofmann: «Siamo disponibili a incontrare i capigruppo quando ci saranno le risultanze della due diligence».

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