Ius Soli Veronica Tentori aderisce allo sciopero della fame

La decisione della parlamentare del Partito Democratico

Ius Soli Veronica Tentori aderisce allo sciopero della fame
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Ius soli, anche Veronica Tentori farà lo sciopero della fame

Ius Soli Veronica Tentori aderisce allo sciopero della fame

Veronica Tentori, parlamentare del Partito Democratico, aderisce allo sciopero della fame a staffetta per lo ius soli. «E' il mio turno: oggi, domani e giovedì io digiuno», scrive la parlamentare. «Non posso accettare che si rinunci all'approvazione della legge sulla cittadinanza senza prima aver tentato tutto il possibile. Riconoscere a bambini oggi già italiani "di fatto" di poter essere italiani "di diritto" come i loro compagni di scuola, è semplicemente giusto. E di fronte ad una battaglia giusta non possono prevalere convenienze o paure di nessun genere. Ho aderito allo sciopero della fame per lo ius soli insieme a tanti altri cittadini perché c'è un Italia che non si vuole arrendere all'odio e alla disinformazione».

«Riguarda bambini che vivono nel nostro Paese»

Sulla legge dello ius soli Tentori sottolinea che «riguarda bambini che vivono e crescono stabilmente e regolarmente nel nostro Paese, e che attraverso la scuola hanno compiuto un percorso di integrazione nella nostra comunità. Tanto che i loro compagni di classe si stupiscono quando scoprono che non sono italiani come loro. Stiamo parlando infatti di ius soli temperato e di ius culturae, e quindi il diritto di cittadinanza non viene dato in automatico agli stranieri nati in Italia e nemmeno a coloro che sbarcano sulle nostre coste. Su questi temi si sta creando una confusione irragionevole che rischia di prevalere non solo sul principio di verità, ma anche sui valori di umanità e giustizia».

«Digiuno a staffetta non inappropriato»

Conclude Veronica Tentori: «Nel mezzo del frastuono in cui rimbombano solo urla che alimentano intolleranza, in cui si sbraitano falsi messaggi per far crescere la paura di un'invasione inesistente, credo che una forma di protesta pacifica e pacata per stimolare la riflessione su un tema di cultura e di valori, sia non solo importante e positiva, ma necessaria. Per questo non ritengo questo digiuno a staffetta inappropriato per chi ha un ruolo politico, anche di Governo. Anzi, è proprio uno dei compiti della politica contribuire a riportare il dibattito sui binari del buonsenso».

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