Lettere al Giornale

Ma chi ci tutela dal virus della globalizzazione neoliberista?

di Germano Bosisio

Ma chi ci tutela dal virus della globalizzazione neoliberista?
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Non penso sia fuori luogo che, in momenti come questi di rischio epidemiologico globale, possa affiorare prepotentemente nelle menti una inquietante comparazione tra il Coronavirus e il germe che ha infettato quasi tutti gli aspetti del nostro vivere: quello di un'economia sempre meno al servizio dell'Uomo e soprattutto di una “dittatura” della finanza speculativa che subordina ai propri profitti la reale Democrazia dei popoli.
La globalizzazione neoliberista, non certo quella virtuosa ed auspicabile della convivialità dei Popoli, ben potrebbe essere accostata al “Paziente Zero” a cui febbrilmente si cerca di dare un volto per il Covid-19.
Quanti morti ha procurato a livello planetario a causa delle sue “leggi” mascherate da interesse pubblico ma in realtà a vantaggio di sempre più pochi ?
Basterebbe pensare ai suicidi in Grecia durante il vero e proprio strangolamento popolare prodotto dalle “ricette di risanamento” della Troika o alle speculazioni a livello planetario sulle quotazioni delle derrate alimentari. Ai paradisi fiscali ipocritamente legittimati dal “sistema” o all'enorme massa di derivati che, dopo tutti i disastri fin qui compiuti, tengono ancora costantemente sotto schiaffo il futuro di interi popoli. O la facilità di ormai sistematiche chiusure di attività lavorative, e relative delocalizzazioni, subordinate spesso al gioco di gruppi d'investimento paradossalmente alimentati, attraverso il mercato borsistico, anche dalle stesse vittime. O intere economie statali tenute in scacco da spread e strumentali oscillazioni di mercato.
E quanti altri esempi sarebbero possibili...
Come ci ricordava papa Francesco, il Signore ce lo conservi a lungo, ormai vale più l'oscillazione di due punti di borsa che la vita degli “ultimi”!
L'ipocrisia di un sistema la cui classe dirigente, come ci ha ricordato pochi giorni fa lo stesso pontefice, arriva a riempire convegni “pacifisti e umanitari” mentre alimenta consapevolmente il business delle armi e relative enormi migrazioni.
Ma c'è qualcuno che, oltre a porsi il doveroso problema di un vaccino anti-Coronavirus, si preoccupa concretamente di studiare e trovare strade alternative a questo suicida modello di sviluppo ?
E quando questi interrogativi sapranno farsi largo nelle menti dei più?

Germano Bosisio

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