Fiorenzo Magni fascista divide Brianza e Toscana
Il grande ciclista a Monticello è ricordato da tutti come grande uomo di sport. Ma la sua terra d'origine non lo perdona

Fiorenzo Magni fascista. Anzi no. La figura dell'indimenticato Leone delle Fiandre sta generando uno scontro a distanza tra le istituzioni toscane e brianzole. Le prime infatti non gli perdonano un passato controverso, che indica Magni quale complice dell'uccisione di alcuni partigiani a Valibona. Le seconde - Monza e Monticello su tutte - lo ricordano come un grande uomo di sport, che ha scritto la storia del ciclismo.
La figura di Fiorenzo Magni continua a dividere
In questi giorni a Vaiano, dove Magni è nato nel 1920, la semplice idea di dedicare una pista ciclabile a Prato al campione, ha riacceso gli animi dei suoi detrattori. Risollevando un caso vecchio di 70 anni, quello appunto che indica Magni come presente all’uccisione di alcuni partigiani a Valibona. E in qualche modo sui giornali toscani è ripartito un processo, questa volta mediatico, al campione. In Brianza però c'è chi lo difende.
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