Calolzocorte

Anche Anpi contro le celebrazioni congiunte per la Giornata della Memoria e quella del Ricordo

L’Anpi Valle San Martino ritiene che abbinare nel ricordo questi due eventi (il genocidio nazi fascista e i martiri delle Foibe) sia una pratica faziosa e pericolosa e che per questo non possa trovare condivisione.

Anche Anpi contro le celebrazioni congiunte per la Giornata della Memoria e quella del Ricordo
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Non accenna a placarsi la polemica, tutta calolziese, relativa alla scelta dell’Amministrazione comunale del sindaco Marco Ghezzi di celebrare congiuntamente, nella giornata del prossimo venerdì 2 febbraio, le due tragiche ricorrenze del Giorno della Memoria (27 gennaio) e del Giorno del Ricordo (10 febbraio). Per quella data è stata infatti organizzata una piccola cerimonia che si svilupperà in due momenti, il primo alle 9.30 al parco Martiri delle Foibe e il secondo alle 10.40 al parco Giovanni e Giuseppe Rosa, che vedranno i ragazzi dei due istituti scolastici impegnati in un percorso di riflessione sul tema con letture, poesie e canti.

Anche Anpi contro le celebrazioni congiunte per la Giornata della Memoria e quella del Ricordo

Ad intervenire dissociandosi dall’evento in programma, dopo il gruppo civico di Cambia Calolzio, è stato nel pomeriggiodi oggi, venerdì 26 gennaio 2024,  anche l’Anpi Valle San Martino (Associazione nazionale partigiani d’Italia) con una missiva indirizzata non solo ai dirigenti scolastici degli Istituti “Caterina Cittadini” e “Comprensivo di Calolziocorte” (che prenderanno parte all’iniziativa) ma anche all’Amministrazione Comunale di Calolziocorte e ai docenti di storia e filosofia degli stessi Istituti.

“Premettiamo doverosamente - scrive Corrado Conti per la segreteria di Anpi Valle San Martino - che ogni iniziativa educativa finalizzata ad un ricordo e ad una informazione sulla realtà aderente e veritiera dei fatti, in particolare di quelli inerenti all’ignominia di violenze avvenute nel novecento e che purtroppo stanno ancora avvenendo in questi giorni nel territorio del Medio Oriente oltre che in altri Paesi della terra, trova il nostro pieno appoggio. Detto ciò, vi segnaliamo la nostra netta dissociazione dall’iniziativa organizzata nella giornata di venerdì 2 febbraio, in quanto ricogliamo un tentativo teso ad equiparare due fatti non equiparabili sia sul piano storico che etico”.

Poi ancora: “Condannando con chiarezza le esecuzioni sommarie nelle Foibe, appuntiamo con chiarezza ancora più forte che ciò non permette tentativi di equiparare la memoria pubblica con lo sterminio nei lager nazifascisti per la profonda e diseguale potente drammaticità dei fatti”.

Queste le motivazioni addotte dall’Anpi Valle San Martino a sostegno della propria tesi: “Il dramma delle Foibe e degli esuli italiani del confine orientale è avvenuto nella storia e nei fatti a seguito dell’aggressione italiana alla Jugoslavia del 6 aprile 1941, della repressione bestiale alla resistenza locale a tale invasione da parte dei comandi militari italiani, delle stragi dei civili, in particolare sloveni, delle colpe dei criminali di guerra italiani, del lager triestino della Risiera di San Sabba, dei crimini dei fascisti della X MAS sul confine orientale, dei campi di concentramento fascisti in Italia, a Gonars e Visco, dove erano internati croati e sloveni. Lo sterminio di oltre 6milioni di ebrei trucidati dai nazisti solo per essere ebrei, anche se non avevano fatto nulla, oltre all’uccisione degli zingari, degli omosessuali, dei comunisti e socialisti, degli psichici va invece oltre il genocidio”.

Per questo motivo, l’associazione dei partigiani ritiene che abbinare nel ricordo questi due eventi sia una pratica faziosa e pericolosa e che per questo non può trovare condivisione: “A tal riguardo - conclude Conti - cogliamo l’occasione per sottolineare come la circolare dei Prefetti, su richiesta del Consiglio dei Ministri, che chiedono di contabilizzare le iniziative come quella messa in campo a Calolziocorte, sia una forma di controllo inaccettabile da parte del Governo e del Ministero dell’Interno sulla attività delle scuole contro ogni autonomia. Auspicando che l’iniziativa proposta per il 2 febbraio sia una giornata di rispetto e non di oltraggio, di analisi storica e non di propaganda, di fraternità e non di odio, di pace e non di guerra, si porgono saluti”.

Luca de Cani

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